Gli allevatori marchigiani colpiti dal terremoto del 2016 potranno usare ancora i moduli abitativi di emergenza fino a fine anno.

 

Non è molto, ma attualmente è la soluzione immediata migliore possibile

 

La Regione infatti è riuscita ad ottenere il prolungamento del contratto di noleggio delle strutture abitative di emergenza fino al 31 dicembre 2024, che doveva scadere il 7 giugno.

 

La decisione, come ha comunicato la Regione, è stata presa a seguito delle indicazioni del commissario straordinario per la ricostruzione, in vista dell'emanazione di una norma che permetterà allo stesso commissario di definire i criteri e le modalità per il riconoscimento del contributo per il disagio abitativo, anche per gli utilizzatori dei moduli di emergenza.

 

Una decisione condivisa anche con la Protezione civile per poter permettere la possibilità agli allevatori di vivere vicino ai propri animali e anche di garantire strutture provvisorie da usare come fienili e ricoveri invernali per le bestie.

 

Quindi sei mesi guadagnati che l'assessorato regionale ha ottenuto alle stesse condizioni del contratto originario con la ditta fornitrice dei moduli di emergenza.

 

Ma sei mesi passano in fretta e da fine anno in poi sarà necessario trovare una nuova soluzione.

 

La questione era stata sollevata alla Coldiretti regionale, che già a marzo scorso aveva fatto presente il problema della scadenza del contratto di noleggio che avrebbe di fatto sfrattato gli allevatori e che ora spinge per una soluzione che possa essere definitiva.

 

I moduli abitativi provvisori - in tutto 126 nel territorio regionale, per la maggior parte nel maceratese - sono stati fondamentali per garantire agli allevatori di continuare il loro lavoro, ma anche di poter continuare ad abitare e a gestire un territorio che altrimenti rischiava realmente l'abbandono e lo spopolamento.

 

E al di là di quelli che potranno essere i prossimi sviluppi sulla ricostruzione di qui a fine anno, anche con le nuove competenze attribuite al commissario straordinario, Coldiretti Marche ha proposto di poter avviare un percorso con cui gli allevatori che siano interessati possano riscattare e entrare in pieno possesso delle strutture.