Sedici ricercatori della terza edizione del master Food innovation program, organizzato dall'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Future food institute di Bologna e l'Institute for the future di Palo Alto, sono volati oltreoceano a sostegno della mission globale patrocinata dal ministero degli Affari esteri e dalla Cooperazione internazionale.
In ogni tappa il gruppo ha l'occasione di incontrare il mondo della ricerca attraverso la partnership con prestigiose università internazionali, ma anche la comunità di aziende e foodies rappresentativi del made in Italy nel mondo grazie anche alla collaborazione con "I love italian food", la più grande community internazionale dedicata al cibo 100% italiano.
La delegazione, atterrata in suolo americano, si è divisa tra Toronto e New York per poi ricongiungersi a San Francisco per unire le forze nella ricerca dei più significativi food hub del mondo.
Toronto, la capitale dell'Ontario
I ricercatori, nella città canadese, hanno trovato davanti a loro una metropoli multiculturale; l'unione delle differenti nazionalità possiede una sua rappresentazione culinaria nei diversi ristoranti presenti.Nei giorni seguenti si è poi tenuta la visita presso la struttura Cci bioenergy - anaerobic digestion plantche che si occupa dello smaltimento di rifiuti organici attraverso l'uso di fonti alternative e presso il centro di ricerca Nserc (Natural sciences and engineering research council of Canada) promotore dell'evento 'Future of food protein', riguardante l'investimento futuro in proteine alternative e innovazioni relative alle carni da laboratorio.
New York, la grande mela
Da sempre conosciuta come centro aggregativo di culture provenienti da tutto il mondo, New York è stata l'altra tappa del team di ricercatori. Proprio per questo suo essere una città dalle mille sfaccettature è considerata un fertile terreno innovativo e fonte di ispirazione in diversi ambiti.Il gruppo ha potuto far visita ai mercati che da sempre rappresentano un punto di incontro tra le realtà dei produttori locali e i consumatori. Il team si è infatti recato in uno dei mercati di pesce della bassa Manhattan il New Fulton Fish Market e altri mercati locali quali il Fulton Stall Market e il Chelsea Market.
Inoltre significative sono le realtà con cui i ricercatori sono potuti entrare in contatto; tra queste vi è stata la visita alla Community school 55 dove ha avuto inizio il progetto educativo di Stephen Ritz chiamato Green Bronx Machine. Quest'ultimo propone un modello di agricoltura locale all'interno dell'ambito educativo, sfruttandone le potenzialità aggregative con gli studenti.
Il progetto educativo di Stephen Ritz
La delegazione ha avuto anche modo di parlare della missione presso l'ufficio europeo delle Nazioni unite. Una grande opportunitá di condivisione dove é stato possibile constatare come i piú importanti stakeholder del settore stanno puntando nella stessa direzione, un sistema alimentare piú sostenibile.
San Francisco, la città dei colossi
Il 31 maggio la delegazione si è riunita a San Francisco dove ha avuto la possibilità di osservare la realtà in cui sono immersi i dipendenti di uno dei più grandi colossi al mondo: Google.Sono sempre piú numerose le compagnie che hanno adottato come filosofia quella di curare i propri dipendenti a partire dal cibo fornito all'interno degli spazi di lavoro.
L'azienda provvede quindi a rifornire gli spazi dedicati alle pause pranzo per i suoi dipendenti con cibi e snack sani. Il direttore generale di Google food services, Michiel Bakker, sostiene che: "Il cibo è un insieme di cultura e di condivisione e che per questo occorre tenere conto della sua importanza anche e soprattutto all'interno delle realtà lavorative".
Un altro evento importante è stato quello della San Francisco design week con il supporto di Airbnb, un'occasione unica in grado di unire design e innovazione, a partire da oggetti di uso quotidiano presenti in tutte le case fino ad accessori da indossare.
Interessante anche l'evento legato al progetto di Food is a conversation, in collaborazione con l'organizzazione non-profit Farming Hope, che si é basato sull'incontro di studenti del Food innovation program con dei senzatetto riuniti attorno a un tavolo per esplorare soluzioni alternative sui temi del sociale e della nutrizione.
La collaborazione tra le due realtà è stata possibile in quanto Farming Hope è una realtà che nasce con l'intento di offrire lavoro ai senzatetto e alle persone con un reddito economico molto basso, attraverso attività di giardinaggio e utilizzando gli alimenti ricavati in ristoranti pop up.
Questa trasferta in terra americana ha preparato il team alla missione conclusiva in Asia che toccherà le più importanti capitali mondiali quali Hong Kong, Tokyo, Shangai, Mumbai e Bangkok.