Gravi danni alle coltivazioni arboree e in campo, ma anche alle strutture. E' questa la fotografia della situazione attuale dei territori italiani colpiti dal maltempo degli ultimi giorni.
Forti raffiche di vento, precipitazioni e grandinate, dopo mesi di siccità, stanno mettendo a dura prova l'agricoltura nostrana.
La penisola si trova davanti ad una conta dei danni appena iniziata, seppure sia ancora troppo presto per avere dati certi. La situazione appare già molto critica, anche perché all'orizzonte è previsto ancora maltempo.


Maltempo, da Nord a Sud

Piemonte e Lombardia
Una forte grandinata si è abbattuta, lo scorso 11 maggio, in tutto il Nord dell'Astigiano e al confine tra Piemonte e Lombardia.
Grandi fino a tre centimetri, i chicchi hanno imbiancato i campi e le strade. Tra le colture che hanno sofferto maggiormente l'orzo, il grano e i vigneti.
Anche nelle zone di Vercelli, Novara e del Milanese si sono verificate intense grandinate e registrate temperature in picchiata. Anche nel Monferrato e nel Bresciano i vigneti hanno dovuto fare i conti con la grandine.
Nel Mantovano i problemi principali si registrano dalle temperature, estremamente più rigide rispetto alla media stagionale, che stanno causando ritardi colturali che andranno a inficiare la qualità finale delle materie prime.

Emilia Romagna
Dopo i danni provocati, nei giorni scorsi, dalla neve su centinaia di ettari di colture cerealicole nella fascia collinare del bolognese, ora si teme per le esondazioni dei fiumi in piena, dovute alle piogge abbondanti.
E' allerta nelle campagne delle provincie di Modena, Reggio Emilia, Forlì, Ravenna, Bologna per diversi corsi fluviali che presentano criticità.
Tra questi, Secchia, Panaro, Savio, Lamone, Montone, Ronco, Marecchia, Idice, alcuni dei quali hanno già tracimato.

Lazio
Stessa situazione anche nel Lazio. L'ondata di maltempo, di domenica 12 maggio, ha causato pesanti danni ai vigneti, coltivazioni e piantagioni, in particolare di kiwi e cocomeri, ma anche alle strutture come serre e tunnel. La grandine si è poi accumulata sui terreni, formando uno strato spesso diversi centimetri.
 
Guarda il video dell'eccezionale grandinata a Latina dello scorso 12 maggio
(Fonte video: Bulzoni - Mochetti)


Puglia, Basilicata e Sardegna
I danni maggiori sembrano concentrarsi nella parte meridionale del Paese.
In Puglia l'agricoltura della fascia jonica risulta quasi completamente distrutta, con le province di Bari e Taranto tra le più colpite.
In Basilicata, una fortissima grandinata ha interessato tutta l'area del metapontino, danneggiando il grano, ma anche le colture vitivinicole e arboree quali nettarine e albicocche, queste ultime in particolare irrimediabilmente compromesse poiché in fase di raccolta.
Grandinate e raffiche di vento hanno invece colpito il Nuorese. Oltre i danni a piantagioni e coltivazioni, la grandine, con la sua violenza ha sfondato le serre, distruggendo anche le colture coltivate al coperto.

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Grandine
(fonte: © Cia)
 

Stato di calamità per l'agricoltura

A seguito del maltempo, la Coldiretti, che stima danni per almeno 10 milioni di euro, ha affermato che sono state avviate le procedure per la verifica dei danni e la dichiarazione dello stato di calamità.

Anche Copagri si è unita al coro affermando che: "La nuova ondata di maltempo che ha colpito il Paese negli ultimi giorni si è notevolmente intensificata nel fine settimana danneggiando anche irrimediabilmente molte colture in campo, in alcuni casi in fase di raccolta o prossime alla stessa. Per una stima più dettagliata e completa dei danni, si attende ora la fine delle perturbazioni. In ogni caso, è necessario procedere celermente con i necessari adempimenti".

A lanciare un appello anche il presidente di Confagricoltura Bologna, Guglielmo Garagnani.
"I recenti cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti e stanno avendo pesanti ripercussioni sulle produzioni agricole; oramai si susseguono ogni anno siccità, alluvioni, gelate, grandinate, ecc. La normativa vigente per accedere, in caso di calamità, ai contributi e agli sgravi fiscali previsti dal Fondo di solidarietà nazionale (D.lgs. n. 82/2008), non è più al passo coi tempi. Infatti, oltre ad una lunga e tortuosa serie di passaggi burocratici, attualmente viene richiesta una conditio sine qua non, ossia che la perdita dichiarata dall'azienda sia almeno pari al 30% della produzione lorda vendibile".
 

Cambia il clima, verso la tropicalizzazione

Grandine, bufere, pioggia violenta, vento e valanghe. Dall'inizio della primavera, secondo un'analisi della Coldiretti sulla base dei dati della banca europea Eswd, sono già 175 gli eventi climatici estremi che si sono abbattuti sull'Italia

"Si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione che - sottolinea Coldiretti - si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne".