Difesa delle colture, in futuro prodotti sempre più rispettosi dell’ambiente e del consumatore: questo in sintesi quanto emerso dal convegno svoltosi all’Istituto agrario di S. Michele all'Adige sulle ricadute operative dovute riclassificazione e revisione europea dei prodotti fitosanitari. Nel corso dell'incontro, al quale è intervenuto Floriano Mazzini, esperto della Commissione per la registrazione dei prodotti fitosanitari istituita presso il ministero della Salute, sono stati presentati i principali risultati dei cinque anni di attività del centro di saggio Iasma.
Il nuovo quadro normativo dei prodotti fitosanitari, che ha introdotto notevoli cambiamenti e conseguenze per gli operatori ed i consumatori, è stata al centro dell'incontro organizzato da Istituto Agrario e Udias, Unione diplomati Istituto Agrario, al quale hanno partecipato anche Marco Dal Rì, responsabile del Centro scolastico dell’Istituto agrario, e Francesco Spagnolli, presidente di Udias.

Da alcuni anni è in corso la revisione dei prodotti fitosanitari già in commercio mentre per la registrazione di nuove sostanze attive la normativa europea e nazionale prevedono un iter articolato e complesso: l’evoluzione è continua e al susseguirsi di modifiche circa l’impiego dei fitofarmaci si è sovrapposta anche la riclassificazione delle sostanze e la conseguente modifica delle etichette.
Anche per rispondere a questi cambiamenti l’Istituto ha intrapreso un filone di ricerca per sviluppare un’agricoltura eco-compatibile. Presso la sede per la protezione delle piante, recentemente inaugurata, si effettuano attività di ricerca, sperimentazione e servizio volte alla difesa delle colture da funghi e parassiti e finalizzate a sviluppare nuovi metodi di protezione più rispettosi dell’ambiente e della salute umana.

A San Michele è attivo uno dei trenta centri di saggio istituiti dal ministero delle Politiche agricole e forestali ed effettua sperimentazioni in campo, serra e laboratorio destinate a valutare gli effetti biologici dei prodotti fitosanitari. Gino Angeli, responsabile del Centro, ha presentato oggi i principali risultati dell’attività condotta.
“Mentre in passato la sperimentazione sui prodotti fitosanitari ancora in fase sperimentale poteva essere effettuata a discrezione delle industrie produttrici di fitofarmaci presso diverse istituzioni pubbliche o private – ha spiegato Gino Angeli - attualmente questa facoltà è concessa solo ad istituzioni riconosciute dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e abilitate ad operare, appunto, come centri di saggio”.

L’organismo attivo a San Michele ha concentrato le proprie attività sullo studio di nuovi agrofarmaci e di innovative tecniche di difesa per le colture agricole locali, in particolare la vite, il melo, i piccoli frutti, la fragola il castagno ed il ciliegio, con l’obiettivo di rispondere ad una precisa richiesta di supporto tecnico da parte delle istituzioni operanti in Trentino (Centro per l’assistenza tecnica, Osservatorio provinciale per le malattie delle piante, cooperative agricole di secondo livello).
Il Centro di saggio, oltre a svolgere attività di sperimentazione per un corretto uso dei presidi sanitari e lo sviluppo di nuove tecniche di difesa, si è attivato per mettere in campo, in collaborazione con Apot e alcune cooperative agricole (S. Orsola), un programma di studio per l’estensione di etichetta di nuovi e meno impattanti presidi fitosanitari di interesse per i piccoli frutti (lampone, mora ecc).

Da circa un ventennio l’Istituto conduce sperimentazioni con principi attivi di nuova concezione e in fase di approvazione commerciale. Questa attività costituisce la base per acquisire informazioni tempestive su nuovi agrofarmaci, applicare nuove strategie di difesa e fornire informazioni tecniche per un loro corretto utilizzo in campo. Ciò ha consentito all’Istituto di diventare il punto di riferimento privilegiato per i tecnici che operano sul territorio trentino, ma anche di fornire importanti informazioni tecniche per le commissioni provinciali che predispongono i protocolli agricoli di autodisciplina (vite, melo e piccoli frutti), per insegnanti e studenti nell’ambito dell’Istituto Agrario, oltre che per società private ai fini di sviluppo e registrazione di nuovi presidi fitosanitari.
L'attività svolta in collaborazione con l’industria agrochimica fornisce, inoltre, continui spunti per ricerche innovative (ad esempio semiochimici per la confusione sessuale ed il disorientamento; agenti biologici per il controllo di funghi e batteri), ma soprattutto ricadute pratiche per il mondo agricolo.