La mosca del ciliegio (Rhagoletis cerasi) è un insetto appartenente all'ordine dei ditteri molto pericoloso per i ceraseti: l'adulto, lungo circa 4 millimetri e con le caratteristiche bande nere trasversali sulle ali, compare già da metà maggio e dopo 10/15 giorni dallo sfarfallamento, con temperature superiori ai 18 °C, inizia l'ovodeposizione nei frutti che si trovano nella fase di viraggio del colore dal verde al giallo (invaiatura), preferibilmente deponendo un solo uovo per drupa. Ogni femmina può deporre da 40 ad 80 uova.
La larva, di forma conica e di colore biancastro, nasce dopo una settimana o dieci giorni a seconda della temperatura, si nutre della polpa del frutto per un periodo variabile da 10 a 30 giorni e quando raggiunge la maturità perfora l'epicarpo lasciandosi cadere a terra, dove si impupa ad una decina di centimetri di profondità per superare uno o più inverni nello stato di diapausa.
I frutti delle cultivar tardive risultano più colpite, ma in annate con primavere anticipate e calde si sono rilevati danni anche sulle varietà medio - precoci.
Il quadro normativo relativo alla legislazione europea sugli agrofarmaci da una parte e la necessità di salvaguardare la produzione agricola dall'altra, impongono un momento di riflessione per individuare nuove strategie di difesa da questo insetto: si farà il punto al convegno 'Ciliegio: aggiornamenti tecnici e difesa'. Appuntamento mercoledì 16 marzo 2011 alle ore 16,30 presso la sede centrale del Consorzio Agrario Forlì-Cesena-Rimini (via Santa Rita da Cascia, 119). Per il programma completo clicca qui.
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