Nubi sempre più nere sembrano addensarsi sulla Politica Agricola Comune 2028-2034. I sindacati agricoli europei riuniti nel Copa e il movimento delle cooperative agricole della Ue rappresentate dalla Cogeca sono in stato di mobilitazione e, contro il tentativo della Commissione Ue di accorpare i fondi della Politica Agricola Comune con quelli della Coesione Territoriale, hanno lanciato una petizione.

 

Quattro le richieste fondamentali: no al Fondo Unico, sì ad una Pac comune e non nazionalizzata, conferma di una Pac a due Pilastri e infine una riforma della Pac chiara e dai fondi certi, e in grado di sostenere l'agricoltura nell'affrontare le sfide del momento.

 

Intanto, sui fondi della Coesione Territoriale Ue, nei quali rischia di finire il polmone finanziario della Pac, insiste la candidatura a poter cofinanziare le maggiori spese militari dei Paesi aderenti all'Unione, richieste anche dal segretario generale della Nato, Mark Rutte in ragione del 5% del Pil di ogni Paese aderente all'alleanza militare. Con un rischio di distrazione fondi reale a scapito dell'agricoltura dell'Unione Europea.

 

Gli antefatti

Lunedì scorso AgroNotizie® aveva registrato la preoccupazione espressa dalla presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo sulla contemporaneità tra la presentazione della nuova Pac e del Quadro Finanziario Pluriennale per il 2028-2034.

Il timore della presidente Veronika Vrecionová, manifestato con una lettera indirizzata alla Commissione Ue presieduta da Ursula von der Leyen, era quello di ritrovarsi a discutere di politiche agricole senza ancora conoscere il budget destinato all'agricoltura. Infatti, entro luglio 2025 la Commissione Ue dovrà rendere noto il testo del futuro Qfp dell'Unione, mentre il 16 luglio prossimo la stessa Commissione dovrebbe presentare il documento legislativo sulla Pac 2028-2034.

 

Peraltro, nelle stesse ore in cui la presidente della Copagri rappresentava tutta la sua preoccupazione alla Commissione Ue, il ministro italiano all'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, aveva detto a chiare lettere che il tentativo della Commissione di accorpare i fondi della Pac, Fondo Europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (Feasr) e Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (Feaga) con il Fondo Europeo per la Coesione Territoriale non era ancora stato sventato e che l'Italia stava lavorando per scongiurarlo.

 

Eppure, per l'autonomia della Pac e per una sua ancor maggiore forza economica, visti i tempi e le sfide da affrontare, si erano già espressi Consiglio Agrifish e lo stesso Parlamento Europeo. Tutto inutile? Forse. Ma mentre sembra profilarsi un vero e proprio scontro istituzionale tra la Commissione, che è solo organo esecutivo, e il Parlamento, che invece ha il ruolo di colegislatore unitamente al Consiglio Ue, le organizzazioni agricole rompono gli indugi e passano all'azione, temendo un colpo di mano estivo della Commissione, favorita dall'epoca di presentazione dei dossier: il mese di luglio.

 

La posizione di Copa e Cogeca

Un comunicato stampa di Copa e Cogeca informa - secondo quanto riportato da Agra Press lo scorso 19 giugno - che: "i presidenti di Copa e Cogeca hanno annunciato oggi a Bruxelles il lancio di una petizione. L'obiettivo è quello di sensibilizzare e mobilitare l'intera comunità agricola europea contro l'idea di un Fondo Unico in cui la Pac potrebbe essere diluita dopo il 2027".

 

Secondo Copa e Cogeca, l'approccio perseguito dalla Commissione europea contraddice sia la storia sia i suoi stessi messaggi sull'importanza strategica dell'agricoltura. Peraltro, come più volte ricordato da AgroNotizie®, lo stesso commissario all'Agricoltura Christophe Hansen si è detto più volte e pubblicamente contrario a tale accorpamento.

 

Per Copa e Cogeca "La sicurezza europea comincia con la sicurezza alimentare. Durante un'azione lampo organizzata simultaneamente in oltre 20 Stati membri lo scorso maggio, i sindacati agricoli e i rappresentanti del settore cooperativo avevano già lanciato un allarme. Il futuro bilancio dell'Ue e la Pac sono questioni cruciali e devono continuare a sostenere la competitività degli agricoltori in un mercato globale sempre più teso. Senza chiarezza o rassicurazioni sulla direzione della commissione, è probabile una nuova mobilitazione".

 

Per Massimiliano Giansanti, presidente di Copa e di Confagricoltura, la contraddizione è evidente: "Da un lato, la Commissione ci dice che l'agricoltura è una priorità. Ma cosa dicono i fatti? La Commissione sta preparando un bilancio per il periodo 2028-2034 in cui i fondi agricoli saranno ridotti, la Pac potrebbe perdere la sua natura 'comune', e ci troveremmo ancora una volta a discutere di politiche senza conoscere le risorse disponibili. Il tutto sarà presentato nel pieno dell'estate, a luglio, proprio durante il raccolto! È semplicemente inaccettabile, ed è per questo che chiediamo la mobilitazione attraverso questa petizione".

 

La petizione

Sul sito web della petizione, Copa e Cogeca delineano quattro richieste chiave rivolte alla Commissione Europea.

 

La prima richiesta è quella di un bilancio dedicato e aumentato per la Pac"È l'unico modo per sostenere gli agricoltori e la nostra sicurezza alimentare: la Pac deve mantenere la sua integrità con una struttura a due Pilastri e una linea di bilancio chiara, dedicata e adeguata all'inflazione nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale. Diluirla in un fondo generale rischia di mettere i fondi Pac in competizione con altre priorità politiche, portando di fatto a una forte riduzione. Ciò aumenterebbe l'incertezza e minerebbe la sopravvivenza degli agricoltori europei, la sicurezza alimentare dell'Ue e il futuro agricolo del continente".

 

A margine di questo primo punto va spiegato che se realmente le politiche agricole perdessero autonomia finanziaria, finirebbero come asse Agricoltura all'interno di un unico Fondo di spesa delle politiche per la Coesione Territoriale. Recentemente la Commissione si è espressa favorevolmente verso la possibilità di finanziare anche con i Fondi di Coesione le maggiori spese militari rese necessarie dal permanere della guerra tra Russia e Ucraina, oltre che dal disimpegno militare degli Usa in Europa paventato dal presidente americano Donald Trump.

 

Ma le norme sul bilancio Ue consentono lo spostamento di partite finanziarie tra i vari assi all'interno dello stesso fondo, pertanto, ove condizioni contingenti dovessero richiederlo, anche denari originariamente destinati agli agricoltori potrebbero essere successivamente distratti per acquistare armamenti.

 

Il secondo punto della petizione presentata da Copa e Cogeca chiede di preservare la "c" nella Pac: "no alla rinazionalizzazione della politica agricola: la "c" della Politica Agricola Comune deve essere preservata! Una ulteriore rinazionalizzazione frammenterebbe il mercato unico, approfondirebbe le disuguaglianze tra gli Stati membri e destabilizzerebbe le comunità rurali e i redditi degli agricoltori".

 

Terzo punto, la Pac si regge su due Pilastri. E serve mantenere l'architettura a due Pilastri della Pac: la struttura duale, che combina i pagamenti diretti e i fondi per lo Sviluppo Rurale (Feaga e Feasr), deve essere mantenuta. "Integrare la Pac con altre politiche danneggerebbe gli investimenti agricoli a lungo termine nelle aree rurali, nonché l'adozione di innovazioni, il ricambio generazionale e la sostenibilità ambientale".

 

Quarto ed ultimo punto, ma non ultimo per importanza: nessuna riforma senza chiarezza sulle risorse: "l'Ue deve smetterla di mettere il carro davanti ai buoi: qualsiasi riforma della Pac deve essere accompagnata da risorse finanziarie adeguate, da una consultazione autentica e tempestiva con agricoltori e cooperative agricole. Proposte affrettate senza valutazione d'impatto rischiano di causare danni duraturi al modello agricolo europeo e al coinvolgimento delle comunità".

 

Il messaggio della cooperazione

Per Lennart Nilsson presidente di Cogeca, la questione è fondamentale: "Il bilancio dell'Ue è, prima di tutto, una questione di volontà politica. Il Parlamento Europeo ha già inviato un messaggio chiaro alla Commissione: la proposta del Fondo Unico non è accettabile, soprattutto in materia di agricoltura. In un'epoca di incertezze globali, sfide climatiche, cambiamenti economici e ricambio generazionale, sappiamo che l'agricoltura svolge un ruolo stabilizzatore fondamentale e non possiamo mettere a rischio il suo futuro con scorciatoie di bilancio".

 

Stato di agitazione anche in Italia

La raccolta firme è iniziata giovedì 19 giugno 2025 e continuerà per tutta l'estate. "Copa e Cogeca invitano tutte le organizzazioni, a livello locale ed europeo, a mobilitarsi attorno a queste quattro forti richieste. Copa e Cogeca, insieme ai loro membri, supervisioneranno la raccolta e la verifica delle firme. Gli aggiornamenti saranno condivisi sui canali social delle organizzazioni". Sull'onda di questa iniziativa, da giovedì scorso è iniziata la mobilitazione delle organizzazioni agricole anche nel nostro Paese, a cominciare da Confagricoltura, Cia e dal movimento delle cooperative.