Il ministero per le Politiche agricole ha predisposto il provvedimento “Programma nazionale di sostegno settore vitivinicolo – Rimodulazione della dotazione finanziaria relativa all’anno 2019”.

Il decreto ministeriale, non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma già online sul sito web del Mipaaft, non prevede sostanziali cambiamenti di budget complessivo nazionale, che resta attestato a poco meno di 337 milioni di euro, come nel decreto 2987 del 15 maggio 2018 che va a modificare. Cambia invece la ripartizione generale dei fondi tra le misure e la distribuzione degli appostamenti tra le regioni.

Intanto viene azzerata la dotazione finanziaria della vendemmia verde per tutte le regioni, per cui erano previsti in complesso non più di 5 milioni. La misura sulla promozione dei vini sui mercati esteri, inizialmente forte di quasi 102 milioni, viene limata: saranno per il 2019 quasi 99 milioni, di questi poco meno di 70 saranno gestiti dai programmi regionali e poco meno di 29 milioni resteranno alla quota nazionale. La misura sulle ristrutturazioni e riconversione dei vigneti scende dai 150 milioni inizialmente previsti dal Dm 2987/2018 ad oltre 126,7 milioni. La rimodulazione poi incrementa notevolmente la misura per gli investimenti in cantina, che viene portata a 90,4 milioni contro i 60 inizialmente previsti. Infine cresce di un milione il budget per la distillazione dei prodotti, gestito a livello nazionale, che si attesta ora a 21 milioni.

La rimodulazione del Mipaaft, svolta sulla base delle indicazioni delle regioni, ridisegna la mappa delle dotazioni finanziarie delle varie regioni, in ragione delle effettive capacità di spesa degli enti. In questo modo non si restituiscono denari della Ocm vino a Bruxelles, ma alcune regioni guadagnano - come il Veneto e la Puglia - altre perdono, come la Liguria e la Valle d’Aosta, e poi c’è chi - come la Sicilia - non cambia budget, ma ne cambia la ripartizione all'interno e di molto. Ecco di seguito la situazione regione per regione.
 

Regioni del Nord Italia

Il Piemonte con il nuovo decreto incrementa la propria dotazione complessiva di quasi 1,3 milioni di euro, portandosi ad oltre 22 milioni e 340mila euro. L’incremento fa sì che la regione delle Langhe metta al sicuro oltre 10,1 milioni per la promozione sui mercati dei paesi esteri, oltre 7 milioni per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, e 5,1 milioni per gli investimenti in cantina.

La Valle d’Aosta vede la sostanziale cancellazione dei 178mila euro di iniziale dotazione complessiva. Per la regione di vitigni autoctoni ricercati come il Fumin e il Cornalin, restano solo 8.182,24 euro, tutti appostati sull'unica misura attiva: quella per la promozione dei vini sui mercati esteri .

Niente investimenti in cantina nella regione delle Cinque Terre nel 2019: la Liguria vede un taglio di ben 376mila euro e con il nuovo decreto le restano in tutto poco più di 65mila euro, ripartiti tra le due sole misure della promozione sui mercati esteri (42.398 euro) e ristrutturazione e riconversione vigneti (22.780,00 euro).

Con la rimodulazione la Lombardia perde nel complesso circa 721mila euro, mantenendo comunque una dotazione interessante: oltre 11 milioni di euro. E la regione della Bonarda rafforza la misura degli investimenti in cantina, che apposta ora quasi 4 milioni, rispetto ai poco meno di 2,3 stanziati nel 2018. Alla Lombardia vanno poi quasi 3 milioni per la promozione e circa 4,2 milioni per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti.

La provincia autonoma di Bolzano perde circa 200mila euro attestandosi con la rimodulazione a circa 2 milioni e 206mila euro di dotazione complessiva. Nei territori d’elezione del Müller-Thurgau viene azzerata la misura per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti e la somma viene ripartita tra promozione sui mercati esteri (oltre 931mila euro) e investimenti in cantina (un milione e 275mila).

Con circa 4 milioni e 350mila euro, resta invariato l’appostamento complessivo in favore della provincia autonoma di Trento, che si giova di 1 milione e 750mila euro per la promozione dei vini sui mercati d’oltre confine, oltre un milione per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti e 1,5 milioni per gli investimenti fissi in cantina.

Il Veneto guadagna sull’iniziale dotazione complessiva oltre 3,4 milioni di euro, portandosi così ad oltre 41 milioni e 600mila euro. Nella terra del Merlot si gioca innanzitutto sulla ristrutturazione e riconversione dei vigneti (15,2 milioni di euro) e sulla misura della promozione (quasi 13,5 milioni), mentre a quella destinata agli investimenti in cantina restano altri 13 milioni.

Cresce la quota complessiva del Friuli Venezia Giulia di circa 800 mila euro e si attesta a 10,6 milioni di euro. Nella regione del Prosecco quasi 5,2 milioni vengono così appostati sulla misura della ristrutturazione e riconversione dei vigneti, mentre per la promozione sui mercati esteri ci sono 3,8 milioni e 1,6 milioni sono destinati per gli investimenti in cantina.

Perde due milioni secchi l’Emilia Romagna, che cala a circa 25,5 milioni di euro complessivi di dotazione finanziaria. Ecco come saranno divisi i soldi nella regione del Lambrusco: 11 milioni per la misura riconversione e ristrutturazione vigneti, quasi 9 milioni per gli investimenti in cantina e circa 5,5 milioni per la promozione all’estero.
 

Regioni del Centro Italia

La Toscana perde poco meno di 950 mila euro di dotazione complessiva e azzera gli investimenti in cantina. La regione del Chianti mantiene in ogni caso un appostamento notevole: oltre 28,5 milioni di euro. Saranno così spendibili per 19 milioni in ristrutturazioni e riconversione dei vigneti e 9,5 milioni in promozione sui mercati esteri.

Lieve incremento per la regione Marche che si attesta a quasi 8 milioni di dotazione complessiva. Nella terra di vini celebrati come quelli del Conero, si punta sulla misura investimenti in cantina (oltre 4,7 milioni di euro) mentre si racimolano 1,5 milioni per la promozione e circa 1,8 milioni per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti.

L’Umbria con la rimodulazione porta a casa circa 1,2 milioni in più e si attesta a 7,6 milioni di euro di appostamento finanziario complessivo. Anche nella regione di Montefalco, Sagrantino e Torgiano si punta soprattutto sugli investimenti in cantina (5,5 milioni di euro), mentre per ristrutturazione e riconversione vigneti (un milione circa) e la promozione sui mercati esteri dei vini (1,1 milioni) si investe meno.

regione Lazio vede quasi il dimezzamento del budget che da circa 6 milioni di euro passa a 3,3 milioni. Nella regione dei vini dei Castelli romani con quanto resta dal taglio si punta soprattutto sugli investimenti in cantina, oltre 2 milioni di appostamento, circa 750mila euro per la promozione dei vini all’estero e poco più di mezzo milione per riconversioni e ristrutturazioni in vigna.

La regione Abruzzo perde poco più di 860mila euro e si ritrova in ogni caso con ben 11,7 milioni di euro di dotazione complessiva. La terra che lega il proprio nome al Montepulciano punterà a rimodernare innanzitutto le cantine, con oltre 5 milioni di appostamento finanziario su questa misura, mentre dedicherà 4 milioni a ristrutturazioni e riconversioni dei vigneti e 2,6 milioni nella promozione dei vini oltre confine.
 

Regioni del Sud Italia e isole

Il Molise perde circa 830mila euro e vede la sua dotazione finanziaria attestarsi a poco più di un milione di euro. La terra della Tintilia punta sulla misura delle ristrutturazione e riconversione dei vigneti (762mila euro), lasciando circa 154mila euro per la promozione dei vini all’estero e 120mila euro per gli investimenti in cantina.

In Puglia il budget complessivo aumenta di circa 1,8 milioni di euro, e si attesta ad oltre 30,2 milioni di euro. La terra di vitigni come il Negroamaro ed il Primitivo punterà molto sulla ristrutturazione e riconversione dei vigneti (17,4 milioni) mentre apposta 6,6 milioni sugli investimenti in cantina e poco più di 6,2 milioni sulla promozione all’estero dei vini.

La Campania accresce la propria dotazione di circa 70mila euro, e mette insieme poco più di 8,1 milioni di euro. La regione che ora punta molta sulla valorizzazione del Sannio e del vitigno Falanghina, con il territorio insignito del titolo di Città europea del vino, si gioca molto sulla ristrutturazione e riconversione dei vigneti (quasi 4,1 milioni di euro), mentre investirà nelle cantine per oltre 2,2 milioni, lasciando alla promozione sui mercati esteri quasi 1,8 milioni.

La Basilicata perde poco più di 200mila euro su una dotazione complessiva che resta in ogni caso attestata a poco più di 1,6 milioni di euro. La regione che lega il nome del vulcano spento del Vulture al vitigno Aglianico, ha azzerato la misura per gli investimenti in cantina e punta molto sulle ristrutturazioni e riconversioni dei vigneti, un milione 250mila euro di appostamento, lasciando così alla promozione dei vini 380mila euro.

Il budget complessivo della Calabria viene limato di circa 50mila euro, le restano in ogni caso quasi 4,2 milioni di euro. La regione del vitigno Gaglioppo, reso famoso dal vino Cirò, dedica oltre un milione e 760mila euro alla misura per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, mentre oltre 1,6 milioni andranno agli investimenti in cantina. Per la promozione sui mercati esteri le restano circa 825mila euro.

Invariato il budget più grande, quello della regione Siciliana, cui vanno oltre 55 milioni di euro. La rimodulazione per la terra di vitigni famosi come il Grillo ed il Grecanico e vini potenti come il Cerasuolo di Vittoria, rinforza la misura degli investimenti in cantina che sale a 23,4 milioni (erano 11,5 sul vecchio decreto) e riduce gli appostamenti per la promozione sui mercati esteri, che cala a 5,5 milioni, e sulle ristrutturazioni e riconversioni dei vigneti, che scende a 25,9 milioni.

Il budget della Sardegna cresce di circa 916mila euro e si attesta con la rimodulazione ad oltre 9,7 milioni di dotazione complessiva. La terra del Cannonau punterà molto sulla misura della ristrutturazione e riconversione dei vigneti (oltre 5,1 milioni) e meno sugli investimenti in cantina (3,6 milioni). Appostamento da soli 911mila euro invece per la promozione sui mercati esteri.