Le principali organizzazioni professionali agricole - Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri - sono state convocate a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni e dal sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano venerdì 9 febbraio 2024 poco dopo le ore 14:00, a seguito del protrarsi delle manifestazioni di protesta in tutta Italia da parte degli agricoltori.

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Durante l'incontro, al quale hanno partecipato anche i vicepremier Antonio Tajani (ad interim ministro degli Esteri) e Matteo Salvini (Infrastrutture), ed i ministri Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze), Matteo Piantedosi (Interni), Raffaele Fitto (Sud), Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento), Marina Elvira Calderone (Lavoro) le organizzazioni agricole e gli esponenti del Governo si sono scambiati proposte sul come uscire dalla attuale fase di crisi del settore.

 

Nel pomeriggio, poco dopo le 16:00, la delegazione del Governo ha ricevuto separatamente una rappresentanza dei manifestanti attestati nella città di Roma, facente capo a Riscatto Agricolo, la quale, dopo l'incontro, ha comunque confermato le manifestazioni già programmate.

 

Nel mentre si sono messi in marcia i trattori dal casertano lungo le vie consolari Appia e Flacca per puntare sulla Capitale. Alla guida di questo corteo Altragricoltura ed il suo leader Gianni Fabbris: contano di essere a Roma in piazza del Campidoglio il 15 febbraio 2024 e chiedono di incontrare rappresentanti di Governo e Parlamento. Anche i Comitati Agricoli Riuniti - Agricoltori Traditi guidati da Danilo Calvani, sono ormai alle porte della città eterna e si vanno concentrando per entrare nella capitale sempre il 15 febbraio 2024 puntando al Circo Massimo.

 

Le proposte di Coldiretti riprese da Palazzo Chigi

Durante l'incontro di Palazzo Chigi Coldiretti ha presentato un documento, che in parte almeno ricalca le proposte del Governo. Altre proposte del Governo emergono poi dai commenti delle altre organizzazioni agricole. Nel documento, Coldiretti esplicitamente richiede il ripristino dell'esenzione Irpef, nuovi aiuti per le filiere in crisi, una moratoria sui debiti. "L'aumento dei tassi di interesse, i costi di produzione aumentati a causa delle guerre, l'inflazione che riduce il potere di acquisto e le conseguenze di alcune scelte sbagliate dell'Unione Europea - ha spiegato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel corso del vertice - stanno determinando situazioni di difficoltà in numerose aziende".

 

"Come richiesto nei mesi scorsi - ha ricordato il presidente della Coldiretti -, è importante poter ripristinare l'esenzione Irpef agricola e lo sgravio contributivo per le nuove imprese agricole aperte da giovani".

 

Su tanto la richiesta di Coldiretti ha trovato la disponibilità del Governo ad una parziale reintroduzione dell'esenzione dall'Irpef. Impossibile invece un ripristino dell'esenzione totale, per motivi di equità fiscale. Secondo quanto dichiarato dalla premier Meloni il limite reddituale di esenzione potrebbe attestarsi a 10mila euro di imponibile per i redditi sia dominicali che agrari. Ma si è anche registrata una valutazione più favorevole del vicepremier Salvini, che ha sostenuto seccamente: "Si può fare di più".

 

Importante - secondo Coldiretti - l'annuncio dell'inserimento nel Milleproroghe della proroga dell'entrata in vigore dell'obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli, come pure richiesto dall'organizzazione. Ma serve lo stop anche alle vendite sotto i costi di produzione e più controlli contro le pratiche sleali. "Sulle emergenze agricole - ha sottolineato Prandini - è necessario il Decreto attuativo con un primo stanziamento per le filiere in crisi, a partire dalle pere usando il Fondo Emergenze della Legge di Bilancio e anche sulle assicurazioni agevolate bisogna procedere a pagamenti immediati per le annualità 2022 e 2023".

 

Su questo preciso capitolo ha risposto la premier Meloni secondo la quale resta necessario "affrontare il tema, molto importante, dei costi di produzione. Vogliamo impedire la vendita sotto i costi di produzione e riconoscere il giusto prezzo agli agricoltori. Per rendere efficace la misura prevista nel Decreto Legislativo contro le pratiche sleali il Governo rafforzerà i controlli dell'autorità di contrasto (Ispettorato Centrale per la Qualità e la Repressione delle Frodi) e potenzierà le strutture di Ismea per l'elaborazione e la pubblicazione con frequenza mensile dei prezzi dei prodotti agricoli e dei costi medi di produzione delle principali filiere".

 

Tra le proposte Coldiretti recepite dal Governo, almeno tra quelle di cui si è avuto subito notizia, c'è l'esigenza dell'allargamento del fronte del no al cibo artificiale, visto che la legge italiana sullo stop agli alimenti a base cellulare è stata presa ad esempio da altri stati, mentre ben 12 Paesi hanno sottoscritto un documento che prevede una "moratoria" su questo tipo di prodotti. Su tanto la Meloni ha detto: "Credo che a difesa del settore serva anche un blocco europeo al cibo a base cellulare prodotto in laboratorio. Su questo continueremo a batterci, ci batteremo per una legge europea".

 

Ma l'aria grave allunga l'elenco delle cose da fare, in Italia ed in Europa. Per esempio "In Europa, come accaduto per la guerra in Ucraina e per il covid-19, serve che la Commissione Ue adotti un quadro temporaneo specifico per la crisi del settore agricolo europeo. Un intervento che - ha affermato Prandini - semplifichi la possibilità per gli Stati membri di erogare un aiuto diretto a diminuire i costi delle imprese o indennizzare da danni subiti nelle emergenze e nelle crisi".

 

Coldiretti poi propone di poter aumentare i fondi per gli aiuti diretti Pac in modo da compensare l'inflazione non conteggiata oggi. Per attutire l'effetto dell'aumento dei tassi di interesse bancari, combinato con l'inflazione e l'incremento dei costi di produzione, è poi necessaria una moratoria dei debiti delle imprese agricole a livello europeo.

 

Non solo, la Coldiretti chiede anche la cancellazione definitiva delle regole europee che impongono di lasciare terreni incolti. Questo perché appare "insensato" impedire agli agricoltori europei di produrre in tutte le campagne a disposizione, per poi "aumentare le importazioni dall'estero da Paesi che non rispettano i nostri standard".

 

In tema di commercio internazionale Coldiretti chiede la fine della concorrenza sleale dei Paesi terzi e chiede di introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell'Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno. Questo anche alla luce degli accordi di libero scambio in discussione come il Mercosur che penalizzerebbero agricoltori e cittadini europei.

 

"Per produrre cibo sano e di qualità serve poi - ha aggiunto Prandini - una giusta remunerazione, un giusto reddito per gli agricoltori. Sostenere gli accordi di filiera serve proprio a costruire mercati più equi, con una più giusta distribuzione del valore. Da questo punto di vista è fondamentale legare la nuova Pac ad un rafforzamento della direttiva Utp contro le pratiche sleali. Per un vero sviluppo rurale servono regole semplici. Con la stessa logica servono risorse per favorire la ricerca agricola, ad esempio sullo strumento delle Tea, la nuova genetica green. L'Unione Europea deve lanciare una grande campagna di sostegno all'agricoltura di precisione con meccanismi di aiuto efficaci e semplici. Allo stesso tempo va sbloccata l'autorizzazione per il pieno utilizzo del biodigestato come fertilizzante naturale alternativo a prodotti di sintesi".

 

Per Coldiretti, a livello nazionale per garantire la disponibilità di terreni fertili occorre anche fermare il fotovoltaico a terra con un Decreto immediato del Ministero dell'Ambiente sulle aree idonee per fermare le speculazioni. Anche sulla fauna selvatica bisogna fare di più riducendo la pressione dei cinghiali sulle colture, dando la possibilità agli agricoltori di difendere le terre.

 

Sul lavoro agricolo Coldiretti chiede di contenere i costi indiretti e ridurre la burocrazia in linea con i nostri competitor come Francia e Spagna. E vanno velocizzate le procedure di rilascio dei visti d'ingresso da parte dei consolati italiani all'estero per i lavoratori stagionali agricoli che si rendano disponibili con i decreti flussi.

 

In serata, a vertice sciolto e manifestazioni in strada a Roma ancora in corso, sono poi giunti i commenti delle altre organizzazioni agricole, dalle quali emergono anche le altre proposte formulate dal Governo.

 

Confagricoltura, su Irpef esenzione valga per tutti

"Un incontro proficuo, che ha consentito di fare il punto sull'insieme delle situazioni di crisi dell'agricoltura italiana. Abbiamo, in larga misura, apprezzato gli obiettivi e il programma di priorità annunciato dal Governo ed in particolare apprezziamo l'apertura di un tavolo con il Governo sul tema del lavoro", ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a conclusione della riunione di Palazzo Chigi.

 

"Da parte nostra, abbiamo rimarcato che il ripristino dell'esenzione Irpef deve riguardare tutti gli agricoltori, in difficoltà da tempo per il calo dei prezzi all'origine, mentre i costi di produzione restano elevati" ha sottolineato Giansanti. "È di grande importanza l'attenzione rivolta dal Governo alle questioni aperte sul fronte del credito, del costo del lavoro e dei rapporti all'interno delle filiere. Al riguardo, abbiamo presentato alcune proposte per alleggerire i costi di produzione delle imprese, anche attraverso la riduzione degli oneri previdenziali, che limitano la nostra capacità competitiva sui mercati nonché la nostra capacità d'investimento sulle misure del Pnrr".

 

"Importante - ha continuato il presidente di Confagricoltura - anche l'impegno per la riforma del sistema assicurativo in linea con le nuove esigenze poste dal cambiamento climatico e l'accelerazione nei piani di contenimento dei grandi ungulati".

 

"Per quanto riguarda il versante europeo, nel corso della nostra Assemblea, a Bruxelles, il 26 febbraio, presenteremo le proposte per una radicale riforma della Pac. Intanto, però, bisogna puntare, come indicato dal Governo, sulla semplificazione amministrativa, sulla soppressione delle norme che limitano la capacità produttiva dell'agricoltura e sulla reciprocità in materia di importazioni dai Paesi terzi" ha concluso il presidente di Confagricoltura, chiedendo al Governo di accelerare il saldo dei pagamenti Pac nonché degli aiuti nazionali.

 

Cia: da Governo proposte serie, ma occorre passare ai fatti

"È stato un incontro con proposte molto serie, abbiamo apprezzato che la presidente del Consiglio abbia chiamato tutti i ministri a Palazzo Chigi in una fase così delicata e drammatica per il settore agricolo. Il Governo ci ha dato garanzie di risposte concrete già nelle prossime settimane. Sarà, ora, nostro compito vigilare e continuare a confrontarci con l'esecutivo affinché tali impegni vengano effettivamente assunti e messi in pratica, passando velocemente dalle parole ai fatti". Così il presidente di Cia - Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, a conclusione della riunione di Palazzo Chigi tra le associazioni di settore e la premier Meloni.

 

"Il settore ha bisogno di risollevarsi perché le aziende agricole sono in grande difficoltà. Se i trattori sono per strada a manifestare, noi di Cia facciamo la nostra parte in maniera pressante a livello istituzionale, perché è solo così che si portano avanti risultati concreti e tangibili. Le proposte che ci sono state fatte dal Governo - ha concluso Fini - sono in linea con le nostre rivendicazioni, abbiamo però aggiunto anche la necessità dello stanziamento di risorse per il comparto irriguo e per le assicurazioni agevolate, procedendo a pagamenti immediati per le annualità 2022 e 2023".

 

Copagri, resta nodo distribuzione del valore lungo la filiera

"Prendiamo atto del pacchetto di misure presentato oggi dal Governo, che troverà applicazione nei prossimi provvedimenti, a partire dall'atteso intervento per prorogare l'esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari di coltivatori diretti e imprenditoriali agricoli, come da noi più volte richiesto per mettere un freno al graduale abbandono del primario da parte di lavoratori e imprenditori, che sempre più spesso si stanno orientando verso altri comparti". Lo ha sottolineato il vicepresidente della Copagri Giovanni Bernardini, a margine del vertice a Palazzo Chigi.

 

"Continueremo ad attenzionare le numerose problematiche sul tavolo, sul quale da tempo si sta lavorando, e a sollecitare l'esecutivo per assicurarci che le proposte illustrate oggi trovino rapida e concreta applicazione", ha proseguito Bernardini, spiegando di aver ribadito ai vertici dell'esecutivo l'importanza di mettere rapidamente mano alla questione della distribuzione del valore lungo la filiera, "tema - ha evidenziato - sul quale si gioca il futuro del settore primario, stretto in una morsa tra i noti incrementi dei costi di produzione e delle tariffe energetiche e le remunerazioni a dir poco insoddisfacenti".

 

"Abbiamo accolto con favore le annunciate aperture sul sostegno al credito agricolo, attraverso un incremento dell'apposito Fondo Ismea con garanzia statale, così come la proroga di sei mesi per l'entrata in vigore dell'obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli, che dovrebbe trovare spazio nel decreto Milleproroghe", ha continuato il vicepresidente, ad avviso del quale è inoltre fondamentale continuare a lavorare, come più volte rimarcato dalla Confederazione, per semplificare e snellire la Pac.

 

"Le misure illustrate sono certamente positive e condivisibili, anche se sono ancora numerose le problematiche che da anni frenano lo sviluppo del settore. Basti pensare, ad esempio, alla necessità di garantire per il 2024 l'esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali under 40; in un contesto nel quale le regole comunitarie hanno reso ancora più complesso l'accesso ai contributi comunitari per i giovani agricoltori, infatti, diventa ancora più importante mettere in campo ogni possibile intervento per favorire il più possibile il ricambio generazionale", ha aggiunto Bernardini, esprimendo poi apprezzamento per l'annunciata istituzione di un tavolo di coordinamento in materia di lavoro agricolo, in cui confrontarsi per semplificare la gestione dell'occupazione nel primario e dei flussi migratori.

 

Questo articolo è stato modificato il 12 febbraio 2024, nella parte delle prossime proteste