Il numero di incidenti mortali nel settore agricolo continua a crescere in modo preoccupante. Nel 2013 l’incidenza delle morti bianche in questo settore è arrivata al 46 per cento di tutte le vittime del Paese. Sono 208 le vite spezzate nei campi su un totale di 452 morti nei luoghi di lavoro. Le morti rilevate del 2012 quando gli agricoltori che avevano perso la vita erano 179 e rappresentavano il 35,2 per cento degli incidenti mortali sul lavoro nel Paese. In termini di incidenza, poi, il 2013 presenta una situazione più drammatica anche rispetto al 2011, quando la percentuale delle morti in agricoltura era pari al 39,6 per cento (219 vittime) su un totale di 553 morti sul lavoro. Sono questi i dati riportati dal presidente dell'Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering, Mauro Rossato, nel suo ointervento.

Nella maggior parte dei casi gli agricoltori, soprattutto ultrasessantenni, sono deceduti a causa del ribaltamento del proprio trattore, schiacciati o annegati nei fossati dei loro campi. Una tragedia che si sta drammaticamente evolvendo negli ultimi tre anni. Per il “ribaltamento di veicolo/mezzo in movimento” i morti in agricoltura sono stati 124 nel 2013, 84 casi nel 2012, 101 nel 2011. Nello specifico, molto spesso si tratta del ribaltamento di un trattore con 119 casi nel 2013 (su un totale di 130 casi avvenuti per ribaltamento), 79 casi nel 2012 (su un totale di 97 casi), 97 casi nel 2011 (su un totale di 121). Un aumento preoccupante che induce a puntare i riflettori sullo stato dei veicoli agricoli in Italia.
Spesso gli incidenti si verificano a causa dell’inadeguatezza dei vecchi mezzi agricoli utilizzati per lo svolgimento dell’attività: mezzi che non sono stati sottoposti ad adeguamenti e alle più recenti indicazioni di settore.

"E' indispensabile - sottolinea Rossato -, che la politica entri nel merito dell’emergenza e predisponga quanto prima dei piani di incentivazione per rinnovare i mezzi agricoli in Italia così da aumentare la sicurezza dei lavoratori agricoli riducendo anche i costi sociali. Un segnale dovuto ad uno dei settori che continuano a rappresentare una risorsa preziosa per l’economia del Paese. E un sostegno concreto alla sicurezza dei lavoratori".

Tutti i dati sugli infortuni mortali del triennio 2011-2012-2013 sono gratuiti e disponibili sul sito di Vega Engineering nella pagina dedicata all'Osservatorio sicurezza sul lavoro.