In un comunicato stampa la multinazionale tedesca BASF ha annunciato lo stop delle attività in materia di coltivazioni Ogm per focalizzarsi sulle americhe e sui promettenti mercati dell'Asia.

Alla base della decisione vi è la netta opposizione dell'opinione pubblica Europea (due europei su tre sono contrari agli Ogm), culminata con le vigorose proteste degli ambientalisti che nella Repubblica Ceca hanno seguito le prime semine della patata transgenica Amflora, avvenute pochi mesi dopo l'approvazione europea dell'organismo.
La nutrita schiera degli anti Ogm (associazioni ambientaliste e importantissime associazioni di produttori agricoli) invita anche le altre multinazionali a fare altrettanto ma al tempo stesso si chiede se lo stop alle coltivazioni degli Ogm in Europa sarà sufficiente, in un mondo così globalizzato, ad adottare nel vecchio continente regole del gioco gradite alla maggioranza dei suoi abitanti o se, come molti temono, l'unico risultato sarà quello di essere invasi da produzioni Ogm provenienti dal resto del mondo.

Ma perchè questa tecnologia non è riuscita a fare breccia tra gli europei così come ha fatto con gli amici di oltre Oceano? Noi, che siamo abituati a commentare i fatti che avvengono della filiera agrochimica, non abbiamo avuto difficoltà a raccogliere le perplessità riguardanti, ad esempio, tutta quella lunga lista di colture Ogm modificate per la resistenza agli erbicidi o contenenti un gene che codifica una proteina insetticida o ambedue.

 In entrambi i casi i possibili vantaggi economici e ambientali di questa tecnologia, che dovrebbero drasticamente ridurre gli input chimici di queste colture od orientarne le scelte verso prodotti a profilo tossicologico e ambientale particolarmente favorevole (come ad esempio gli erbicidi totali), sono stati messi in dubbio più volte dalla cronaca che ad esempio ha rilevato “l'evasione” dai campi coltivati di colza geneticamente modificata per la resistenza al glyphosate o al glufosinate ammonio, che è stata spesso trovata al di fuori dell'ambiente di coltivazione.

Se la segnalazione di ecotipi resistenti ad entrambi gli erbicidi, segnalata da alcuni ricercatori americani, fosse confermata, non ci troveremmo di fronte ad una “super infestante”?

Da segnalare anche l'importanza del partner chimico: è cronaca recente il provvedimento di sospensione cautelativa (recentemente prorogato sino alla fine di febbraio 2012) di alcuni erbicidi a base di glufosinate ammonio che le autorità italiane hanno comminato per meglio valutarne l'impatto tossicologico e ambientale.

Per saperne di più

Natasha Gilbert. “GM crop escapes into the American wild : Nature News.” Nature (n.d.). http://www.nature.com/news/2010/100806/full/news.2010.393.html.

“BASF to concentrate plant biotechnology activities on main markets in North and South America - BASF - The Chemical Company - Corporate Website”, n.d. http://www.basf.com/group/pressrelease/P-12-109.

DECRETO 21 dicembre 2011 Proroga del termine della sospensione cautelativa dell'autorizzazione d'impiego del prodotto fitosanitaro Basta 200 a base di glufosinate ammonio di cui al decreto dirigenziale 29 settembre 2011. (11A16793)