Bilancio positivo per le vendite di macchine agricole nei primi mesi del 2011. Nel periodo gennaio-maggio risultano in crescita le immatricolazioni di trattrici (+18%), le immatricolazioni di mietitrebbiatrici (+14%), e quelle di rimorchi (+14,7%). Unico dato in flessione quello relativo alle motoagricole 5,7%. I dati - elaborati dall'Unacoma  e diffusi in occasione dell'assemblea annuale dell'associazione - indicano finalmente un'inversione di tendenza, dopo gli ultimi anni caratterizzati da una riduzione costante dei volumi di vendite.

L'incremento è da attribuire agli effetti degli incentivi rottamazione e dei finanziamenti nell'ambito dei Piani di sviluppo rurale, Psr. "Che vi sia un effetto incentivi differito nel tempo – ha spiegato il presidente dei costruttori Massimo Goldoni – è del tutto evidente, se osserviamo come le percentuali d'incremento delle trattrici siano molto elevate nei primi mesi dell'anno e molto meno consistenti nel mese di maggio, quando si è andato esaurendo l'effetto incentivi". "I volumi di vendite si ridimensioneranno nel corso dell'anno – ha aggiunto Goldoni – anche se il contesto di mercato appare migliore".

La conferma viene dall'andamento del mercato europeo: nei primi tre mesi dell'anno si ha una crescita media delle vendite di trattrici del 19,3%, ripresa positivamen sulle nostre esportazioni, in crescita del 20,6% (in valore) nei primi tre mesi dell'anno per le trattrici e del 16,7% per le altre macchine e attrezzature agricole.

In totale, i settori rappresentati da Unacoma raggiungono un valore della produzione pari ad oltre 8,9 miliardi di euro, una quota che migliora del 7,2% il risultato del 2009, pur rimanendo ancora lontana dai livelli raggiunti prima della crisi, quando la produzione si attestava intorno ai 12,5 miliardi di euro.

Tra i dati di produzione significativo è quello del movimento terra, un settore che sconta ancora la crisi, ma che ha ricominciato a marciare grazie alla ripresa delle esportazioni. Per uscire dalla fase critica sarà comunque necessario utilizzare gli strumenti finanziari disponibili: "A maggio di quest'anno i fondi Psr utilizzati dalle regioni italiane – ha ricordato Goldoni – ammontano ad appena il 27% del totale assegnato per il periodo 2007-2013, e il rischio di disimpegno dei fondi inutilizzati è molto alto".