"L'armonizzazione degli equilibri territoriali in relazione ai fabbisogni idrici è la sfida primaria, soprattutto alla luce dei mutamenti climatici che alterano quella che un tempo era considerata stagionalità. Oggi - ha affermato Meuccio Berselli, segretario generale dell'Autorità bacino distrettuale del Po - la visione deve essere globale ed integrata. Tema prioritario è quello della qualità delle acque per la produzione delle colture: si dovranno incrementare l'utilizzo dei depuratori ed il riuso delle acque e, parallelamente, trovare le azioni necessarie alla mitigazione degli inquinanti come nitrati, metalli pesanti e plastiche. E' necessaria una duplice azione: quantitativa, per garantire acqua alle colture, e qualitativa, per migliorare requisiti e peculiarità del corpo idrico".

E' per questo motivo che i Consorzi di bonifica di Parma e Piacenza e l'Oi pomodoro da industria del Nord Italia hanno firmato un protocollo d'intesa per l'ottimizzazione dell'approvvigionamento idrico per la filiera agroalimentare, e del pomodoro da industria.
Saranno infatti i due enti e a collaborare per la realizzazione delle opere necessarie a prevenire le crisi idriche che rischiano, periodicamente, di mettere in ginocchio un settore che tra Parma e Piacenza estende le proprie coltivazioni su quasi 15mila ettari di terreni.

"Il protocollo concretizza l'impegno affidatoci dalla Regione Emilia Romagna durante il monitoraggio sull'emergenza idrica tenutosi nel 2017. In quell'occasione fu chiesto all'Oi di assumere un ruolo attivo nella raccolta delle progettualità locali riguardanti il tema idrico, proprio al fine di presentare un'unica istanza per gli interventi da andare poi a realizzare sul territorio" ha affermato il presidente dell'Oi, Tiberio Rabboni, nel commentare la sottoscrizione del protocollo.
"Ci adopereremo in tutte le sedi istituzionali affinché gli interventi non ancora finanziati, tra quelli condivisi, siano dotati delle necessarie risorse e messi rapidamente in attuazione. Siamo disponibili ed interessati ad estendere l'intesa con le bonifiche di Parma e Piacenza ad altri Consorzi di bonifica del Nord Italia".

Nello specifico il protocollo individua gli adeguamenti alle infrastrutture esistenti e le nuove opere necessarie ad accrescere la disponibilità irrigua per le due province, le fonti finanziarie disponibili, quelle di previsione e i tempi di esecuzione.

Anche Luigi Spinazzi, presidente del Consorzio di bonifica parmense e Fausto Zermani, presidente del Consorzio di bonifica di Piacenza, si dicono soddisfatti dell'intesa.
"Spesso la mancanza di acqua è legata non tanto alla presenza o meno di precipitazioni, ma ancor prima all'assenza di una strategia efficace che non consente nemmeno di sfruttare risorse disponibili. Questa sfida si vince con la strategia e facendo dialogare i soggetti giusti. Come Consorzio di bonifica di Piacenza siamo entusiasti di questo percorso e lo affrontiamo con fiducia", ha commentato Zermani.
"Il nostro Consorzio di bonifica è disponibile e partecipe per supportare le necessarie azioni a favore di un comparto strategico per l'economia parmense", è invece il commento di Spinazzi.
 

L'Emilia Romagna ringrazia

"Il protocollo d'intesa rappresenta un importante strumento per rafforzare la partecipazione delle categorie economiche e degli enti di bonifica ai processi decisionali e fornire spunti di riflessione per l'aggiornamento del Piano regionale di tutela delle acque" ha affermato Simona Caselli, assessore all'Agricoltura dell'Emilia Romagna.

"Un aspetto sul quale intervenire è rappresentato dalla realizzazione di nuove opere per la conservazione e distribuzione dell'acqua. A questo proposito voglio ricordare i quasi 18 milioni messi a disposizione di consorzi di agricoltori ed enti di bonifica attraverso due bandi del Psr per la realizzazione di invasi ad uso irriguo. Abbiamo poi destinato altri 1,2 milioni alla formazione e ai servizi di consulenza sui temi del risparmio idrico, mentre ulteriori 1,7 milioni sono stati concessi, a fronte di investimenti per oltre 2 milioni, per sostenere nove progetti presentati da altrettanti Goi (Gruppi operativi per l'innovazione) finalizzati all'aumento dell'efficienza dell'irrigazione ed al miglioramento della qualità delle acque".