"Gli Stati generali annunciati dal ministro delle Politiche agricole Francesco Saverio Romano in novembre a Cremona potrebbero essere l'occasione per ridisegnare un nuovo progetto di politica agraria nazionale". Lo ha affermato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, nella relazione di apertura della quinta Conferenza economica in corso a Lecce.

Nell'agricoltura italiana non vi è ricambio generazionale: ricordando il 'progetto giovani' Politi ha segnalato che solo il 16 per cento delle nuove aziende è guidato da un giovane e solo nel 2,3 per cento delle aziende storiche è subentrato un 'under 35' alla conduzione.

Il presidente Cia ha ricordato che nuovi protagonisti si sono affacciati nel campo del commercio e degli investimenti sul Mediterraneo: Stati Uniti e Cina India, Russia, Turchia e i Paesi del Golfo. Politi ha invitato a rivedere il mercato come uno spazio unico di produzione: si prospetta un'area euromediterranea, così il presidente ha suggerito che l'Italia e gli altri Paesi coinvolti cerchino di conciliare i principi del libero mercato con l'impegno a favorire un'equa distribuzione delle risorse alimentari mondiali.

Ha sottolineato come il sostegno della Pac sia vitale per le aziende agricole europee. Solo il 20 per cento delle imprese riesce a coprire i costi di produzione."Oggi gli agricoltori europei sono privi di difese di fronte agli shock dei prezzi. Un ruolo importante deve essere assegnato all'innovazione e alla promozione del capitale umano; alle organizzazioni economiche degli agricoltori e alle aggregazioni tra imprese; alle relazioni contrattuali nelle filiere alimentari; agli strumenti di gestione dei rischi di mercato, comprese le assicurazioni". 

L'Italia è frenata dall'inefficienza nella pubblica amministrazione, carenza di infrastrutture, illegalità, mancanza di concorrenza, ha sottolineato Politi. Il Nord Europa cresce perché ha sistemi economici più aperti e il commercio estero fornisce un contributo positivo alla crescita. "L'Italia dovrà predisporre un programma pluriennale di rientro dal debito, intervenendo in modo selettivo sulla spesa".

Politi ha richiamato l'attenzione sulla riorganizzazione del mondo cooperativo e associativo ribadendo che il sistema dei Consorzi agrari non può essere estraneo a questo processo. Continua il presidente:"L'unità non è solo una necessità, ma una scelta fortemente condivisa La situazione dell’agricoltura e il grave disagio economico e sociale degli agricoltori impongono a quanti rappresentano questi interessi di mettere da parte ciò che divide e valorizzare quel che può unire". 

Spazio anche per la vicenda E.Coli, definita "devastante" per l'ortofrutta italiana. "A due settimane dai primi casi in Germania, registriamo un danno economico per il settore di oltre 150 milioni di euro. A cui vanno aggiunte le ricadute sull'occupazione, con migliaia di posti di lavoro a rischio" ha detto Politi

Politi ha ricordato, poi, l'urgenza di un intervento della Commissione europea e del Governo nazionale con misure finanziarie sufficienti, ma anche la promozione di una campagna di comunicazione rivolta ai consumatori per una corretta informazione.

 

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