Il 31 maggio 2021 il Consiglio regionale della Campania ha approvato il "collegato" alla legge di Stabilità regionale stabilendo - tra l'altro - che la Giunta regionale entro 60 giorni dovrà approvare le nuove linee guida per il contenimento e l'eradicazione delle "patologie infettive del bestiame bufalino applicando tutte le procedure contemplate dalla vigente normativa comunitaria, nazionale e regionale". Sul come sgominare definitivamente brucellosi e tubercolosi tra le bufale della regione, il presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca ha parlato in Consiglio regionale, annunciando anche un piano di aiuti per "centinaia di milioni" di euro volto a finanziare allevamenti più moderni, al fine di applicare più speditamente le norme sulla biosicurezza.
 

L'intervento di De Luca "salvare il comparto bufalino"

Il presidente della Regione De Luca, intervenendo in Consiglio, ha annunciato: "L'obiettivo è salvare il comparto bufalino della regione, l'unico modo per salvarlo è garantirne l'assoluta qualità, puntando al modello degli allevamenti della Baviera e dell'Olanda. Se dobbiamo investire centinaia di milioni lo faremo se il risultato sarà quello. Dovremo presentare un modello di allevamento e dare contributi anche superiori a quelli che diamo per gli abbattimenti, ma spostarli dall'abbattimento alla riqualificazione delle aziende" ha detto De Luca.

"Gli allevatori sono pronti a investire, ma devono avere la possibilità anche di allargare l'allevamento, quindi, dovremo pensare a procedure di esproprio degli allevamenti vicini" ha aggiunto il presidente, ponendo l'accento sulla necessità di riqualificare le aziende migliori ripulendo l'area da una certa "economia parassitaria".
 

Brucellosi, abbattimenti senza sosta a Caserta

La situazione epidemiologica è grave in provincia di Caserta, dove si trova circa il 60% della popolazione di Bufala mediterranea italiana: gli abbattimenti continuano, ma non vi è traccia di miglioramenti. Nei comuni del basso Volturno - Castel Volturno, Santa Maria la Fossa, Grazzanise, Cancello ed Arnone e Villa Literno - secondo dati di inizio maggio, si concentra la maggioranza dei casi: 58 focolai censiti in altrettante aziende ubicate in un'area dove si trovano complessivamente circa 400 allevamenti bufalini.

Secondo la Banca dati nazionale di Teramo e stime di Ris Bufala - associazione che si occupa di controlli funzionali e genealogia bufalina - in provincia di Caserta tra gennaio e maggio 2021 sono stati abbattuti circa 5.000 capi bufalini per motivi sanitari, "Questo significa che non si apprezza un rallentamento rispetto ai circa 14mila abbattimenti del 2020" afferma Angelo Coletta, direttore tecnico di Ris-Bufala.
 

I contenuti delle nuove linee guida

Le nuove linee guida che dovrà emanare la Giunta e che andranno a rafforzare il Piano straordinario vigente riguarderanno:
  • i parametri per l'ammodernamento strutturale delle aziende, con indicazioni degli standard minimi obbligatori da rispettare nel rapporto fra capi bufalini e superficie disponibile per singola azienda e tra questi e la capacità delle vasche per i reflui;
  • le dotazioni impiantistiche e servizi per la raccolta degli effluenti e per le aree per eventuali quarantene di capi in osservazione;
  • le norme per la gestione degli effluenti e loro trattamento secondo principi di tutela ambientale e salvaguardia delle risorse naturali;
  • potenziamento e riorganizzazione dei servizi veterinari sul territorio, per garantire ogni pronto intervento per l'attuazione dei vigenti piani di eradicazione delle patologie infettive ed il costante monitoraggio sugli effetti ottenuti;
  • indicazioni sulle nuove norme tecniche generali per l'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento.
     

Il via libera delle organizzazioni agricole

Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania nel ringraziare De Luca per quanto affermato in Consiglio regionale ha detto che si prefigura "uno scenario nel quale non solo si farà ricorso alla necessaria e rafforzata profilassi di Stato, ma anche a misure che pongano le imprese zootecniche nelle condizioni materiali essenziali per poter rispettare le norme della biosicurezza in azienda, le sole a garantire una soluzione duratura del problema, grazie ad un importante investimento pubblico volto a salvaguardare il patrimonio bufalino, che è un cespite fondamentale dell'economia dell'intera regione".

"Finalmente un approccio di sistema - ha affermato Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania - che mette insieme le esigenze di tutela ambientale con le esigenze infrastrutturali delle aziende. Nelle linee guida si stabiliranno alcuni principi che consolidano qualsiasi politica di investimento futura".