Dall'Alto Adige alla Sicilia, passando per le regioni del centro: la viticoltura è il comun denominatore che unisce l'Italia e la difesa della vite è da sempre resa complessa dalle forti diversità pedoclimatiche che caratterizzano il nostro areale. Non solo: le esigenze dell'uva da tavola sono diverse da quelle dell'uva da vino, come pure le differenti varietà di uva da vino possono risultare più o meno sensibili agli attacchi di specifici patogeni.
I mezzi di difesa devono quindi essere il più possibile numerosi e diversificati fra loro, possibilmente includendo anche nuove soluzioni atte a incontrare le sempre più stringenti richieste normative e dei mercati quanto a sostenibilità e profili residuali. Fra le soluzioni funzionali al raggiungimento di tali obiettivi si evidenziano i "biologicals", ovvero la nuova frontiera recentemente ampliatasi sul fronte della difesa fitosanitaria.
Due sono le proposte di Syngenta in tal senso, ovvero Taegro® e Romeo®, due biofungicidi ideali per integrare le strategie fitosanitarie più razionali di difesa della vite.
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Taegro®: un prodotto dalla triplice attitudine
Oidio, botrite e marciumi acidi: tre avversità che trovano in Taegro® un ostacolo efficace e naturale. Il biofungicida della Casa di Basilea è infatti formulato come polvere bagnabile al 13% di Bacillus amyloliquefaciens (ceppo FZB24).
Inizialmente autorizzato contro oidio e botrite, Taegro® ha recentemente ottenuto anche gli usi contro i marciumi acidi. I danni ai grappoli sono in tal caso arrecati da microrganismi quali Kloeckera apiculata, Saccharomicopsis vini, Candida spp., Acetobacter spp. e Gluconobacter spp.
Per le caratteristiche intrinseche di questo microrganismo benefico, le sue applicazioni vanno effettuate sempre in chiave preventiva, esplicando contro i patogeni tre differenti meccanismi d'azione:
- competizione;
- stimolo dei meccanismi di autodifesa della pianta;
- rilascio di metaboliti secondari.
Rispetto a quest'ultimo modo d'azione, la spiegazione va cercata nella specifica espressione genica dell'esclusivo ceppo FZB24 di Bacillus amyloliquefaciens contenuto in Taegro®. Questo produce infatti metaboliti "ceppo specifici" come i lipopeptidi e i polichetidi, i quali risultano dannosi per i patogeni target.
I lipopeptidi sono comuni fra i batteri e fra questi si annoverano surfattina, iturina, fengicina, bacillibactina e bacilysina. Molecole dall'elevata stabilità strutturale, i polichetidi sono invece rappresentati da bacillene, difficidina e macrolattina, sostanze note per la loro attività verso batteri e funghi patogeni. Ciò concorre a ottimizzare non solo il profilo residuale e la sanità dei raccolti finali, bensì gioca un ruolo fondamentale anche in ottica di strategie antiresistenza.
Caratterizzato da un'ottima resistenza al dilavamento e da una bassa sensibilità ai raggi UV, Taegro® è autorizzato su vite (da vino e da tavola) fino a un massimo di 10 applicazioni annue. Il momento ottimale di impiego è tra le fasi di pre chiusura grappolo e invaiatura, alla dose di 0,37 kg/ettaro.
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Romeo®: l'induttore di resistenze contro i patogeni della vite
Anche la vite può opporre resistenza alle infezioni dei patogeni che la attaccano. In tal senso è quindi utile somministrare alla coltura anche prodotti in grado di stimolare tali risposte endogene.
Romeo® risponde perfettamente a tale identikit, essendo un biofungicida formulato come polvere bagnabile al 94,1% di cerevisane. Questa sostanza deriva dalla parete cellulare di Saccharomyces cerevisiae (ceppo LAS117) e risulta composta da chitine e polisaccaridi, polimeri di mannosio e glucosio, tutti bilanciati fra loro per realizzare la massima risposta difensiva nelle piante. Romeo® mima infatti i sintomi delle infezioni dei patogeni, stimolando la coltura ad attivare le proprie risposte endogene.
Queste derivano dall'attivazione di specifici geni che regolano la sintesi di stilbeni, flavonoidi, lignina, callosio, perossidi, nonché le cosiddette proteine PR, acronimo di Pathogenesis-related. Queste sostanze saranno quindi già presenti nei tessuti della coltura quando il patogeno tenterà di penetrarli.
L'attivazione di queste difese endogene si esplica in tempi relativamente brevi, tra le 24 e le 48 ore, persistendo poi per circa 7-10 giorni, lasso temporale che scandisce anche gli intervalli fra i successivi trattamenti.
Su vite da vino e uva da tavola Romeo® può infatti essere impiegato sino a 5 volte per stagione contro la botrite, salendo sino a 10 contro oidio e peronospora. La dose di impiego è di 250 grammi per ettaro, da applicarsi con attrezzature e volumi idonei a garantire la massima omogeneità di copertura della vegetazione trattata. Per le proprie caratteristiche, Romeo® deve essere di tipo esclusivamente preventivo.
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Romeo® e Taegro® in campo
Romeo® trova il proprio momento ideale di applicazione in chiave preventiva tra l'apertura delle gemme e la fase di grappoli separati, fase in cui possono essere effettuate 2-3 applicazioni. Tale blocco di interventi va poi ripetuto tra fioritura e ingrossamento acini o comunque a distanza di almeno due settimane.
Da pre chiusura grappolo a invaiatura può essere invece applicato Taegro®, in ragione di 3-4 trattamenti consecutivi.
Durante la fase intermedia, ovvero quella che parte dai bottoni fiorali separati, vanno utilizzati antioidici e antibotritici caratterizzati da differente meccanismo d'azione.
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Fonte: Syngenta Italia