L'Italia è, nel suo piccolo, una potenza in fatto di produzioni agroalimentari. Sebbene il nostro Paese abbia solo l'8% delle terre coltivabili in Europa, i nostri agricoltori sono in grado di generare un valore pari al 18% del comparto agroalimentare del Vecchio Continente. Il segreto sta nella forza del made in Italy, che sul mercato significa qualità, tradizione e fiducia. E proprio per cementare la fiducia dei consumatori giocano un ruolo chiave le certificazioni.

 

Certificazioni che oggi sono di vario genere. Si va da quelle pubbliche, come il biologico o lo SQNPI, Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata, fino a quelle private, come ad esempio Global Gap. Certificazioni che oggi richiedono un coinvolgimento importante dell'agricoltore, sia dal punto di vista operativo in campo, sia burocratico. Ma grazie al digitale la situazione sta cambiando.

 

I dati al servizio delle certificazioni

"I dati che ogni giorno gli agricoltori raccolgono in campo in software come QdC® - Quaderno di Campagna®, possono essere sfruttati per velocizzare la verifica documentale degli ispettori dell'ente di certificazione, ma anche per raccontare al consumatore la storia di quello che mette in tavola", racconta Ivano Valmori, fondatore di Image Line®, Azienda che da oltre trent'anni sviluppa software e banche dati per l'agricoltura, e direttore di AgroNotizie®.

 

E proprio Image Line® ha organizzato durante Macfrut 2023, la fiera principale per il comparto ortofrutticolo, un evento dedicato all'uso dei dati nel sistema delle certificazioni. A prendere la parola sono stati Giuseppe Ciotti, della Direzione Generale Sviluppo Rurale del Masaf, che ha parlato della certificazione SQNPI, Maria Valentina Lasorella, ricercatrice del Crea-Pb, ha invece affrontato il tema del biologico, mentre Simona Rubbi, responsabile Relazioni Internazionali di Cso, ha parlato di Global Gap. A Dario Bagarella, head of Food Voluntary&Mandatory Certification Strategic di RINA-Agroqualità, il compito infine di parlare di digitalizzazione dell'audit documentale.

Leggi anche EVENTO - I dati per dare valore all'agroalimentare made in Italy, Image Line® a Macfrut 2023

L'evento riminese è stato anche l'occasione per parlare di Pac ed Ecoschemi e di come la Politica Agricola Comune sostenga la digitalizzazione delle imprese agricole, discorso affrontato da Luca Palazzoni (Università degli Studi di Perugia). In chiusura Silvia Lorenzini, direttore di Agea Coordinamento, ha affrontato il tema caldo della digitalizzazione dei registri di campo e del flusso di dati da e verso gli organismi pagatori.

 

Le certificazioni, una garanzia per il consumatore, un'opportunità per l'agricoltore

Le certificazioni rappresentano un biglietto da visita importante per le aziende agricole e le mettono nelle condizioni di vendere alla Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) o di rapportarsi con il consumatore finale, distinguendosi sul mercato e offrendo un servizio aggiuntivo.

 

Global Gap è diventato lo standard per le aziende agricole che vogliono lavorare con la Gdo, soprattutto nel comparto ortofrutticolo. E infatti il nostro Paese è il terzo al mondo per numero di imprese certificate (24mila), dietro a Spagna (39mila) e Kenya (29mila). Come sottolineato da Simona Rubbi, la necessità di dati e informazioni continuerà a crescere nel prossimo futuro: la sfida sarà nell'organizzarli in modo efficiente, razionale, affidabile e sicuro.

 

L'importanza dei dati e l'organizzazione

L'importanza dei dati e l'organizzazione

(Fonte foto: Cso)

 

Altra certificazione storicamente importante per l'Italia è quella biologica. In Europa gli ettari certificati erano 15 milioni nel 2020 e il Belpaese si trova al terzo posto con 2,1 milioni di ettari, subito dietro a Francia e Spagna, ma è prima per numero di aziende certificate. E i numeri sono destinati a crescere visto che l'Unione Europea, come raccontato da Valentina Lasorella, attraverso la strategia Farm to Fork e la nuova Pac, vuole raggiungere il 25% della Sau Ue in bio entro il 2027. E per farlo ha raddoppiato la dotazione finanziaria Pac rispetto alla precedente programmazione.

 

Le scelte del Psn della Pac 2023-2027

Le scelte del Psn della Pac 2023-2027

(Fonte toto: Rete Rurale Nazionale)

 

La seconda certificazione pubblica per importanza è SQNPI, Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata, creata nel 2011 ed entrata in vigore nel 2016. La certificazione definisce uno standard che si basa sui disciplinari regionali di produzione integrata e su una serie di impegni da parte delle aziende in fase di post raccolta. Come sottolineato da Ciotti, oggi sono circa 17mila le aziende agricole certificate, molte delle quali aderiscono a consorzi e cooperative. Mentre se si guarda agli ettari, quelli certificati sono passati dai 500mila del 2020, ai 689mila del 2022, con la preponderanza del settore vitivinicolo.

 

Tutto il sistema opera in ambiente Sian, Sistema Informativo Agricolo Nazionale, e l'obiettivo è quello di digitalizzare sempre più aspetti del processo di certificazione: nel prossimo futuro si introdurrà ad esempio l'obbligo di un registro informatizzato delle operazioni colturali.

 

Diagramma di flusso processi - SQNPI

Diagramma di flusso processi - SQNPI

(Fonte foto: Masaf)

 

Quando la digitalizzazione semplifica la vita

A sottolineare l'importanza di avere dati digitalizzati in azienda ci ha pensato Dario Bagarella di RINA, Ente di certificazione che opera nel settore agroalimentare attraverso Agroqualità. Il digitale, secondo Bagarella, permette di facilitare il lavoro, di evitare gli errori e i doppi inserimenti. Inoltre, la digitalizzazione permette di offrire agli agricoltori un supporto alle decisioni, che si traduce in una migliore gestione dell'impresa agricola.

 

Image Line® ha lanciato proprio con RINA un progetto che vede coinvolta anche l'Op Ioppì, la quale utilizza come software gestionale QdC® - Quaderno di Campagna®. In uno sforzo di integrazione, tale software fornisce alcuni dati (dietro autorizzazione dell'Op) all'ente di certificazione, che in questo modo riduce i tempi di raccolta delle informazioni, sollevando anche l'agricoltore da ulteriori oneri. Il sopralluogo in azienda dell'ispettore di RINA resta fondamentale per ottenere la certificazione SQNPI, ma parte del lavoro di raccolta dati viene già svolto in maniera automatica a monte.

Leggi anche Certificazione SQNPI più efficace grazie al digitale

 

Certification digital partner

Certification digital partner

(Fonte foto: RINA)

 

Come raccontato da Bagarella, in futuro i dati saranno raccolti direttamente in campo, attraverso l'uso di sensori e immagini satellitari, e all'agricoltore non sarà quindi richiesto di inserirli manualmente. Questo permetterà processi ancora più veloci e la diminuzione di errori e incongruenze.

 

Anche perché, come spiegato da Palazzoni, l'attuale Pac spinge molto sul tema della digitalizzazione, sostenendo le aziende agricole che vogliono dotarsi di strumenti digitali. Strumenti che inevitabilmente generano dati, che rappresentano una ricchezza importante per la filiera e le aziende agricole, ma che devono essere gestiti in maniera corretta.

 

Conclusioni

Conclusioni

(Fonte foto: Università degli Studi di Perugia)

 

Il flusso di dati da e verso Agea

La pubblica amministrazione è oggi in possesso di un numero ingente di dati contenuti nei diversi sistemi informatici utilizzati per l'erogazione dei fondi pubblici. Oggi in Italia ci sono undici organismi pagatori regionali, mentre sulle restanti regioni opera Agea, che funge anche da Ente pagatore nazionale. Altri organismi pagatori sono l'Ente Nazionale Risi e l'Agenzia delle Dogane. A coordinare tutti questi soggetti c'è Agea Coordinamento, che è anche il referente in Italia per la Commissione Europea.

 

Ognuno di questi soggetti gestisce dei dati relativi alle aziende agricole italiane, la maggior parte dei quali è contenuta nel Sian. Accade però che talvolta i singoli sistemi non siano in grado di parlarsi, causando diseconomie e lungaggini. Manca insomma l'interoperabilità.

 

Agea Coordinamento sta lavorando ad un processo di digitalizzazione dei registri delle operazioni colturali, quello che solitamente l'agricoltore compila in maniera cartacea o grazie a software di terze parti, quali QdC® - Quaderno di Campagna®.

 

L'obiettivo di Agea Coordinamento è quello di digitalizzare questo registro e avere un flusso di dati standardizzato che parta dall'agricoltore, passi eventualmente dai Caa, e finisca presso gli organismi pagatori, fino ad arrivare alla Commissione Europea. Commissione che ha già chiesto agli Stati membri di digitalizzare questi dati e di riceverli con un tracciato record definito.

 

Processo di funzionamento

Processo di funzionamento

(Fonte foto: Agea)

 

In questo grande sforzo verso la digitalizzazione un ruolo fondamentale lo possono giocare quelle aziende, come ad esempio Image Line®, che già oggi forniscono agli agricoltori software gestionali digitali, all'interno dei quali, tra le altre cose, sono contenuti i dati relativi ai trattamenti.


Il nodo da affrontare è quello dell'interoperabilità. E cioè definire dei tracciati record, sui quali Agea Coordinamento sta lavorando, al fine di rendere possibile il trasferimento semplice e automatico delle informazioni dai gestionali degli agricoltori al Sian. Un flusso oggi non realizzabile.

 

Grande interesse in sala c'è stato inoltre per il passaggio al sistema Sipa, Sistema di Identificazione delle Parcelle Agricole, che dovrebbe "rottamare" il vecchio approccio, basato sulle parcelle catastali, semplificando la vita ad agricoltori, Caa ed organismi pagatori. Un sistema che però, come sottolineato da Silvia Lorenzini, è estremamente complesso da gestire e richiederà una fase di rodaggio.

 

Benefici per gli stakeholder

Benefici per gli stakeholder

(Fonte foto: Agea)

 

Insomma, già oggi l'agricoltura genera una mole ingente di dati, che però spesso giace in silos che non comunicano tra di loro. Nel suo intervento conclusivo Ivano Valmori ha lanciato un appello affinché tutti gli attori di questa filiera agrodigitale lavorino insieme per sviluppare soluzioni che facilitino la vita degli agricoltori e che valorizzino ancora di più le produzioni agroalimentari nazionali.

 

Slide dell'evento

Per approfondire maggiormente gli argomenti trattati nel corso dell'evento è possibile scaricare le slide.

 

AgroNotizie® e QdC® - Quaderno di Campagna® sono marchi registrati da Image Line® Srl Unipersonale

Questo articolo fa parte delle collezioni: