La mosca dell'olivo (Bactrocera oleae) è un insetto estremamente dannoso per gli oliveti, in quanto depone le proprie uova all'interno delle drupe. Le larve che fuoriescono si sviluppano a scapito della polpa delle olive, con pesanti ripercussioni sulla produttività e sulla qualità dell'olio molito.
Gli olivicoltori sanno bene che, se non controllato, questo insetto è in grado di compromettere pesantemente la redditività dell'oliveto. E se in passato la difesa si basava quasi esclusivamente sull'impiego di insetticidi, con il mutamento della normativa (ad esempio l'addio al dimetoato) e le pressioni della filiera, è stato necessario modificare approccio alla difesa.
Leggi anche Mosca dell'olivo, cinque strumenti di difesa alternativi al dimetoato
Oggi per abbassare la pressione della mosca nei confronti delle piante di olivo ci sono vari metodi, come ad esempio l'uso di polveri di roccia e di rame, l'impiego di insetticidi, anche di origine naturale, una gestione accorta dell'irrigazione, l'uso di reti e trappole a cattura massale, nonché la scelta di cultivar meno suscettibili.
Anche la mosca dell'olivo ha le sue preferenze
A parità di numero di adulti presenti e di condizioni climatiche, la pressione di B. oleae può essere molto difforme tra un oliveto e l'altro a causa della diversa suscettibilità (o appetibilità) delle piante nei confronti di questo insetto.
Diversi studi hanno indagato questo aspetto e oggi possiamo affermare che:
- La mosca dell'olivo predilige le drupe di grandi dimensioni, più facilmente individuabili all'interno della chioma e in cui la polpa ha un elevato volume in proporzione al nocciolo. Per questo motivo le olive da mensa, come l'Ascolana, sono svantaggiate, mentre altre, come la Taggiasca, hanno meno problemi.
- La mosca dell'olivo predilige le drupe di colore verde, mentre attacca meno frequentemente quelle di colore nero e viola. Dunque, le varietà che hanno una invaiatura precoce sono meno suscettibili agli attacchi autunnali di mosca, i più importanti in quanto favoriti dal clima fresco e umido dei mesi di settembre e ottobre. La preferenza della mosca per le drupe di colore verde è provata anche dal fatto che l'impiego delle polveri di roccia, come il caolino o le zeoliti, camuffando l'aspetto delle olive preservano queste ultime dagli attacchi. L'insetto infatti sembra non riconoscere la drupa imbrattata di bianco come un buon sito per l'ovideposizione.
- La mosca dell'olivo predilige le drupe con la polpa morbida, ma turgida e l'epidermide ben tesa. Le olive mature, che tuttavia a causa di uno stress idrico si presentano leggermente avvizzite, con una consistenza cuoiosa dell'epidermide, scoraggiano la mosca dall'ovideposizione, in quanto risulta difficile da parte dell'insetto la penetrazione dell'esocarpio. Drupe ben idratate sono invece più suscettibili alle punture, in quanto la pelle ben tesa e una polpa morbida facilitano l'inserzione dell'ovidepositore. Un'irrigazione ben gestita, che mantenga le piante in uno stato di stress controllato nei momenti critici, può dunque concorrere ad una difesa ottimale delle piante da B. oleae.
L'elenco delle cultivar più (e meno) soggette agli attacchi della mosca
Fatte queste premesse, è facile capire come non tutte le piante di olivo siano attaccate allo stesso modo dalla mosca. La suscettibilità delle differenti cultivar alle punture di Bactrocera oleae è stata indagata in numerose pubblicazioni scientifiche. L'elenco sottostante è stato redatto consultando il database, di pubblico accesso, OleaDB, che contiene importantissimi dati su tutte le varietà di olivo oggi coltivate al mondo.
Secondo i dati che abbiamo analizzato, le cultivar italiane più suscettibili alla mosca sono (in ordine alfabetico): Bianchera, Biancolilla, Borsa d'olio, Carolea, Castiglionese, Giarraffa, Nostrana, Ogliarola, Rossese, Sperone di Gallo e Taggiasca.
Le cultivar che invece hanno dimostrato una suscettibilità media o medio alta sono: Bella di Cerignola, Carboncella, Casaliva, Cima di Melfi, Coratina, Frantoio, Itrana, Leccino, Maurino, Minutella e Moresca.
Infine, le (poche) cultivar che hanno una suscettibilità medio-bassa sono: Caiazzana, Moraiolo, Nocellara del Belice e Ottobratica.