Anche lo spazio sarà uno dei prossimi ambienti inusuali e c’è già chi sta studiando come impiantare un orto su Marte. L’arrivo del primo uomo sul “pianeta rosso” non è ormai lontano e, visto che il viaggio occuperà qualche mese, è ipotizzabile che la missione duri un periodo sufficientemente lungo da ritenere non sostenibile una dieta fatta solo di pillole e prodotti liofilizzati. Ne deriva la necessità di pensare a “serre marziane”, dove i prodotti agricoli assumeranno non solo un valore alimentare, ma avranno il ruolo di “cordone ombelicale” con la madre terra.
“Coltivare la città diffusa” potrebbe essere lo slogan dell’impegno agricolo dell’International Inventors Exhibition che, dopo aver scelto Venezia come esempio della “città inventata”, valorizza il Veneto centrale come esperimento di parco agroapaesaggistico metropolitano e regione dove, non a caso, è stato coniato il concetto di territorio agropolitano.
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