I microrganismi potrebbero essere i migliori alleati dell'uomo per produrre cibo sano e in maniera sostenibile. Sul fronte dell'agricoltura batteri, funghi e lieviti sono infatti in grado di far crescere le piane in maniera più sana e forte. Mentre sul fronte dell'alimentazione umana sono in grado di sintetizzare i nutrienti di cui il nostro corpo ha bisogno, ma anche di migliorare il nostro organismo.
Di tutto questo si parlerà durante il Future Food-Tech, l'evento chiave sulla scena globale per comprendere quali sono i nuovi trend del settore FoodTech. Durante la due giorni californiana (24-25 marzo 2022, San Francisco) si parlerà ad esempio di come alcuni microrganismi "buoni" possono migliorare la nostra salute ottimizzando il microbiota.
Are you developing solutions in alternative cheese or natural ingredients? If so, @DanoneNA and @Givaudan want YOU!
— Future Food-Tech (@foodtechinvest) December 10, 2021
We're (very) excited to announce the global brands have each launched an Innovation Challenge to unlock talent and help scale technologies https://t.co/mfw6GHOp4N pic.twitter.com/5DU1Avok8b
Mentre altri microrganismi, in particolare lieviti modificati geneticamente, possono essere programmati per produrre praticamente qualunque tipologia di molecola: dalle proteine animali come la caseina fino ai carboidrati. Questo permetterebbe, ad esempio, di produrre latte senza allevare mucche. Oppure uova senza avere galline.
Ma durante il Summit californiano si parlerà anche di proteine vegetali, vero trend emergente nel settore Food. Con molti consumatori che stanno allontanando dalla propria dieta quelle animali, le proteine vegetali sono diventate l'ingrediente principale di molti preparati, con ripercussioni importanti sulla catena di produzione e modificando le abitudini di consumo delle persone.
E poi spazio alle proteine "sintetiche", fatte crescere cioè in laboratorio. Viene definita "cultured meat" oppure "clean meat". Il senso è lo stesso: creare delle fabbriche dove la bistecca o la coscia di pollo non vengono tagliate da un animale, ma crescono artificialmente su un substrato idoneo a partire da poche cellule animali.
Si analizzerà la supply chain agricola, che in questi anni sta vivendo un momento di vera rivoluzione. La parola d'ordine è agricoltura rigenerativa, intesa come l'insieme di tutte quelle pratiche che possono portare il settore primario ad essere più sostenibile nei confronti del clima e dell'ambiente in generale. Un obiettivo che può essere raggiunto solo attraverso l'innovazione tecnologica, di cui si discuterà al Future Food-Tech e al World Agri-Tech Innovation Summit (evento gemello dedicato all'agricoltura, di cui AgroNotizie è partner) .
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Dal palco del Future Food-Tech si parlerà anche di nuovi stili di consumo, ingredienti innovativi, nuove biotecnologie, economia circolare e lotta al food waste, nonché di Intelligenza artificiale. E poi spazio alle tante startup che presenteranno le loro idee innovative ad un pubblico fatto di aziende, big corp, investitori e semplici appassionati.
Qualche esempio? Umiami ha sviluppato una tecnologia per rendere le proteine vegetali più simili a quelle animali a livello di texture. MeliBio invece produce miele senza le api, sfruttando proprio il principio della fermentazioni attuata da microrganismi. Meati impiega il micelio prodotto dai funghi come fonte di proteine nobili, mentre Evo è una startup indiana che ricerca alternative vegetali alle proteine animali, come le uova. E ancora Qoa, che produce cacao attraverso la fermentazione. Per finire con SundialFoods, che invece crea un taglio di carne usando solo ingredienti vegetali.