Quasi una sbornia quella che i quotidiani hanno preso in occasione del Vinitaly. La kermesse veronese del vino ha invaso le pagine di giornali, magazine e settimanali come difficilmente accade per altri argomenti. E si è parlato di tutto, scomodando economisti e tecnici, enologi e sociologi, esperti di marketing e guru della finanza. Difficile persino districarsi in questo dedalo di informazioni per suggerire le letture più interessanti. Iniziamo da “Italia Oggi” del 23 marzo che intervista Giuseppe Martelli, presidente di Assoenologi, per fare un quadro della situazione, mentre “Repubblica” per parlare del Vinitaly si appoggia alle recenti decisioni prese a Bruxelles in merito al vino biologico. La cronaca dell'inaugurazione della mostra, con il taglio del nastro da parte del ministro dell'Agricoltura, Mario Catania, la si può leggere su “L'Arena” del 24 marzo. Per chi voglia approfondire gli aspetti di carattere economico, ecco su “Italia Oggi” un dettaglio dell'indagine di Mediobanca sul settore enologico, che si presenta con numeri positivi. Se ne parla nello stesso giorno anche su “Libero” per ricordare che nel settore operano 380mila aziende per un fatturato complessivo di 20 miliardi euro. Occhi puntati sui mercati esteri da parte de “Il Sole 24 Ore” che sottolinea il ruolo trainante delle esportazioni nel bilancio del settore, altrimenti deludente per il calo dei consumi interni. C'è anche chi approda su facebook per vendere le proprie bottiglie. Se ne parla sul settimanale “Panorama” in edicola il 29 marzo. Del calo dei consumi, passati da 110 litri pro-capite ai soli 42 di oggi, scrive il “Corriere della Sera” del 26 marzo citando dati e numeri diffusi in occasione del Vinitaly. Ci si sposta sugli aspetti sociologici con “Avvenire” del 27 marzo, che commenta l'effetto trainante del settore enologico nei confronti dell'occupazione. A proposito di lavoro, curioso l'articolo pubblicato su “Libero” del 28 marzo su alcune nuove figure professionale, come il “wine driver”, l'autista che riporta tutti a casa dopo cene e serate in discoteca, anche questo un argomento emerso dai mille incontri e dibattiti che hanno affollato il Vinitaly e che si è chiuso, ovviamente, con un bilancio positivo. Ma ora, scrive “Il Sole 24 Ore” del 29 marzo, le imprese devono consolidare i risultati e aprire nuovi sbocchi all'estero.
Dal Vinitaly al vino
C'è spazio per parlare del vino sul settimanale “L'Espresso” in edicola il 23 marzo con un servizio sull'andamento del settore che vede prevalere l'export sul consumo interno. I numeri delle esportazioni italiane sono commentati sulle pagine del “Corriere della Sera” del 26 marzo che parla di un record storico per il settore con una bilancia commerciale in positivo per 1,4 miliardi di euro. Vanno forte i vini italiani sui mercati internazionali, ma a vincere la sfida della qualità, avverte “Il Sole 24 Ore” del 23 marzo, è ancora una volta la Francia. Che sia necessario puntare sulla qualità lo scrive il settimanale “Il Mondo” che parlando del Prosecco Docg invita a tenere sotto controllo le quantità prodotte, per evitare cali sia del prezzo, sia della qualità. Il Prosecco, si legge su “Italia Oggi” del 24 marzo, se la deve vedere con le produzioni che arrivano dal Brasile. Gli andamenti della produzione sono presi in esame da “Libero” del 27 marzo per evidenziare il calo della produzione che si contrappone ad un miglioramento dei bilanci aziendali. Curiosi i suggerimenti riportati dal “Corriere della Sera” del 26 marzo ad uso di chi volesse cimentarsi nell'impianto di un piccolo vigneto “fai da te”. Chissà che non diventi una nuova moda. E chissà cosa ne pensano le autorità comunitarie che sugli impianti dei vigneti stanno giusto discutendo in un'altalena di decisioni commentate sulle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 27 marzo. Un'eventuale liberalizzazione dei vigneti non trova d'accordo i viticoltori dell'Oltrepo, come si apprende dalla “Provincia Pavese” del 29 marzo.
Quell'Imu che strangola
Tanta attenzione al mondo del vino ha messo un po' in ombra gli altri argomenti, come le preoccupazioni per l'applicazione dell'Imu, argomento ripreso da “La Padania” del 23 marzo che riporta alcuni dettagli sul passaggio alla Camera degli ordini del giorno con i quali si vogliono valutare gli effetti di un'eventuale esclusione dell'Imu per i fabbricati rurali. Un argomento che continua sulle pagine del “Corriere della Sera” del 24 marzo dove si commenta la posizione del ministro Catania, da subito critico nei confronti di questa tassa. Dell'attivismo di Catania per contrastare l'applicazione dell'Imu sui campi scrive “Italia Oggi” del 28 marzo. Contro l'Imu, si legge su “Brescia Oggi”, c'è poi da registrare l'iniziativa guidata da Viviana Beccalossi, già assessore all'Agricoltura della Lombardia. “L'Unità” del 25 marzo ospita un'intervista al presidente di Legacoop Agroalimentare, Giuseppe Luppi, che definisce troppo alta l'Imu applicata al settore agricolo, che finisce per essere “strangolato”.
Good vibrations
Fra le preoccupazioni del ministro Catania c'è anche il tabacco con l'appello lanciato dal “Corriere dell'Umbria” del 23 marzo che chiede maggiori certezze per questo settore. Per il pomodoro arriva la firma sull'accordo per il prezzo nelle aree del Nord (“Il Sole 24 Ore”, 24 marzo), ma nelle aree del Sud il vero problema resta la sovrapproduzione (“Gazzetta Economia”, 24 marzo) che nella sola Capitanata dovrebbe scendere del 25% per dare equilibrio al mercato. Dei problemi del pomodoro si parla poi sul settimanale “Panorama” del 29 marzo, che denuncia la forte percentuale di prodotto invenduto e del conseguente crollo dei prezzi. Sul fronte dei cereali “Avvenire” informa dell'aumento della produzione, mentre cresce l'interesse vero il grano duro, come precisa nello stesso giorno “Il Sole 24 Ore”. Curiosa infine la notizia pubblicata sul “Trentino” del 26 marzo a proposito di una ricerca condotta dalla Fondazione Mach di San Michele all'Adige, che consente di allontanare gli insetti dannosi applicando alle piante un sistema a vibrazioni. E torna alla mente un brano dei Beach Boys del 1966...