I prezzi all'ingrosso dell'olio extravergine di oliva italiano campagna 2024-2025 nelle ultime settimane sono fermi, ma rispetto allo scorso mese di marzo si conferma una graduale crescita, avviatasi dopo la metà di novembre 2024 - a fronte di un mercato reso vivace dalle nuove conferme giunte sulle ridotte quantità prodotte in Italia. Le borse merci di Bari e Milano per l'Evo italiano di qualità hanno allineato i valori a 9,50 euro al chilogrammo sui minimi e 9,90 su massimi.
Tale situazione non è turbata dall'aumentata produzione della Spagna - che a maggio ha annunciato una crescita del 66,9% rispetto alla passata campagna, superiore alle previsioni dello scorso inverno - e dal netto incremento di importazioni di olio Evo comunitario, che ben si evince da un ulteriore incremento delle giacenze di olio Evo della stessa provenienza. Peraltro i prezzi degli Evo comunitari importati continuano a ridursi, con un trend contrario al prodotto italiano, fenomeno questo che si osserva in particolare in Borsa Merci Milano.
I prezzi medi all'origine per piazza rilevati da Ismea restituiscono un quadro di stabilità, ma solo a partire dalla terza settimana di maggio, periodo dell'ultimo incremento del prezzo medio nazionale ora attestato a 9,60 euro al chilogrammo. In evidenza i rally dei prezzi sulle piazze calabresi e salentine tra marzo e maggio.
Borsa Merci Bari, olio Evo in rialzo sui valori di marzo
Alla Borsa Merci di Bari ieri, 10 giugno 2025, l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4% titolata in acido oleico è stato fissato a 9,50 euro al chilogrammo sui minimi e a 9,90 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 3 giugno scorso. Tali valori sono maggiori di 0,40 euro di quelli dell'ultima rilevazione di AgroNotizie®, risalente al 18 marzo scorso e pari a 9,10 euro sui minimi e 9,50 sui massimi.
Questo significa che sulla piazza di Bari l'olio Evo di qualità continua a tenere una tendenza rialzista: i valori più bassi si erano registrati il 19 novembre 2024 con una forchetta di 7,80 euro al chilo sui minimi e 8,40 euro sui massimi: da allora ad oggi i prezzi di questa campagna commerciale sono aumentati di 1,70 euro sui minimi e 1,50 euro sui massimi.
In pratica si resta su un valore medio anche più alto rispetto a quello espresso nelle sedute tra il 3 settembre e l'8 di ottobre 2024, quando la forchetta dei prezzi era attestata a 9,10-9,40 euro al chilo.
Sempre il 10 giugno scorso, la Commissione Olio ha quotato l'extravergine biologico a 10,60 euro al chilogrammo sui minimi e 10,90 euro al chilo sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 3 giugno scorso.
Questi valori sono in crescita di 0,60 euro sulle quotazioni rilevate da AgroNotizie® il 18 marzo scorso. Pertanto anche l'olio Evo bio sulla piazza barese conferma la tendenza rialzista e rispetto al 19 novembre 2024 - quando era attestato a 8,80 euro al chilogrammo sui minimi ed a 9,00 euro sui massimi - cresce in questa campagna di commercializzazione di 1,80 euro sui minimi e di 1,90 sui massimi.
Gli oli Dop Terra di Bari e Igp Puglia il 10 giugno 2025 sono stati fissati entrambi a 10,10 euro al chilogrammo di prezzo unico, stabili sulle precedenti quotazioni del 3 giugno scorso. E anche questi Evo confermano una tendenza rialzista di medio periodo in questa campagna di commercializzazione: sono cresciuti di 0,30 euro al chilo rispetto all'ultima quotazione rilevata da AgroNotizie® il 18 marzo scorso, pari a 9,80 euro. E rispetto al valore del 19 novembre 2024, pari a 8,70 euro al chilogrammo, sono aumentati di 1,40 euro al chilogrammo.
Borsa Merci Milano: prezzi uguali a Bari
Alla Borsa Merci di Milano ieri, 10 giugno 2025 l'olio di oliva extravergine italiano è stato quotato a 9,50 euro al chilogrammo sui minimi e a 9,90 euro sui massimi, stabile sulla seduta precedente e allineato ai valori conseguiti dall'olio Evo di prima qualità sulla piazza di Bari nella stessa giornata. Rispetto ai valori registrati il 18 marzo scorso, gli ultimi rilevati da AgroNotizie®, pari a 9,30 euro al chilogrammo sui minimi e a 9,70 sui massimi, le quotazioni del 10 giugno conseguono un incremento di 0,20 euro al chilo. Si consolida così la tendenza che aveva visto un analogo incremento di valore tra il 4 febbraio, con il prodotto quotato su una forchetta di 9,10-9,50, e il 18 marzo 2025.
Alla Borsa Merci di Milano ieri, 10 giugno 2025, l'olio di oliva extravergine di importazione comunitario è stato quotato a 4,15 euro al chilogrammo sui minimi ed a 4,65 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 3 giugno scorso. Rispetto alle quotazioni rilevate da AgroNotizie® lo scorso 18 marzo - attestate a 4,60 euro al chilogrammo sui minimi e a 5,10 euro sui massimi, si registra un ulteriore calo di 0,45 euro, che conferma la tendenza già in precedenza tracciata. Infatti, i valori del 18 marzo erano a loro volta in diminuzione di 0,25 euro sui minimi e di 0,30 euro sui massimi rispetto alle quotazioni su questa piazza del 4 febbraio 2025, espressa da una forchetta di 4,85-5,40 euro al chilogrammo.
Tendenza rialzista nella campagna in corso
Nel complesso, in Italia i prezzi all'ingrosso in borsa merci dell'Evo nazionale confermano - pur nella recente stabilità - la fase rialzista avviatasi sin dalla seconda metà di novembre 2024, fenomeno su cui ha pesato molto più del previsto la scarsa produzione italiana. Anche perché la perdurante pesante caduta del prezzo degli oli importati dal resto dell'Unione - pilotati dalla ripresa produzione della Spagna - non ha condizionato più di tanto, almeno fino ad ora, il mercato del prodotto nazionale. Si tratta di una situazione ibrida, poiché come si vedrà le importazioni di olio comunitario, pur continuando ad aumentare, non sono sufficienti a sostituire la produzione nazionale mancante.
Prezzo medio all'origine: 9,60 euro al chilogrammo
I prezzi all'origine nell'ultima settimana rilevata per l'olio extravergine di oliva - secondo una stima di Ismea sulla prima settimana di giugno 2025 - sono stabili sulla settimana precedente, con un prezzo medio nazionale di 9,60 euro al chilogrammo. Tale prezzo è su tale valore sin dalla terza settimana di maggio. Nelle settimane precedenti si erano registrati gli ultimi aumenti, che portano l'incremento del prezzo medio nazionale attuale su quello della seconda settimana di marzo, ultimo rilevato da AgroNotizie® a 9,34 euro al chilogrammo, a +0,26 euro al chilo.
La crescita lungo la campagna di commercializzazione si apprezza di più guardando al prezzo medio dell'olio Evo rilevato da Ismea nella seconda settimana di novembre 2024 e pari a 8,50 euro al chilo: da allora alla prima settimana di giugno 2025 la crescita del prezzo è stata pari a 1,10 euro al chilogrammo.
Come ben si evince dal grafico, dopo una rapida crescita del prezzo medio dell'olio Evo intervenuta tra la quarta settimana di febbraio 2025, quando era attestato a 9,32 euro al chilogrammo, e la seconda settimana di aprile, quando è pervenuto a 9,58 euro al chilo, l'andamento di mercato è stato tendenzialmente stabile, anche se ha continuato a recuperare un paio di decimali fino alla terza settimana di maggio, quando si sono raggiunti i 9,60 euro al chilo.
Prezzi medi nazionali olio Evo fino alla prima settimana di giugno 2025
(Fonte Ismea)
Ismea, in un quadro generale complessivamente stabile nelle ultime settimane, nei prezzi all'origine per piazza mette in luce come gli aumenti più consistenti tra i prezzi medi per piazza di marzo e maggio siano concentrati sul Salento e in Calabria, con l'eccezione di Gioia Tauro, rimasta ferma su un valore di 9,30 euro al chilogrammo.
Le quotazioni medie dell'olio Evo nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto passano dai 9,15 euro al chilogrammo di prezzo medio di marzo 2025 ai 9,45 di prezzo medio mensile a maggio (+3,3%), anche se nella quarta settimana del mese si registra un 9,60. Parimenti a Foggia il prezzo medio mensile passa dai 9,25 euro al chilo di marzo 2025 ai 9,38 euro di maggio (+1,4%).
In Calabria, sulla piazza di Catanzaro, l'olio Evo da produttore a marzo segna un prezzo medio mensile di 9,20 euro al chilogrammo, a maggio sale a 9,55 euro con un incremento del 3,8%. A Lamezia Terme l'Evo a marzo è a quota 9,31, ma sale a 9,58 nella media mensile di maggio, crescendo del 2,9%. Ancora, a Cosenza il prezzo medio mensile da produttore a marzo è di 9,13 euro al chilogrammo, ma sale a 9,53 euro di media mensile a maggio, salendo del 4,4%. Infine c'è la piazza di Rossano che a marzo si attesta su 9,16 euro al chilo di prezzo medio mensile, per salire a 9,54 euro in maggio, con un incremento del 4,1%.
Italia, produzione 2024 si conferma a 220mila tonnellate
La produzione di olio da pressione per l'annata 2024-2025 - secondo i dati del Sian - assomma a poco meno di 220mila tonnellate, ottenuta da 1.545.793 tonnellate di olive. Il dato non si discosta che marginalmente dalla previsione Ismea dello scorso settembre attestata a 224mila tonnellate, con un 32% in meno rispetto alla campagna 2023-2024. Motivo per il quale la scarsità di prodotto locale ha contribuito a tenere alti i prezzi nella seconda fase della campagna commerciale.
Giacenze in Italia di Evo al 30 aprile 2025: -10,4%
In Italia le giacenze di Evo a fine aprile 2025 si portano a 146.165 tonnellate, diminuendo di 11.307 sulle 157.472 tonnellate in giacenza a fine febbraio, un dato che segnala l'avvio consistente dei consumi nella campagna di commercializzazione 2024-2025. Ma secondo Frantoio Italia, report numero 5 del 2025, il dato al 30 aprile 2025 è inferiore a quello di fine aprile 2024 - pari a 163.132 tonnellate - di ben 16.967 tonnellate (-10,40%). Un segnale chiaro che la produzione nazionale deficitaria non è stata totalmente rimpiazzata dall'olio di importazione.
Infatti l'olio Evo di produzione italiana rimasto alla fine del mese di aprile 2025 è pari a 71.855 tonnellate, in diminuzione del 35,7% sulle 111.773 tonnellate in giacenza nello stesso mese del 2024. E Frantoio Italia avverte: "Nell'ambito dell'Evo sono da segnalare i dati della quantità di prodotto di origine italiana ed Extra-Ue che, confrontati con i valori al 30 aprile 2024, risultano inferiori del 35,7% e del 21,7%, rispettivamente". Guadagna invece posizioni l'olio di importazione Ue, che con 59.132 tonnellate in giacenza a fine aprile 2025 risulta maggiore del 64,9% rispetto alle 35.867 tonnellate di fine aprile 2024.
Questo perché al crollo della produzione italiana è corrisposto comunque un aumento della pressione dell'olio iberico, anche se complessivamente le importazioni non hanno comunque coperto il largo deficit della produzione nazionale.
Spagna, le previsioni ufficiali superano 1,4 milioni di tonnellate
La Spagna ha sostanziali novità rispetto a febbraio scorso, quando stimava una produzione di olio da pressione pari a 1.380.000 tonnellate. Il dato reale ha infatti superato le stime iniziali di 1,4 milioni di tonnellate: la stima ufficiale del Ministero dell'Agricoltura della Corona di Spagna - aggiornata a maggio 2025 - è salita a 1.415.000 tonnellate, in aumento di altre 35mila tonnellate rispetto a 1.380.000 tonnellate stimate a febbraio 2025. Già la previsione di febbraio era risultata maggiore di 90.118 tonnellate rispetto all'ultima previsione dell'autunno scorso pari a 1.289.882 tonnellate.
Tale dato produttivo, che va consolidandosi sempre più, porta l'incremento produttivo sulla campagna 2023-2024, che non aveva superato le 853mila tonnellate, a 562mila tonnellate, con un tasso di crescita che passa dal 62% di febbraio al 65,9%.
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