Al termine del tavolo per la vertenza sullo zuccherificio di Jesi con tutte le parti sociali e gli enti locali, il ministro delle Politiche agricole Paolo De castro e l'assessore regionale all'Agricoltura delle Marche Paolo Petrini hanno dichiarato di aver raccolto da parte della maggioranza delle organizzazioni bieticole la non disponibilità a rinunciare agli aiuti Ue (top up). Di conseguenza, non sono possibili gli impegni pluriennali di forniture da parte del 50% del bacino bieticolo. Prendendo atto di questa decisione, che rende insostenibile ogni progetto di mantenimento dell'attività dello zuccherificio, il ministro e l'assessore hanno dichiarato la volontà di aprire due tavoli: il primo con il sindacato dei lavoratori per la gestione della riconversione, l'altro con le associazioni dei bieticoltori per gestire al meglio la transizione. La prima riunione per entrambi i tavoli è convocata presso il Mipaaf per il 30 gennaio. In questo quadro è stata ribadita la necessità di dare assoluta certezza di piena ricollocazione dei lavoratori fissi e di realizzare rapidamente un progetto sostenibile di riconversione industriale. Un risultato da perseguire con l'intento di produrre occupazione in misura maggiore rispetto all'attuale, nell'ottica di uno sviluppo complessivo del territorio. Sul fronte agricolo è stato definito l'impegno a individuare misure di compensazione dell'impresa Eridania Sadam nei confronti dei bieticoltori che hanno già sostenuto lavorazioni per la campagna 2008, per assicurare da subito condizioni di ritiro per le produzioni energetiche (girasole). De Castro ha confermato l'impegno ad assicurare ammortizzatori in deroga e ad aprire un specifico tavolo che dia certezza alla fliera bieticolo saccarifera nazionale rispetto ai 4 stabilimenti che rimangono e rimarranno in attività.