Puglia
Foggia, emergenza furti cavi di rame 

E' emergenza in Capitanata per i furti di cavi di rame che si sono susseguiti per tutta l'estate nelle aziende agricole, bloccandone le attività. Per questo Confagricoltura di Foggia ha chiesto ed ottenuto un incontro con la Prefettura affinché le forze dell'ordine intervengano in maniera più efficace e coordinata per arginare il fenomeno e per sollecitare l'Enel a ripristinare velocemente le linee elettriche danneggiate.

Il furto di cavi di rame, reato per il quale la provincia di Foggia è al primo posto in Italia (su una rete di 18.000 chilometri, negli ultimi due anni ne sono stati rubati 800 e 40 tra luglio e agosto) sta mettendo a dura prova le aziende agricole, già fortemente provate dalla crisi, in particolare del settore ortofrutticolo. Il tutto aggravato dal fatto che l'Enel non ha provveduto a riattivare l'energia elettrica in tempi brevi, permettendo alle aziende di riorganizzare, sia pur provvisoriamente, le attività.

Nell'incontro al Palazzo di Governo il presidente di Confagricoltura Foggia, Onofrio Giuliano, ha chiesto un maggiore impegno delle forze dell'ordine e di intensificare le indagini al fine di individuare che ordina questi furti, che continuano, nonostante gli arresti. "Ma anche l'Enel - dice Giuliano - è chiamata a svolgere un ruolo più attivo. Non si possono attendere tre mesi per ripristinare i collegamenti elettrici di intere comunità agricole".

Dopo l'incontro con i vertici di Confagricoltura Foggia, il viceprefetto vicario Franco Cappetta ha scritto una lettera all'Enel per evidenziare il grave stato di disagio delle aziende agricole, proponendo la costituzione di un tavolo tecnico volto a fornire certezze sui tempi tecnici di ripristino delle linee elettriche.

Confagricoltura auspica un intervento urgente delle istituzioni, anche a livello nazionale, sia sulle forze dell'ordine, sia sull'Enel, affinché la situazione nelle campagne foggiane ritorni al più presto nella normalità.

Fonte: Confagricoltura

 

Toscana
Olive pisane sotto attacco della mosca olearia. Ora apre lo sportello gratuito

Annata nera per gli olivicoltori costretti a fare i conti con i violenti attacchi della temibile Bactrocera Oleae, la mosca olearia, quest'anno presente massicciamente su tutto il territorio provinciale.

Secondo le prime stime la mosca ha colpito fino al 25% degli olivi campionati. Su 100 olive ben 25 sono state 'pinzate', per usare un termine molto utilizzato tra gli esperti. Una percentuale altissima che conferma la particolarità di una stagione che ha visto i primi attacchi presentarsi, già massicciamente, a metà luglio – Santa Luce, Pontedera e San Miniato e Volterra le aree dove il fenomeno è stato più evidente – con percentuali intorno al 15%, e che ora si teme possa diventare ancora più pesante dopo l'annunciato secondo attacco previsto con il prossimo abbassamento delle temperature.

"Gli attacchi sono stati davvero massicci e diffusi su tutto il territorio – spiega Fabrizio Filippi, presidente Provinciale Coldiretti – ma la prevenzione ha consentito agli olivicoltori di salvare la produzione e di ridurre notevolmente i danni grazie al monitoraggio costante e ad una lotta guidata che ha limitato il numero degli interventi antiparassitari, e di conseguenza i quantitativi di fitofarmaci utilizzati ed emessi nell'ambiente. La prevenzione in questo caso porta anche ad un risparmio economico e ad un minor impatto sull'ambiente, altri due aspetti fondamentali degli interventi previsti dall'attività di monitoraggio insieme alla tracciabilità, alla certificazione fino alla tutela della qualità dell'olio".

Prevenire è meglio che curare, dunque. Da qui l'attivazione, per il secondo anno consecutivo, dello sportello gratuito per assistere e fornire assistenza tecnica gli olivicoltori della provincia di Pisa aperto. Rimarrà aperto fino ad ottobre proprio negli uffici della Coldiretti. Lo sportello permetterà agli agricoltori-produttori di ottenere indicazioni di tipo generale, effettuare un'analisi diretta delle olive attraverso l'utilizzo di stereoscopi, determinando così la percentuale di infestazione oltre a guidare i produttori alle prese con le nuove regole in materia di etichettatura alla luce anche di quanto previsto dall'art. 68 della Pac.

"E' uno strumento determinante – conclude Filippi – per le imprese. Solo così possiamo garantire un prodotto di qualità al consumatore finale".

Per conoscere tutti gli sportelli attivi clicca qui.

Fonte: Coldiretti Pisa

 

Emilia-Romagna
Caldo torrido, corsa contro il tempo a fine campagna

"Il caldo di fine agosto ha costretto gli agricoltori a "uno sprint incredibile per salvare le colture". Parole di Luigi Sidoli, direttore di Confagricoltura Piacenza, che sottolinea anche l'ulteriore aggravio in termini di costi produttive per le aziende agricole.

I costi d'irrigazione sono saliti alle stelle, dato che con le temperature riscontrate si è resa necessaria un'irrigazione abbondante e ripetuta, che ha portato in forte sofferenza soprattutto le aziende dell'area del Trebbia, costringendo chi ne aveva la possibilità a sfruttare al massimo i pozzi aziendali e chi ne era sprovvisto ad acquistare acqua da falda. Di contro, un aspetto positivo è la sanità del prodotto, anche se la valutazione del parametro colore appare problematica.

"Il pomodoro è in piena fase di raccolta – spiega Sidoli – ma la produzione sta riscontrando rese inferiori a quelle attese. Il dato, già stimato al ribasso a causa delle piogge e del vento primaverile, ora è ulteriormente peggiorato dalla siccità e dalle alte temperature di questi giorni che impattano sulle varietà tardive rallentandone la maturazione e bloccando la fase di vegetazione della pianta di quelle in raccolta".

La situazione del mais è leggermente migliore, data la sua capacità di resistere meglio al caldo torrido, irrigazione permettendo. Tuttavia, anche per questa coltura si rilevano problematicità legate ad una maturazione troppo rapida ed al rischio di sovramaturazione, che diviene critica soprattutto per il mais da trinciato. 

Non va meglio in collina dove la raccolta delle uve è dovuta partire in anticipo per evitare che i grappoli appassissero nei vitigni costringendo i viticoltori ad una vendemmia anticipata. Una situazione che, per il momento, caratterizza solo alcune varietà di uve bianche, ma che s'innesta in una congiuntura di mercato estremamente sfavorevole. 

"Speriamo che giunga presto una tregua – conclude Sidoli – del resto sul clima non si può intervenire, è però indispensabile che si prenda coscienza delle cambiate condizioni con cui gli agricoltori sono costretti ad interagire e che si tenga conto di ciò, partendo da coraggiose politiche strutturali in campo irriguo, per arrivare ad una nuova e diversa remunerazione delle materie prime agricole, così faticose da ottenere".

Fonte: Confagricoltura Piacenza

 

Sardegna
Latte ovicaprino, la Regione disponibile ad aprire un tavolo sul prezzo

"Dopo la trattativa estenuante di cinque anni fa per definire il prezzo del latte, durata oltre 12 mesi e conclusasi con un nulla di fatto non siamo più disposti alle perdite di tempo" ha dichiarato Maurizio Onorato, direttore di Confagricoltura Sardegna, accogliendo però con soddisfazione la disponibilità della Regione a riunire gli industriali e il mondo produttivo intorno ad un tavolo per definire il prezzo.

"La situazione contingente - osserva Onorato - impone di arrivare al più presto ad un risultato definitivo e condiviso, che sia remunerativo per il settore ovicaprino. Dai consorzi di bonifica alle difficoltà che attanagliano gli altri settori dell'agricoltura sono numerose le emergenze da affrontare che meritano risposta".

Indebitamento crescente, rapporti di filiera difficili, remunerazione al di sotto dei costi ed un basso livello di competitività del prodotto trasformato sono, secondo Confagricoltura, i principali fattori che contribuiscono ad indebolire il comparto, che conta oltre 3 milioni di capi allevati e circa 300.000.000 litri di latte prodotti.

Fonte: Agrapress

 

Emilia-Romagna
Oltre 10 milioni per realizzare o potenziare invasi di raccolta dell'acqua

Sono in arrivo 10,2 milioni di euro per la realizzazione e il potenziamento di invasi per la raccolta dell'acqua da destinare all'irrigazione e agli allevamenti. Li ha messi a disposizione la Giunta regionale che ha approvato il Programma operativo della misura 125 'Infrastrutture connesse allo sviluppo ed all'adeguamento dell'agricoltura e della silvicoltura' rivolta ad aggregazioni di produttori agricoli.

Il programma prevede l'erogazione di incentivi a fronte di investimenti per la realizzazione e il potenziamento di invasi di accumulo idrico ad indirizzo plurimo (irrigazione e/o allevamento) e delle reti di distribuzione. Le domande possono essere presentate entro il 18 novembre da Consorzi di scopo costituiti da almeno 20 imprese agricole.

Gli invasi di raccolta delle acque devono avere carattere interaziendale, al servizio delle imprese agricole aderenti al consorzio, e una dimensione compresa tra 50 mila e 250 mila metri cubi. Gli investimenti ammessi potranno avere una dimensione finanziaria tra 100 mila e 1 milione di euro. L'aiuto sarà concesso sottoforma di contributo in conto capitale e potrà coprire fino al 70% del totale della spesa.

Sarà riconosciuta la precedenza assoluta ai progetti al servizio di territori collinari e montani; avranno priorità i progetti che coinvolgono un più ampio numero di imprese oltre il livello minimo, la maggior estensione delle superfici asservite o la realizzazione ex novo di invasi con relative reti di adduzione.

Fonte: Regione Emilia-Romagna

 

Campania
Caserta, in aumento i tentativi di furto di mezzi agricoli

Confagricoltura Caserta rende noto di aver ricevuto numerose segnalazioni di tentativi di furto di macchine agricole o del loro danneggiamento per colpa di ignoti. Dietro questi avvenimenti - ipotizza la federazione - "si celano evidenti tentativi estorsivi". La federazione ha segnalato al prefetto l'inasprimento del fenomeno ed è pronta a ricevere le segnalazioni di tutte le aziende interessate per valutare ulteriori iniziative.

Fonte: Agrapress

 

Veneto
Patate americane, un positivo avvio di stagione

E' cominciata nel Veneto la stagione delle patate dolci, conosciute anche come patate americane.

La produzione è sviluppata in particolare in provincia di Padova: sono 'storiche' quelle di Anguillara Veneta e Stroppare, territorio sulla riva sinistra del fiume Adige. Su un centinaio di ettari se ne producono oltre diecimila quintali. Di buona fama godono anche le patate dolci di Zero Branco, nel trevigiano e di Scorzè, nel veneziano.

Una coltura non comunque, ma di buone prospettive di crescita: sono infatti in crescita consumi e produzione.

Vengono esportate anche all'estero, soprattutto in Francia e in Spagna. Piccole quantità, ma sono mercati che potrebbero aprirsi con interessanti prospettive: questo tipo di patata, per il suo sapore dolce, piace molto ai bambini tanto da essere sempre più presente nelle mense scolastiche francesi.

Altro impulso alla domanda è dato dai consumi etnici: è un cibo richiesto dagli immigrati stranieri, in particolare del Centro e del Sud America, ma anche africani ed asiatici. Lo gustano come un cibo a basso costo, che sazia e che sa soprattutto della loro terra.

Le primizie, raccolte ad Anguillara Veneta, si presentano bene e lasciano intravvedere una produzione eccellente. Alberto Tullio Dicati, coordinatore dei circa trenta produttori di Anguillara, rende noto che "Nonostante il secco, si stanno raccogliendo patate belle e sane". Per identificarle è stato creato un marchio che ne garantisca origine e qualità.

Fonte: Orto Veneto