La fotografia dell’Italia che ci restituisce questa ricerca del Censis mette in risalto il ruolo che in questo periodo hanno assunto elementi come la comunità, il territorio, il cibo e il legame che questi hanno con l’agricoltura. Le potenzialità dell’agroalimentare alla luce di questa analisi sono ancora più evidenti e rilevanti in un nuovo modello di crescita virtuoso cui si deve mirare”.

Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, alla presentazione della ricerca, realizzata da Censis-Coldiretti, ‘Vivere insieme, vivere meglio. Utili, affettive e conviviali: gli italiani e le relazioni nelle comunità’, che si è svolta a Roma.

Allo stesso tempo è importante chiederci perché abbiamo ancora bisogno di ribadire la centralità dell'agricoltura. Questo avviene perché - ha spiegato il ministro - negli ultimi 50 anni il settore è stato visto come residuale e assistenziale, quasi come fosse un fardello. Ora dobbiamo fare i conti con gli effetti di questa emarginazione culturale ed economica e fare in modo che l’opinione pubblica e le classi dirigenti percepiscano il comparto nella giusta maniera”.

Occorre portare avanti ha proseguito il ministro – una battaglia sia sul piano economico, per vincere le resistenze che ancora ci sono da parte di alcuni gruppi, ma soprattutto su quello culturale. Grazie ai progressi delle ultime due generazioni di agricoltori il settore ha comunque vissuto una trasformazione epocale, ma per far sì che l’agricoltura sia al centro del modello di sviluppo dell’Italia è necessario che ci sia uno sforzo anche politico”.

Anche se la sfida è impegnativa – ha concluso Catania – ci sono riscontri che mi fanno dire che la società e l’opinione pubblica sono ricettive rispetto ad alcune tematiche. La campagna che sto portando avanti contro la cementificazione e il consumo del suolo, che si è concretizzata col disegno di legge varato dal Consiglio dei ministri la settimana scorsa, è stata accolta con una sensibilità diversa rispetto a quella che c’era 10 o 15 anni fa. Dobbiamo diffondere ancora di più questa idea di progresso basato sul rispetto della nostra storia e delle generazioni future alle quali consegneremo le nostre risorse”.