È questo il bilancio del padiglione svizzero a Expo: un avvertimento per chi crede che le risorse del nostro pianeta siano infinite. Ma dai nuovi visitatori arriva la speranza che il destino della Terra non sia segnato.
Ma andiamo con ordine. La Confederazione svizzera è stato il primo Stato a decidere di partecipare ad Expo2015, lanciando un contest internazionale per cercare un progetto in grado di trasmettere un concetto molto semplice: le risorse della Terra sono finite, più ne usiamo oggi, meno ne avremo domani.
A vincerlo è stato uno studio di architetti, Netwerch, che ha creato un padiglione formato da quattro torri. La prima è stata riempita di sale, la seconda di caffè, la terza di rondelle di mele essiccate e la quarta di bicchieri d'acqua. “Ogni visitatore può prendere la quantità di prodotti che desidera”, spiega Andrea Arcidiacono, capo della comunicazione del Padiglione. “Una volta che le risorse di un piano sono finite, il pavimento si abbassa a quello inferiore. E così via, dal quarto fino al primo”.
La speranza è ovviamente che i visitatori capiscano la morale e non si riempiano le tasche di prodotti. Il messaggio all'inizio sembra non sia passato. In media ogni visitatore si metteva in tasca un paio di bicchieri d'acqua e di pacchetti di mele. Solo il sale e il caffè hanno resistito. C'è stato persino chi si è portato via un intero scatolone di rondelle. “Ma alla fine lo ha riportato perché si è sentito giudicato dagli altri visitatori che lo hanno guardato male”, spiega Diacono.
Ora quando si arriva al quarto piano del padiglione la stanza delle mele è vuota e i visitatori ci pensano due volte prima di arraffare i prodotti. “Il fatto di passare attraverso due stanze di scaffali vuoti fa riflettere e trasmette proprio il concetto di limitatezza delle risorse”.
Ma perché la Svizzera ha deciso di scegliere proprio questi quattro alimenti? Le cinque tonnellate di mele essiccate, suddivise in 420 mila sacchetti, rappresentano la tradizione per un Paese che ha investito molto nel settore ortofrutticolo e nella tutela della biodiversità. Il caffè invece rappresenta l'innovazione. Si rimane stupiti nell'apprendere che, tra polveri solubili e cialde, il prodotto di maggiore esportazione della Svizzera è il caffè, più di cioccolato e formaggi messi assieme.
Il sale è il simbolo della responsabilità. Estratto dal cuore delle montagne è il prodotto limitato per eccellenza. Esaurite le vene di salgemma il Paese non potrà che importarlo. Infine l'acqua rappresenta la Svizzera sostenibile. Elemento che produce energia, che disseta le persone e che fa crescere l'erba che sfama gli animali. L'obiettivo è assicurare una gestione durevole dell'acqua, che in tutto il mondo è sempre più preziosa.
Ma il Padiglione della Svizzera è anche un'occasione per la Confederazione di fare conoscere le proprie eccellenze enogastronomiche. "Suisse Garantie" è il marchio che campeggia su molti prodotti ed è l'attestazione che un dato alimento è passato attraverso controlli rigorosi che garantiscono che la produzione e la lavorazione sono state effettuate in Svizzera, nel pieno rispetto dell'ambiente e degli animali e senza l'utilizzo di Ogm.