La situazione attuale
Ad oggi solamente l'8,5% del terreno agricolo europeo è destinato all'agricoltura biologica con forti differenze tra un Paese e l'altro. L'Austria è leader con un 24,1% dei terreni coltivati a biologico, segue l'Estonia (20,6), la Svezia (20,3%) e l'Italia (15,2%). Male Paesi come Romania (2,4%), Polonia (3,3%) e Bulgaria (2,6%). Bassa la percentuale per grandi produttori come Francia (7%) e Spagna (9,3%).
Obiettivo 25% a livello europeo
Già negli ultimi dieci anni, secondo Eurostat, l'ufficio delle statistiche dell'Ue, c'è stato un aumento del 65% della produzione biologica, aumento che fa dell'Europa il secondo mercato mondiale per consumi di bio, con valori di 37,4 miliardi di euro l'anno. Sono 292.175 gli agricoltori bio registrati in Europa, ma la produzione non basta visto che solo nel 2019 sono state 3,2 milioni le tonnellate di prodotti bio importate da Paesi terzi.
Incentivi nella nuova Pac
La Commissione europea per rispondere ai prezzi più alti che gli agricoltori devono sostenere per la produzione bio, sta studiando un sistema di incentivi attraverso eco-schemi - pagamenti diretti integrali - a coloro che decidono di investire nella produzione biologica. Secondo il commissario Ue all'Agricoltura, il polacco Janusz Wojciechowski, ancora non è chiaro "se gli incentivi saranno al 20 o 30%", poiché la decisione dovrà essere discussa all'interno del pacchetto sulla nuova Politica agricola comune (Pac).Tuttavia il Piano d'azione per l'agricoltura biologica dovrebbe destinare ai regimi ecologici dai 38 ai 58 miliardi - ora la Pac prevede 7,5 miliardi. Wojciechowski non ha dubbi: "La conversione al biologico sarà la sola occasione" per molte piccole medie aziende del settore agricolo di "sopravvivere alla concorrenza delle aziende industriali intensive".