È operativo in Sicilia l'accordo di filiera del nocciolo con la firma del Decreto da parte dell'assessore all'Agricoltura e Sviluppo Rurale della Regione Siciliana, Toni Scilla. L'iniziativa di aggregazione sarà sostenuta con 30 milioni di euro dal Programma di Sviluppo Rurale Sicilia e verranno salvaguardati i noccioleti dei Nebrodi, tutelato il suolo con sistemazioni idrauliche, il tutto in vista della valorizzazione della Pasta Reale di Tortorici, tipico dolciume a base di nocciole locali.

L'accordo era stato sottoscritto il 30 luglio 2021 a Tortorici da agricoltori e produttori di nocciole, imprese di stoccaggio, trasformazione e commercializzazione, imprese del settore della pasticceria - utilizzatrici e trasformatrici del prodotto corilicolo, aziende della vivaistica ed ancora organizzazioni e associazioni che, a diverso titolo, hanno sostenuto e sostengono il processo di aggregazione e qualificazione del settore e promosso dalla filiera.

"Strategica e fondamentale la procedura di inserimento del Paesaggio a ciglioni e terrazze dei noccioleti dei Nebrodi nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico, delle Pratiche Agricole e delle Conoscenze Tradizionali - ha dichiarato l'assessore Scilla -. La coltivazione del nocciolo in Sicilia è realizzata su una superficie di oltre 13mila ettari di cui il 90% sui Nebrodi".

"Attraverso la misura del Psr Sicilia 2014-2021 4.4 D il Governo Regionale presieduto da Lello Musumeci conferma il supporto ad un settore ritenuto considerevole - ha aggiunto -. Oggi sono in corso di decretazione 30 milioni di euro per consentire agli agricoltori la sistemazione dei noccioleti con l'obiettivo della salvaguardia della biodiversità attraverso la preservazione dei sistemi agricoli di alto pregio nonché quello della conservazione del suolo".

Con la misura si recuperano noccioleti, a salvaguardia del paesaggio agrario, anche attraverso il ripristino delle tradizionali sistemazioni idraulico agrarie con la gestione dei terrazzamenti e dei ciglionamenti con tecniche a basso impatto ambientale.

"Tutto ciò consentirà anche di dare spazio alla valorizzazione dei prodotti di eccellenza tra i quali la Pasta Reale di Tortorici, un croccante semplice ma capace di rappresentare una cittadinanza, un territorio e una cultura", ha concluso Scilla.

Tutto era iniziato a Tortorici con la firma dell'Accordo Quadro per la Filiera Corilicola Siciliana proposto dall'Associazione Culturale Nebrodi e sottoscritto il 30 luglio scorso dall'assessore Scilla: avevano subito aderito 130 operatori per una superficie complessiva di quasi 1.400 ettari. Tra gli obiettivi il miglioramento della qualità del prodotto.

L'Associazione Culturale Nerbrodi in realtà propose un accordo di filiera sul nocciolo già il 30 maggio 2014, con un documento rivolto alla valorizzazione di una coltivazione tradizionale dell'isola.

Il percorso che porta nel luglio scorso alla sottoscrizione dell'Accordo Quadro prese le mosse con la sottoscrizione, nel novembre del 2017, del "Protocollo di collaborazione per lo sviluppo della filiera corilicola siciliana" tra l'Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, l'Ente di Sviluppo Agricolo e l'Associazione Culturale Nebrodi. Successivamente, nel luglio del 2019, era stato istituito il Comitato Promotore della Filiera Corilicola Siciliana.

I lavori hanno portato alla definizione dei contenuti dei documenti, l'Accordo Quadro vero e proprio e l'allegato Disciplinare di Produzione, adottati dall'assessore con un proprio Decreto e sottoscritti in quella sede.

Per realizzare l'Accordo Quadro è stato utilizzato lo schema, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione n. 1 del 2014, attuativo delle previsioni di cui all'articolo 82 "Accordo delle filiere agroalimentari" della Legge della Regione Siciliana del 12 maggio 2010, n. 11, che precisa gli obiettivi da perseguire: dalla "creazione di rapporti stabili all'interno dei diversi segmenti di filiere di produzioni agricole di rilevanza regionale" alla "realizzazione dell'aumento del valore aggiunto delle stesse produzioni agricole e una sua equa redistribuzione all'interno dei singoli stadi delle filiere".