Ai piccoli e medi produttori agroalimentari basterebbe non soccombere nella lotta con il titanico potere della Grande distribuzione organizzata. Che, per inciso, è sempre più organizzata.
In Francia, per esempio, è notizia di questi giorni che Carrefour (88,24 miliardi di euro di fatturato e 12.300 punti di vendita nel mondo) e Système U (19,5 miliardi di euro) costituiranno una piattaforma comune.
Secondo quanto dichiarato dai due giganti transalpini l'obiettivo è: "...ricostruire lo storico legame fra la Gdo e il mondo agricolo, verso il quale verranno presi una serie di impegni forti, in modo tale da proporre accordi di filiera e alleanze articolate a seconda dei diversi panieri merceologici, potenziando il tutto con un equo livello di remunerazione".
E' questo un refrain che ascoltiamo da anni e a cui crediamo ben poco.
La cosa interessante invece è che l'Unione europea si stia finalmente dando da fare per creare una Direttiva contro le pratiche commerciali scorrette a tutela dei piccoli e medi produttori.
E ci fa ancora più contenti sapere che il relatore sarà il nostro Paolo De Castro, a cui non manca certo il mestiere per fare una bella cosa.
La cosa interessante è che a essere tutelati non saranno solo i produttori della singola nazione e comunitari, ma anche quelli esterni.
La Gdo è noto che gioca di sponda, avendo la possibilità e la capacità logistica di approvvigionarsi in tutto il mondo: "se tu non mi vai bene posso sempre prendere il prodotto da qualche altra parte".
Pare che la legislazione di riferimento non sarà quella francese (dove da anni si legifera, a partire dalla legge Galland, con scarso successo) ma quella inglese, in cui è prevista addirittura la segnalazione anonima a una autority che si dice spietata.
Caro Davide prepara la fionda.