I peschicoltori affrontano numerose avversità attraverso l'impiego di prodotti fitosanitari. Gli scienziati dell'agenzia statunitense per la ricerca in agricoltura (ARS), insieme allo staff del Southeastern Fruit and Tree Nut Research Laboratory di Byron, Ga., stanno studiando alternative eco-compatibili. Gli entomologi dell'Ars David Shapiro-Ilan e Ted Cottrell, insieme ai colleghi delle Università della Florida e dell'Università della Georgia, stanno valutando due minuscoli nematodi terricoli come possibili metodi di controllo biologico. Erano utilizzati per ostacolare i danni causati da coleotteri curculionidi (Conotrachelus nenuphar), dalla Sesia delle drupacee  (Synanthedon exitiosa e pictipes).

Shapiro-Ilan e Cottrell hanno utilizzato il nematode Steinernema riobrave per controllare le larve di 'plum curculio' ottenendo un tasso di soppressione del 78%

 

Per la Sesia delle drupacee, i ricercatori hanno impiegato un altro nematode utile, la Steinernema carpocapsae. Hanno così scoperto che una singola applicazione in campo di S. carpocapsae ha consentito di raggiungere una riduzione dell'88 percento, se applicato in primavera, con esemplari maturi di Sesia. In un test recente, tre applicazioni di S. carpocapsae durante la deposizione delle uova hanno completamente eliminato i danni.

Da studi di laboratorio, gli scienziati sapevano che anche un'altra problematica del pesco, Synanthedon pictipes era altamente sensibile al S. carpocapsae. Ma il controllo di tale avversità risulta molto difficile dato che essi attaccano il pesco nella parte aerea dell'albero, dove i nematodi risultano meno efficaci.

Per gestire questa problema, i ricercatori hanno applicato i nematodi S. carpocapsae in lesioni dell'albero e successivamente hanno ricoperto i solchi con fasce apposite che mantenevano l'umidità. Già al primo test, sono bastati cinque giorni per raggiungere la soppressione del 100% delle Sesie.

 

La notizia è tratta da Ars.Usda.gov - ARS is the U.S. Department of Agriculture's chief scientific research agency.

Maggiori informazioni su questa ricerca sono disponibili sul numero di marzo 2008 dell'Agricultural Research magazine.

 

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