"Il 'serpente di fuoco' della Bibbia era un nematode, e così forse l'apparente serpe attorcigliata al bastone di Esculapio che si osserva nel logo delle farmacie, e nel simbolo dell'Organizzazione mondiale della sanità". Questo l'incipit del professor Pio Roversi, presidente della Società italiana di nematologia, al seminario sulla nematologia agraria e forestale organizzato dal Centro Trasferimento tecnologico della Fondazione Edmund Mach, rivolto ad un folto gruppo di tecnici e ricercatori.

La lezione introduttiva è stata tenuta dal professore ordinario di Nematologia agraria all'Università Federico II di Napoli, Francesco D'Errico, che ha proseguito la sua docenza per l'intera settimana con lezioni pratico-applicative sulle tecniche di riconoscimento per microscopia rivolte ad una decina di specialisti, provenienti anche da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Laimburg.

E' stata evidenziata la capacità dei nematodi di trasmettere virus o di determinare perdite di produzione e morte delle piante a seguito di intensi attacchi parassitari. E' di grande attualità il pericolo che i boschi italiani vengano attaccati da un nematode arrivato di recente in Europa. Prevenzione e monitoraggio sono le parole chiave su cui le Regioni dovranno lavorare per evitare quello che si preannuncia come un vero problema ambientale per le foreste dell'Arco Alpino. Le rilevazioni  che verranno svolte da tecnici e ricercatori della Fondazione Edmund Mach saranno quindi orientati a pieno raggio sui diversi settori: carote e patate, vite e melo, fino all'analisi delle cortecce e degli ambienti forestali. In sintesi si tratta di un importante progetto pratico-applicativo condotto con l'intervento e la supervisione dell'Ufficio Fitosanitario della Provincia autonoma di Trento.