E' ancora presto per esprimere un giudizio, ma la Pac che entrerà in vigore nel 2014 sarà un'altra rivoluzione. Più verde, innanzitutto, e questa volta con misure stringenti (rotazione colturale, set aside ecologico, difesa attiva dell'ambiente). Ma anche con meno risorse. Perché, se il monte complessivo destinato all'agricoltura sembra rimanere pressoché invariato, o al massimo con qualche riduzione della dote complessiva, per effetto dell'allargamento ai Paesi dell'Europa Centro-orientale i budget per i singoli Stati e per le imprese agricole subiranno nei fatti una contrazione.

"In via ancora ipotetica – preconizza il professor Ermanno Comegna, conoscitore della Politica agricola comunitaria e relatore a un convegno organizzato da Apima Mantova sulla Pac – si può prevedere che gli aiuti medi per ettaro non superino, nella loro misura-base, i 150-180 euro per ettaro".

Insomma, una cifra che pare destinata a salire progressivamente in base a nuovi parametri, ma comunque con una base di partenza considerevolmente più bassa rispetto ai pacchetti attuali, soprattutto se si pensa a comparti come il tabacco, la carne bovina, l'olio, il pomodoro e il latte. Altra novità, la perdita del requisito della storicità del contributo, onde evitare sperequazioni sulla base di avvicendamenti colturali effettuati negli anni antecedenti.

I prossimi mesi saranno cruciali, comunque, per ridefinire nel dettaglio alcune linee guida che il Commissario Ue all'Agricoltura, Dacian Ciolos, ha illustrato a Bruxelles poche settimane fa.

"Conoscere il futuro della Pac è assolutamente indispensabile anche per le imprese di meccanizzazione agricola – spiega il presidente di Apima Mantova, Marco Spezialidal momento che la connessione fra aziende agricole e contoterzisti è sempre più stretta. Non dimentichiamo che il rilancio del settore primario non può prescindere da un adeguato ammodernamento della meccanizzazione e che determinate operazioni sono esclusivamente di competenza degli agromeccanici".

La stretta sul bilancio comunitario destinato all'agricoltura e il riequilibrio verso Est del budget, secondo il direttore di Apima Mantova, Sandro Cappellini, non consentiranno più alle aziende agricole di immobilizzare risorse nella meccanizzazione, rilanciando ulteriormente e con uno spettro di azione sempre più ampio la terziarizzazione dei servizi in campo e nelle fasi successive.