Italpollina, azienda che produce fertilizzanti organici, biostimolanti di origine naturale e microrganismi e l'Università degli Studi della Tuscia danno vita ad Arcadia, un progetto imprenditoriale inedito che ha l'obiettivo di valorizzare sul mercato le soluzioni innovative nate nei laboratori, facendole approdare in un contesto industriale.
 
Il progetto nasce dalla volontà di valorizzare sul mercato il know how acquisito dal Gruppo di ricerca in ortofloricoltura dell'Ateneo laziale, in oltre dieci anni di attività, nei settori della nutrizione vegetale e dei biostimolanti. Un patrimonio di conoscenze costruito grazie anche alla collaborazione e al sostegno di Italpollina, sempre più interessata ad applicare su larga scala i risultati della ricerca condotta con l'Istituzione universitaria al fine di sviluppare biostimolanti e fertilizzanti ancora più innovativi per l'agricoltura attraverso analisi specifiche nell'ambito della fenomica, metabolomica, transcrittomica e metagenomica.
 
Fiore all'occhiello di questa sinergia sarà la creazione di un comitato scientifico composto da personalità di primo piano del mondo accademico provenienti da atenei sia nazionali che internazionali. Quest'organo avrà il compito di offrire un supporto nelle attività progettuali e nella redazione di articoli per le più importanti riviste scientifiche del settore.
Arcadia - nome di un'antica regione della Grecia sinonimo di paradiso agropastorale - potrà, dunque, fare leva da un lato sull'expertise scientifica dell'Università degli Studi della Tuscia, nella persona di Giuseppe Colla, docente dell'Ateneo e da oggi responsabile scientifico di Arcadia, dall'altro sul polo r&d interno di Italpollina, anch'esso in forte sviluppo, per una collaborazione volta a donare nuovi input all'innovazione in agricoltura.
 
"La ricerca - afferma Luca Bonini, amministratore delegato di Italpollina - è uno degli elementi chiave su cui si fonda il nostro business e Italpollina da sempre investe in questo ambito, sia attraverso studi e sperimentazioni realizzate internamente, sia sfruttando la collaborazione con università e laboratori scientifici particolarmente all'avanguardia. Il nostro è un settore tutt'altro che tradizionale, soggetto a fattori esogeni sui quali non è possibile intervenire. Per questo motivo è fondamentale continuare a innovare e trovare soluzioni sempre più efficaci per supportare gli operatori del settore nel raggiungimento dei loro obiettivi di rendimento e qualità".
 
"La collaborazione con un'azienda come Italpollina è per la nostra università un valore aggiunto imprescindibile - conclude Colla - perché offre ai nostri ricercatori la possibilità di lavorare su progetti che avranno immediate ricadute pratiche. Si tratta di una sfida esaltante in un ambito come quello dell'agricoltura sempre più caratterizzato dalla necessità di far leva su eccellenze scientifiche e sull'innovazione".