L'economia romagnola in una stanza. No, non è il titolo di una canzone, è la fotografia di Fattore R, il Romagna Economic Forum, punto di incontro tra imprese, associazioni e istituzioni.

 

Per l'ottava edizione dell'evento, che si è svolto nella bellissima cornice del Teatro Dante Alighieri di Ravenna lo scorso 4 ottobre, sono state tre le parole chiave su cui porre l'attenzione: ambiente, sostenibilità e governance. Tre parole che sono anche tre sfide cruciali per il futuro della Romagna (ma non solo). Sì, perché la Romagna è una terra che ha fatto grandi passi avanti e che da sempre mostra la sua "grande forza, ma ora bisogna fare un salto di qualità", come ha affermato in apertura dei lavori il sindaco di Ravenna Michele de Pascale.

 

Entrando nel vivo dell'incontro dal titolo "Esg: ambiente, sostenibilità e governance della Romagna proiettata nel futuro - La nuova filantropia: come le aziende possono creare valore e comunità nel tessuto sociale del territorio" e promosso dalle Camere di Commercio congiunte (Romagna insieme a Ferrara e Ravenna) e da Cesena Fiera, con il supporto di Cia - Agricoltori Italiani - Romagna, CNA Romagna, Confartigianato Imprese, Confcommercio Ravenna, Confcooperative Romagna, Confindustria Romagna e Legacoop Romagna e BPER Banca come main partner, si è posto subito l'accento sulla sostenibilità, dando un po' di numeri.

 

"In Romagna - ha evidenziato Giorgio Guberti, presidente della Camera di Commercio di Ferrara e di Ravenna - ad oggi sono poco meno di 10mila le aziende che quest'anno hanno puntato sulla sostenibilità, scegliendo di inserirla tra gli obiettivi delle proprie strategie di business: all'economia sostenibile la Romagna deve oltre il 15% del valore aggiunto prodotto e più del 14% delle assunzioni previste dalle imprese per il prossimo anno riguarderà figure professionali legate alla sostenibilità".

 

Un dato, quello di 10mila aziende, che mette in luce la strada intrapresa dalle imprese del territorio, basti pensare che fino a qualche anno fa erano solamente poche decine. "Questo comporta - ha continuato Guberti - un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore al resto del sistema produttivo: esportano nel 36% dei casi, a fronte del 27% di quelle che non investono nel verde. Sviluppano, nel 24% dei casi, nuovi prodotti o servizi, contro il 10% delle imprese non investitrici".

 

Ecco che quindi entrano in gioco anche altre due parole: innovazione e tecnologia, perché "chi riesce a coniugare innovazione, tecnologia e sostenibilità ha un futuro importante: chi lo riesce a fare nei primi tre anni ha un aumento del fatturato a doppia cifra".

 

Sulla stessa linea Carlo Battistini, presidente della Camera di Commercio della Romagna, il quale ha puntualizzato che l'adozione di pratiche sostenibili rappresenta un fattore per lo sviluppo e la crescita del territorio e ha spiegato che "oggi la sostenibilità non è più solo un principio etico, ma sono regole giuridiche".

 

Sguardo poi alla green economy in quanto "oggi in Romagna ci sono 1.817 imprese attive nella cosiddetta green economy, 8.041 dotate di certificazioni, di cui buona parte sulla gestione ambientale e sulla salute e la sicurezza del lavoro; ci sono 1.870 aziende agricole biologiche", ha spiegato Battistini.

 

La sostenibilità dunque riguarda noi, il nostro futuro e quello delle prossime generazioni e lo sviluppo sostenibile è l'obiettivo da raggiungere. A tal proposito un ruolo molto importante lo gioca la formazione: a più voci nel corso dell'incontro è stata infatti ribadita la necessità di investire in formazione, nelle competenze necessarie per trarre il massimo beneficio, sia a livello delle grandi che delle piccole imprese.

 

Esg: il ruolo della banca

Esg dicevamo, acronimo di Environmental, Social e Governance, ovvero ambientale, sociale e di governo per dirla in italiano.

"Oggi le pratiche Esg sono simbolo di lungimiranza e crescita di marginalità e volumi e sono ormai indispensabili per avere un prodotto o un servizio che continui ad avere appeal sul mercato", ha affermato Adelaide Mondo, responsabile Corporate Lending di BPER Banca.

 

Nell'ottica di raggiungere quegli obiettivi di neutralità climatica che sono stati fissati dall'Unione Europea con il Green Deal e con la strategia Farm to Fork, alle aziende sarà infatti chiesto sempre più di comunicare al mercato, agli stakeholder, agli investitori e alle banche le informazioni documentate sulle performance riguardo a impatti e rischi relativi all'ambiente, sulle ricadute sociali della loro attività e relative alla gestione della loro azienda.

 

Con la Direttiva UE nota come CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive, questi obblighi di rendicontazione oggi sono già stati "imposti a tutte le imprese che hanno più di 250 dipendenti, un fatturato annuo superiore a 40 milioni di euro e un totale di bilancio superiore a 20 milioni di euro", di conseguenza, ci ha spiegato Adelaide Mondo, "le imprese agricole per dimensione e forma giuridica sono tra quelle che per il momento non hanno obblighi normativi di rendicontazione, a meno che non facciano parte di filiere dove il capofiliera chiede loro di tenere conto delle pratiche Esg nell'eseguire le quotidiane attività di business".

 

Tuttavia BPER Banca ha deciso di "intraprendere un percorso di accompagnamento e supporto a tutte quelle imprese che, benché ancora non obbligate dalla normativa, devono adeguare le loro scelte di investimento e indirizzare la propria attività economica verso pratiche di sostenibilità, perché - continua - solo in questo modo si troveranno ad essere competitive e resilienti sul mercato".

 

Anche perché, non dimentichiamo che il settore primario è uno dei settori maggiormente esposti agli eventi climatici avversi che causano ingenti perdite economiche, un esempio ne è la recente alluvione proprio in Romagna; attivare quindi pratiche Esg significa "dare avvio a piani di adattamento e azioni di mitigazione dei rischi climatici e ambientali", ha concluso la responsabile Corporate Lending di BPER.

 

È quindi necessario che banche e imprese, agricole e non, vadano nella stessa direzione.

 

Adelaide Mondo, responsabile Corporate Lending di BPER Banca ha spiegato il ruolo della banca nelle pratiche Esg

Adelaide Mondo, responsabile Corporate Lending di BPER Banca ha spiegato il ruolo della banca nelle pratiche Esg

(Fonte foto: Giulia Romualdi - AgroNotizie®)