In Campania è sbarcata la cimice asiatica (Halyomorpha halys), l’insetto che manda in malora i raccolti di pere, ma che si accanisce anche su mele e pesche, frutteti significativi per l'economia agricola della regione. Per ora non ci sono danni, ma la cimice asiatica è stata avvistata nel perimetro urbano di Napoli, città crocevia di traffici marittimi e aerei del Mediterraneo, posta sulle rotte per l’Asia l’Africa e l’America. La notizia è emersa venerdì scorso – 19 gennaio 2018 – durante il convegno “Tecniche di monitoraggio e lotta integrata per un agricoltura sostenibile” tenutosi a Nola (Na) nel quadro degli incontri per la formazione continua promossi dall’Ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Napoli.

Nel corso del convegno - durante il quale sono state ampiamente illustrate le tecniche di monitoraggio e cattura di insetti nocivi legate alla confusione sessuale e al connesso uso di insetticidi mirati - è intervenuto, tra gli altri, Eduardo Ucciero, agronomo e ispettore fitosanitario della regione Campania.

Ucciero, che lavora alla sorveglianza del porto e dell’aeroporto di Napoli, durante il suo intervento ha annunciato: ”La cimice asiatica è infine giunta anche a Napoli, è stata rinvenuta in città, e al momento non abbiamo ancora notizie di danni a colture”.

Sulla cimice asiatica Ucciero , nel ricordarne la pericolosità per le colture arboree, ha detto: ”Rivolgo un appello a tutti i professionisti presenti in sala, che sicuramente sono in contatto con tanti agricoltori: non dimenticatevi di invitare a denunciare anche solo i casi sospetti di presenze di insetti e altri parassiti sconosciuti, perchè la tempestività nell’individuazione delle prime aree focolaio è fondamentale per tentare l’eradicazione dei nocivi e quantomeno circoscriverne la presenza sul territorio con adeguate attività di contrasto”.

L’ispettore fitosanitario della regione Campania ha infine ricordato come spesso gli insetti nocivi alieni vengono scoperti per puro caso: “Venimmo a sapere della presenza del pericoloso rodilegno esotico Aromia bungii nel napoletano per puro caso, intercettando in una chat line il dialogo tra due entomologi dilettanti, che si scambiavano attraverso il mezzo telematico le informazioni in loro possesso sull’insetto”.