Al G8 dell'agricoltura va senza dubbio attribuito il ruolo di protagonista dell'informazione agroalimentare di questi ultimi giorni. Dell'atteso incontro a Cison di Valmarino, in provincia di Treviso, si inizia a parlare già dal 15 aprile, quando mancano ancora quattro giorni all'avvio dei lavori fra i ministri dell'agricoltura degli otto paesi più industrializzati. Se ne occupa “L'Opinione” che anticipa i temi che saranno affrontati nei giorni seguenti, ricordando che a Cison si parlerà di agricoltura vera, come in più occasioni ha affermato il “padrone di casa”, il ministro italiano all'Agricoltura, Luca Zaia. Anche “Il Tempo” dello stesso giorno offre qualche anticipazione sui temi in discussione, puntando però l'attenzione su sicurezza delle produzioni e identità alimentare. Del tema dei dazi in agricoltura, che più volte sarà ripreso nelle discussioni del G8, si occupa “Il Corriere Veneto”, mentre “E.Polis” dello stesso giorno punta l'attenzione sulle dichiarazioni del ministro Zaia in tema di finanza aggressiva, che deve essere tenuta fuori dal mercato delle materie prime.

Altro tema della “vigilia” è quello degli ogm sul quale Zaia interviene a più riprese ricordando, come si può leggere su “Avvenire” del 15 aprile, che la fame nel mondo si può combattere rafforzando la cooperazione internazionale. Plauso allora al no agli ogm espresso dalla Germania, come rileva “La Padania” del 17 aprile. Quella anti-Ogm è un fermo convincimento del ministro Zaia, che in pieno svolgimento del G8 ha affidato alle colonne di “Libero” del 19 aprile il compito di affermare che i prodotti Ogm possono essere un grave pericolo per il “Made in Italy”. Un concetto già espresso il 18 aprile su “Italia Oggi” con un articolo a firma dello stesso Zaia nel quale riassume gli obiettivi della tre giorni di Cison Valmarino, fra i quali la “restituzione all'agricoltura di un ruolo centrale nelle economie nazionali”.

Con l'avvio degli incontri, come si può leggere su “Il Sole 24 Ore” del 19 aprile, arrivano le prime proposte sulle quali concentrare l'attenzione degli “otto grandi” e fra queste l'aumento delle produzioni e la gestione degli stock di risorse alimentari e di cereali in particolare. Altro tema è quello delle speculazioni e della lotta all'agropirateria, argomenti sui quali offre un resoconto “Avvenire” del 19 aprile. Il raggiungimento di un'intesa su questi punti arriva il giorno seguente con un articolo pubblicato su “Il Corriere della Sera” che sebbene breve e sintetico non manca di evidenziare le criticità ancora sul tavolo della discussione. Dalle colonne de “Il Resto del Carlino” del 20 aprile si puntualizza intanto che senza dazi l'agricoltura italiana soccombe.

Sulle conclusioni dei tre giorni del G8 agricolo i giornali non sono tutti concordi. Da una parte chi sottolinea gli aspetti positivi, come “Finanza e Mercati” del 21 aprile che titola “Il G8 rilancia la guerra alla fame” e al quale fa eco “Italia Oggi” mettendo l'accento sul documento finale che al primo punto cita: “L'agricoltura e la sicurezza alimentare sono al centro dell'agenda internazionale”. Dall'altra la posizione critica de “Il Sole 24 Ore” del 21 aprile, che evidenza l'assenza dall'accordo finale di Cina e India e i dissensi espressi da Brasile, Sud Africa e Messico.

 

Male il grano e bene il riso

Mentre i ministri dell’agricoltura del G8 si interrogano sui destini dell’agricoltura mondiale, dalla Puglia arriva un allarme per il crollo del prezzo del grano duro che “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 15 aprile commenta puntando l’indice sulle importazioni a basso prezzo, ma non sempre di qualità analoga a quella delle produzioni italiane. In tema di difficoltà arriva anche la nota pubblicata su “Italia Oggi” del 17 aprile sulla crisi che negli Usa ha coinvolto le macchine agricole, anche se molti commentatori continuano a vedere nell’agricoltura il settore meno coinvolto dalla crisi mondiale. Note positive arrivano invece dal comparto del riso che registra, come riporta “Italia Oggi” del 18 aprile, una ripresa delle semine, tornate sui valori normali dopo la caduta dello scorso anno. Di segno positivo anche l’inchiesta del “Secolo XIX” sull’evoluzione del lavoro in Liguria, con un significativo aumento dei giovani che si dedicano all’agricoltura.

 

La crisi dei suini

Sul fronte degli allevamenti sono i suini, e non il latte questa volta, a “tenere banco”. Complice lo svolgersi della Rassegna Suinicola internazionale di Reggio Emilia, sono molti i giornali che hanno dato spazio alla crisi che da tempo aggredisce il settore suinicolo. Fra i tanti merita una lettura l’articolo apparso di “Italia Oggi” del 18 aprile che riporta i dati di un’indagine del Crpa di Reggio Emilia che mette in relazione costi di produzione e prezzi di mercato. Che gli allevamenti lavorino in perdita non ci sono dubbi. Le cronache si occupano poi della protesta degli allevatori (“Il Giornale di Reggio” del 16 aprile) e della ferma richiesta di una adeguata tracciabilità dei salumi (“La Gazzetta di Mantova” del 16 aprile) che va di pari passo con un’etichetta trasparente sulla provenienza delle carni (“Il Resto del Carlino” del 20 aprile).