Al posto degli erbicidi macchinari all’avanguardia basati sull’utilizzo di lame, dischi, fili di plastica, coltelli, o addirittura fuoco e vapore, per eliminare le malerbe dai frutteti. Anche il diserbo, come del resto la potatura e la regolazione della carica, è un’operazione colturale che oggi può fare a meno della chimica e sfruttare la meccanica. Il tutto nell’ottica di creare un’agricoltura più sostenibile.  

Il diserbo meccanico è stato protagonista, a Maso Maiano di Cles, presso l’azienda agricola di proprietà dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, ad un incontro partecipatissimo di frutticoltori. Oltre 200 agricoltori hanno preso parte, infatti, con molto interesse all’iniziativa organizzata dal Centro Trasferimento Tecnologico di San Michele in collaborazione con l 'Associazione Commercianti Macchine Agricole del Trentino. In mostra macchine in grado di operare anche in pendio. 

Maso Maiano è un’area rappresentativa del problema di convivenza tra frutticoltura e abitanti in val di Non. Per questo motivo è stato scelto per ospitare il progetto “Frutticoltura nelle aree periurbane” che si propone di ricercare un modello di frutteto altamente sostenibile particolarmente adatto ad aree frutticole limitrofe alle abitazioni, riducendo sensibilmente l’impatto chimico e mantenendo nel contempo una frutticoltura intensiva e remunerativa sul piano economico.

Le tecniche e gli strumenti individuati dai tecnologi di San Michele per creare questo sistema di frutteto sono molti. Tra questi, accanto al diserbo, l’utilizzo di varietà di mele resistenti alla ticchiolatura, il sistema di potatura meccanica Lorette abbinato all’impiego di alberi a due assi per formare una parete stretta, la regolazione della carica dei frutti per via meccanica, la scelta di forme di lotta alternative alla chimica come la confusione sessuale o le reti antigrandine, tecniche d’irrorazione migliorative, la messa in opera di protezioni naturali come siepi contro la deriva e l’inquinamento delle falde.