Sono gli agricoltori i veri protagonisti di Andiamoacampy, il progetto che ha l'obiettivo di valorizzare i produttori agricoli locali sui canali digitali, sia attraverso un sito internet ad hoc che attraverso i social media. Sì, perché gli unici in grado di spiegare e raccontare il dietro le quinte della lavorazione e produzione dei prodotti che ogni giorno troviamo sulle nostre tavole sono proprio coloro che lavorano nel settore primario.

E se da un lato i protagonisti sono loro, dall'altro il pubblico a cui si rivolge il progetto è duplice. Sia persone interessate a saperne di più su quello che si acquista, sulla sua provenienza e sulla sua qualità, che aziende agricole stesse perché raccontando la vera vita agricola si potrà creare un sistema consapevole tra i produttori e i consumatori.

L'idea è venuta a due giovani, Filippo Federico e Tania Gnatovschi, spinti dalla curiosità di conoscere le tradizioni agricole locali e i prodotti freschi che caratterizzano le campagne del Belpaese e dal desiderio di provare ad avvicinare maggiormente le persone al mondo agricolo. "Pensiamo - affermano - che solo conoscendo e creando una consapevolezza condivisa si possano educare le persone alla sostenibilità territoriale e a diverse abitudini di acquisto".

Complice il lockdown per Covid-19 dei mesi scorsi, "stufi di recarci sempre e solo al supermercato abbiamo iniziato a chiederci se c'era la possibilità di supportare gli agricoltori del nostro paese comprando direttamente da loro i prodotti freschi". Così, dopo ricerche su internet piuttosto deludenti sui canali informativi esistenti e dopo aver rispolverato le conoscenze di marketing e web, oltre a quanto imparato nei corsi online sul portale Solidarietà digitale promosso dal ministero per l'Innovazione tecnologica e della digitalizzazione, hanno dato vita ad una piattaforma online per mettere in contatto consumatore e produttore. Ovvero avvicinare le persone all'agroalimentare locale made in Italy perché "abbiamo notato che manca il connettore tra persone e agricoltori/allevatori. Siamo abituati - spiegano Filippo e Tania - a trovare i prodotti alimentari già pronti sugli scaffali ma stiamo perdendo la conoscenza di quello che succede nei nostri campi".

"Si parla tanto - continuano - del settore primario, ma in realtà quello che troviamo o leggiamo sono dei numeri e tutto si basa sull'economia, sappiamo davvero poco sul settore agricolo in generale. Sostenere i produttori locali significa anche educare le persone riguardo ad un'alimentazione sostenibile e ad una visione più ambientalista. Provando a supportare anche solo due-tre produttori della zona riusciamo a sostenere l'economia locale nel nostro piccolo".

Freschezza e stagionalità del prodotto, spesa sostenibile e inquinamento sono i tre elementi che hanno spinto Tania e Filippo a realizzare Andiamoacampy. Freschezza perché l'Italia gode di un incredibile ecosistema di specie animali e vegetali ed ogni area geografica è conosciuta per determinati prodotti tipici locali e stagionalità perché sarebbe più vantaggioso per tutti fare più attenzione al corso naturale delle stagioni. Spesa sostenibile perché acquistando dai produttori locali contribuiamo a sostenere l'economia del nostro paese o della nostra città e infine lotta all'inquinamento perché comprando dagli agricoltori locali possiamo dare il nostro piccolo contributo per diminuire le emissioni di anidride carbonica e per produrre meno plastica.


Comunicazione Vs agricoltura

"In questi mesi abbiamo conosciuto molti agricoltori bravissimi a raccontare e a raccontarsi, ma i problemi di fondo emersi in tutti i casi sono stati il tempo e la poca conoscenza del funzionamento delle piattaforme digitali. Lavorare in campagna spesso, soprattutto per le realtà più piccole, non permette di concentrarsi anche su come comunicare all'esterno quanto fatto" spiegano gli ideatori del progetto.

Con la piattaforma infatti, utilizzando un tono ed un linguaggio molto semplice e simpatico, si supportano le realtà agricole locali nell'instaurazione di una "comunicazione online di fiducia con il supporto di strategie digitali che permettano un apprendimento nel consumatore finale". Nel concreto vengono realizzate delle videointerviste dove i due ragazzi danno voce al titolare dell'azienda agricola in questione facendogli delle domande per far sì che si riesca a "trasmettere la trasparente verità del lavoro che sta dietro a frutta, verdura e allevamento di animali".

Inoltre "grazie alla nostra esperienza riguardo alla comunicazione web, offriamo anche spunti utili e supporto nell'instaurare giuste strategie digitali che rispecchiano i valori propri di tutte le realtà agricole presentate".

Nelle videointerviste, proprio per avere una comunicazione il più possibile genuina, trasparente e che infonda curiosità al pubblico, oltre a mostrare i volti e le coltivazioni, vengono indicati anche i nominativi in modo tale che qualsiasi persona interessata possa poi contattare direttamente l'intervistato.


L'ambizioso progetto continua

Nonostante sia nato un po' per caso, in poco tempo Andiamoacampy è stato in grado di creare sistema e alleanze dando visibilità alle realtà interessate. Ma i due giovani stanno lavorando per implementare ulteriori modi e strade per espandere il loro raggio di azione. Tanto che sono già passati dall'intervistare le sole aziende locali del Veneto alle aziende del Centro e del Sud Italia, anche perché i primi feedback che hanno avuto sono stati più che positivi.

Filippo e Tania di Andiamoacampy
Andiamoacampy, punto d'incontro tra aziende dell'agroalimentare locale e persone che desiderano sostenere la propria terra
(Fonte foto: Andiamoacampy)