Il Nord Italia è attanagliato da alcune difficili questioni. La prima è il grande freddo che ha colpito la frutticoltura in Emilia Romagna e non solo. Il bilancio è pesantissimo. Sul fronte del latte si cercano soluzioni anche in Piemonte, mentre in Lombardia sono stati stanziati due milioni di euro in più per la fragile agricoltura di montagna.  


Lombardia

Agricoltura di montagna, 2 milioni di euro di contributi aggiuntivi
La Lombardia ha approvato la concessione di nuovi fondi per 2 milioni di euro per l'agricoltura di montagna, destinando il nuovo finanziamento alle Comunità montane lombarde.

"Il rilancio economico sarà garantito anche dalla qualità, dalla distintività e dalla sicurezza dei nostri prodotti agroalimentari – sottolinea l'assessore all'Agricoltura Fabio Rolfi Puntiamo molto su questo comparto e dobbiamo proseguire nella promozione del binomio agroalimentare e turismo, oltre a investire in infrastrutture e logistica, in modo da rendere questi luoghi maggiormente fruibili. Vogliamo continuare a valorizzare la qualità delle nostre materie prime oltre a difendere l'agricoltura di montagna come presidio contro lo spopolamento delle aree montane".  
 

Emilia Romagna

Cimice asiatica, l'Ue accoglie le richieste della Regione
E' stato deliberato anche a livello europeo un piano di sostegno finanziario dall'Europa per la prevenzione e il risarcimento dei danni alle colture colpite dalla cimice asiatica, che a livello nazionale ha già ricevuto i primi indennizzi statali in una prima misura di 80 milioni di euro e il via libera per la lotta biologica. La Commissione Ue ha infatti accolto le richieste, anche grazie alle sollecitazioni di Areflh, la rete europea delle regioni e dei produttori di ortofrutta, varando un atto esecutivo per introdurre misure straordinarie.
Si consente infatti di incrementare le risorse finanziarie per l'emergenza cimice asiatica. La prima novità consiste nello stanziamento di un fondo aggiuntivo dello 0,4% del valore della produzione commercializzata, specificatamente dedicato a sostenere le iniziative di contrasto alla cimice. Si potranno utilizzare queste risorse aggiuntive al capitale iniziale dei fondi di mutualizzazione delle Op e per l'indennizzo dei danni.
L'altra importante novità del regolamento varato dalla Commissione Ue riguarda l'aumento del 50%-60% della percentuale di aiuto per gli interventi di prevenzione dei danni da cimice inseriti nei programmi operativi delle Op.
"E' un grande risultato, un altro tassello che si aggiunge agli altri due provvedimenti in corso di approvazione a livello nazionale - sottolinea l'assessore Alessio Mammisiamo e saremo a fianco dei produttori che nel 2019 hanno subito gravi perdite. Continueremo a investire importanti risorse per aiutarli a dotarsi di sistemi di protezione delle colture più efficienti e per sostenere gli studi e le ricerche scientifiche". 
 
Gelate, continua la conta dei danni
Continua ad aggravarsi il bilancio dell'ondata di gelate in agricoltura, dopo l'ondata di freddo siberiano registrata nei giorni scorsi sul territorio regionale. A rischio c'è un comparto già pesantemente colpito dal primo evento calamitoso nell'ultima settimana di marzo. Continua la raccolta di segnalazioni, con procedura online semplificata delle perdite subite in campo dagli imprenditori agricoli, in particolare per le aziende frutticole. Per la prossima settimana è in programma è una riunione straordinaria della Consulta agricola, in modo da intavolare già strumenti di carattere urgente al fine di trovare adeguate misure di sostegno da sottoporre al più presto al governo.
"Non abbandoneremo nessuno – è la rassicurazione dell'assessore all'agricoltura Mammi – trasmetteremo a Roma tutta la mappatura dei danni, avanzando la richiesta di deroga alla legge nazionale 102 sulle calamità e avversità atmosferiche in agricoltura".  
 

Piemonte

Latte, un patto per evitare il disastro
L'assessore regionale all'agricoltura Marco Protopapa ha proposto a op e industrie di trasformazione della filiera lattiero-casearia un nuovo patto, al fine di calmierare l'impatto negativo della crisi legata al coronavirus. Dopo Friuli e Lombardia, è quindi il Piemonte a mettere in campo una nuova idea per contrastare la crisi del latte. La proposta dell'assessorato regionale è estendere fino al 31 maggio gli accordi di filiera in vigore ma in scadenza, in merito alle modalità di conferimento e ritiro del latte, sulla base degli attuali accordi in essere. "Risulta fondamentale mantenere la stabilità per il comparto, non è un momento adatto per fare valutazioni e creare nuovi accordi – sottolinea l'assessore Protopapa – attendiamo dal Mipaaf i dati sull'import dall'estero di latte per avere un quadro complessivo dei flussi, a garanzia dei nostri allevatori e di tutti i caseifici che rispettano gli impegni contrattuali con le aziende di allevatori".