"Dobbiamo tornare all'economia reale, quella fatta di cose e di valori aggiunti, piuttosto che di "carte" e di valori sottratti". E' quanto ha detto Sergio Marini, presidente di Coldiretti, questa mattina alla Leopolda di Firenze, nel corso del convegno "Extravergine toscano. Etichetta senza inganni" promosso da Coldiretti stessa in collaborazione con il Consorzio per la tutela dell'olio extravergine Igp.
"Dobbiamo arrivare in fretta - ha detto Marini - alla definizione puntuale di una etichettatura che spazzi via le frodi a carico del nostro sistema produttivo e il furto legalizzato di tipicità che pesa come un macigno sul Pil agricolo nazionale".

Le stime riportate da Marini sono preoccupanti: l'italian sounding (la produzione di specialità che sembrano italiane pur senza esserlo, sommato alle vere e proprie frodi (e qui il furto di identità è totale), sottraggono alla agricoltura oltre 60 miliardi all'anno.

"I nostri produttori non possono più aspettare - prosegue il numero uno di Coldiretti - Occorrono tutele stringenti, sia a livello nazionale che comunitario. E' impensabile e contrario alle leggi naturali del mercato che mentre la produzione legale e originale discende, il prezzo finale dell'olio extravergine di oliva continui a scendere. E' evidente che esistono organizzazioni, anche pericolose, non abbiamo timore a denunciarlo, che si inseriscono nel sistema economico nazionale e internazionale con metodiche oscure, spesso oltre il limite della legalità. In entrambi i casi - questo è certo - a discapito dei consumatori, che rischiano di portare sulle loro tavole un prodotto scadente e talvolta perfino nocivo".