L'evento è organizzato dal Centro di ricerca per l'agrumicoltura e le colture mediterranee di Acireale (CT). Il programma prevede l'apertura a cura del direttore Francesco Intrigliolo e di Francesca Di Franco. Le relazioni sono affidate ad esperti di fama internazionale: Miklós Thót del Plant Protection Institute Hungarian Academy Science (Budapest, Ungheria) tratterà di monitoraggio e controllo integrato delle avversità con un intervento dal titolo 'Developing semiochemical tools for monitoring, mass trapping and integrated control of potential pests of citrus and mediterranean fruit crops'. Rosaria M. Tabilio del Cra, Centro di Ricerca per la Frutticoltura di Roma interverrà sul contenimento dei fitofagi nella peschicoltura biologica: segnalando risultati acquisiti e prospettive future. I risultati delle prove sperimentali contro Ceratitis capitata (Wied.) su agrumi saranno presentati da Francesca Di Franco, mentre a Vincenzo Palmieri del Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrari e Forestali dell'Università degli Studi 'Mediterranea', Reggio Calabria, sarà affidata la presentazione del Progetto Controllo biologico e integrato dei Ditteri Tefritidi. Anna Dinatale dell'Osservatorio malattie delle piante di Acireale tratterà i temi legati all'attuale normativa degli agrofarmaci contro i Ditteri in frutticoltura.

Sono inoltre programmati interventi a cura di Dow AgroSciences e Syngenta Crop Protection 

 

Segreteria organizzativa (e conferme di partecipazione): E-mail: francesca.difranco@entecra.it - Tel. 095 7653130 - Fax 095 7653113

 

Approfondimenti

 

Innovazioni per il raggiungimento della qualità globale in agrumicoltura - il progetto AGRUQUAL

L'obiettivo generale del progetto 'AGRUQUAL' consiste nell'introduzione di innovazioni in tutti i segmenti della filiera agrumicola con lo scopo di migliorare la qualità del prodotto e tentare così la riconquista dei ricchi mercati europei. Il progetto si articola in tre azioni principali. La prima, 'Aspetti varietali', mira alla caratterizzazione ed adattabilità, ai vari ambienti di coltivazione dell'Italia meridionale, di alcune selezioni di arancio 'Tarocco', di clementine e di nuovi ibridi triploidi del gruppo mandarini. La seconda, 'Aerotecnica, aspetti qualitativo-nutrizionali dei frutti', vuole approfondire le conoscenze sulle pratiche connesse alla gestione del suolo nell'ottica di ridurre gli input energetici, dovuti al massiccio consumo dei fertilizzanti di sintesi, a favore di un mirato utilizzo degli inerbimenti naturali e/o di essenze appositamente seminate che occupano nicchie ecologiche normalmente scoperte nell'agrumeto. La terza azione, 'Difesa in pre e post-raccolta', vuole studiare l'attitudine di alcune varietà di agrumi alla conservazione frigorifera attraverso la caratterizzazione metabolica e reologica dei frutti; in particolare si individueranno le tecniche atte a ridurre lo scadimento qualitativo durante la conservazione frigorifera e la shelf-life. Il progetto mira alla innovazione di prodotto mediante la caratterizzazione e l'adattabilità ai vari ambienti di coltivazione di alcune nuove selezioni di Tarocco, di clementine e di nuovi ibridi triploidi prodotti presso il Centro di ricerca per l'agrumicoltura. Altre ricerche prendono in considerazione due agrumi minori importanti per l'economia di alcune aree della Calabria: il bergamotto e il cedro. Sempre nel campo dell'innovazione di prodotto vengono valutati alcuni nuovi genotipi di agrumi costituiti presso il Centro di ricerca per la produzione di piantine in vaso con scopi ornamentali.

 

Coordinatore: Dott. F. Intrigliolo - Cra, Centro di ricerca per l'agrumicoltura e le colture mediterranee di Acireale (CT)

Ulteriori informazioni sul progetto: Progetti di ricerca Mipaaf - Agruqual

 

 

Controllo Biologico Integrato dei Ditteri Tefriditi – il progetto CO.BIO.DIT.

L'uso di prodotti di sintesi ed il loro conseguente impatto sulla salute del consumatore e sull'ambiente ha indotto negli ultimi anni i ricercatori a sperimentare nuovi sistemi, sostanze e metodologie per il controllo ecosostenibile dei parassiti delle piante. A tal proposito, la lotta condotta tramite bio-insetticidi e la distribuzione localizzata dei formulati, per il basso impatto ambientale che li contraddistingue, stanno riscontrando particolare interesse tra la comunità scientifica e globale. Tra i diversi formulati a base di sostanze di origine naturale, si stanno affermando quelli contenenti metaboliti secondari ottenuti dalla fermentazione dell'attinomicete Saccharopolyspora spinosa. Tali metaboliti sono caratterizzati da un dosaggio minimo di applicazione ed essendo di derivazione naturale presentano rischi ridotti o nulli per gli operatori. Il progetto prevede la messa a punto di una serie di attività di ricerca finalizzate alla valutazione dell'efficacia, in campo ed in laboratorio, di attrattivi e trappole attivati con i principi attivi insetticidi sopra citati nei confronti di ditteri Tefritidi e in particolare la mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata) e la mosca dell'olivo Bactrocera oleae che sono i fitofagi chiave dei principali fruttiferi e degli agrumi, la prima specie, e dell'olivo da mensa e da olio, la seconda. Lo scopo della ricerca è di definire e realizzare un programma di controllo biologico ed integrato delle infestazioni dei suddetti carpofagi che possa rappresentare una valida alternativa agli attuali sistemi di controllo, principalmente basati sull'impiego di trattamenti insetticidi diffusi, sfruttando l'azione attrattiva di esche proteiche.

Il progetto mira ad ottenere i seguenti risultati sono suddivisi per ogni linea di ricerca:

1. Attività di laboratorio: da quest'attività di ricerca si ritiene possano emergere le combinazioni ottimali, espresse in termini di efficacia, delle diverse componenti del formulato. Infatti, l'efficacia dello stesso non si esaurisce esclusivamente con il potere abbattente del principio attivo, ma deve essere valutata analizzando, in modo olistico, il risultato della sperimentazione; fondamentali saranno le acquisizioni circa la selettività e l'eventuale diversificazione dell'efficacia in funzione del sesso dei ditteri. Durante questa fase non è escluso che vengano saggiate, oltre a quelle previste, altre combinazioni per verificare l'efficacia, la stabilità e la convenienza economica del prodotto.

2. Attività di pieno campo: con questa si prevede vengano acquisite nuove conoscenze sulle metodiche di controllo eco-sostenibili delle popolazioni dei due ditteri: fra queste, l'efficacia delle formulazioni e le metodiche di trattamento. Scaturiranno, inoltre, informazioni circa la persistenza in campo del formulato e la densità delle superfici da trattare. 

 

Coordinatore: Prof. Vincenzo Palmieri - Dipartimento di gestione dei Sistemi Agrari e Forestali - 'Università Mediterranea'- REGGIO CALABRIA

Ulteriori informazioni: progetto Mipaaf: Co.Bio.Dit.

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