"Ribadiamo di non essere pregiudizialmente contrari agli accordi tra l'Unione europea ed i Paesi terzi ma è indispensabile che qualsiasi apertura delle frontiere sia basata su principi di reciprocità di interessi tra i Paesi e di equilibrio tra i settori produttivi". 

Lo sostiene Confagricoltura che ha fatto il punto sul penultimo round negoziale sul libero scambio tra Unione europea e Mercosur. 

"Le imprese, oggi, hanno necessità di rivolgersi ai mercati esteri, pertanto l'apertura delle frontiere - osserva l'organizzazione degli imprenditori agricoli - può essere una opportunità in più. Vanno risolte però alcune problematiche che ostacolano il nostro export: l'abolizione degli alti dazi di ingresso per il vino e l'allentamento di norme relative al settore che rischiano di trasformarsi in una barriera non tariffaria; lo snellimento generale della burocrazia nelle operazioni di esportazione; il riconoscimento dei nostri sistemi di protezione delle denominazioni per tutte le produzioni; il controllo del fenomeno dell'italian sounding".

Confagricoltura esprime la propria contrarietà alla negoziazione di contingenti per le esportazioni dal Mercosur verso l'Europa di zucchero/etanolo, carni, frutta e ortaggi. 

Per l'organizzazione agricola, è necessario che, nell'ambito dei negoziati, il settore agricolo non venga trattato come merce di scambio a favore di altri comparti economici.