La Corte di giustizia europea nega all'agricoltura la possibilità di accedere alle nuove frontiere dell'innovazione vegetale. La sentenza del 25 luglio scorso ha infatti inserito le varietà ottenute con le New breeding techniques nella stessa normativa che regola gli Ogm.
Una decisione che secondo Assosementi, l'associazione che rappresenta le aziende sementiere italiane, rischia di bloccare la ricerca in ambito agricolo, compromettendo lo sviluppo competitivo della filiera agroalimentare.
 
"Sebbene sia necessaria una più dettagliata analisi dal punto di vista legale, la prima reazione del settore sementiero è di disappunto e grande preoccupazione" ha dichiarato Giuseppe Carli, presidente di Assosementi. "Si tratta di un duro colpo per l'agricoltura europea con gravi conseguenze che ricadranno inevitabilmente su tutto il sistema e su tutti i cittadini europei: grazie alle New breeding techniques è possibile introdurre più velocemente e con più precisione quelle modifiche genetiche che avvengono spontaneamente in natura. La sentenza della Corte europea, non tenendo conto del parere dell'Avvocatura generale che aveva invece offerto una certa apertura a favore di queste tecniche, rischia ora di far pagare il prezzo più alto ad agricoltori e ricercatori: i primi non potranno contare sul potenziale innovativo di questi strumenti per mantenere la propria competitività in un mercato globale, i secondi vedranno ulteriormente rallentato il loro contributo allo sviluppo del settore agroalimentare".
 
Le nuove tecniche di selezione, quali ad esempio Crispr-Cas, sono considerate cruciali per aiutare i costitutori e gli agricoltori a migliorare la produttività delle colture riducendo gli input: meno acqua, meno fertilizzanti e meno agrofarmaci, come richiesto ad esempio dalla Pac post 2020. Queste tecniche sono inoltre importanti per rispondere meglio alle richieste dei consumatori, sviluppando varietà nuove più nutrienti, sane, gustose, convenienti e diversificate.
 
"Mentre nel resto del mondo si utilizzano queste tecniche innovative senza una eccessiva regolamentazione, a rimetterci ancora una volta sono gli agricoltori e i costitutori europei, che si vedono negata la possibilità di esplorare le grandi potenzialità e i benefici di questi strumenti innovativi" ha concluso Carli.