Dopo il successo dei Meeting con gli allevatori delle razze autoctone Apulo calabrese, Nero siciliano e Cinta senese, il prossimo 9 luglio è la volta degli allevatori dell’antica razza Casertana che si incontreranno presso l’allevamento SUI.TE.LA. S.r.l. di Ruviano (Caserta).
L’incontro fa parte delle iniziative che Anas - Associazione nazionale allevatori suini ha messo in campo per presentare il contributo che l’attività del Registro anagrafico assicura alla conservazione della biodiversità animale ed alla rivitalizzazione di sistemi produttivi tradizionali e sostenibili.
I proficui risultati raggiunti sono il miglior modo per celebrare il 2010, anno che l’Assemblea delle nazioni unite ha dichiarato “Anno internazionale della biodiversità”.
Per quanto riguarda la realtà della razza Casertana è opportuno ricordare che essa si distingue dalle altre razze suine per il mantello costituito da setole rade e sottili e che la presenza in Campania di suini glabri è documentata già in epoca romana.
Già sul finire del settecento la Casertana era allevata in uno dei territori più popolati del regno borbonico, dove era apprezzata per la sua grande capacità di produrre grasso. Nell’ottocento suini casertani sono stati esportati in Inghilterra ed hanno contribuito alla costituzione di alcune moderne razze cosmopolite.
La razza costituiva ancora nei primi decenni del novecento una delle più numerose popolazioni suine del nostro Paese. La sua consistenza si è successivamente contratta in modo drastico.
L’avvio del programma di conservazione del Registro anagrafico Anas nel 2001 sta favorendo l'apertura e lo sviluppo di numerosi piccoli nuclei di allevamento e la definitiva messa in sicurezza di questa importante risorsa genetica.
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