Agricoltori ormai sconcertati sulla vicenda dell’Imu. Agitazione e fermento nelle campagne per una misura che considerano iniqua, e per questo si preannunciano mobilitazioni su tutto il territorio nazionale.

A sostenerlo è la Cia - Confederazione italiana agricoltori che attraverso il proprio presidente, Dino Scanavino, dichiara tutte le sue perplessità sulla vicenda: “Ho letto la nota con cui l’Istat si sfila dalle responsabilità dei dati utilizzati dal Governo per individuare i criteri e i parametri che hanno generato l’Imu sui terreni agricoli. Questo mostra un'evidente situazione di caos, le cui spese verranno pagate da agricoltori e collettività".
"A questo punto - prosegue il presidente della Cia - viene anche il sospetto che alla fine la responsabilità di quello che sta accadendo si voglia far ricadere sugli agricoltori, su quelli che stanno subendo le conseguenze di questa condizione che si è creata".

"Il Governo - evidenzia Scanavino - intervenendo sulla revisione dei criteri di determinazione delle aree di esenzione Imu dei terreni agricoli avvenuta con il Disegno di legge 4/15 ha sottolineato la congruità dei nuovi parametri, definiti sull’effettiva natura e posizione dei terreni agricoli. Peccato che oggi l’Istat ci dice che quella classificazione non è stata più aggiornata e non tiene conto delle mutate condizioni di molti Comuni, come ad esempio quelli appartenenti a comprensori di bonifica montana.
E se il Tar del Lazio ha obbligato il Governo a rivedere i primi criteri, introdotti con il Decreto interministeriale del 28 novembre, alla luce di queste precisazioni dell’Istat non potrà che procedere analogamente rispetto ai nuovi criteri.
Così l’Istat fa spallucce sulle scelte del Governo e non c'è stato nessun incontro o confronto prima di procedere all'approvazione del Disegno di legge 4/2015, il quale ha modificato per l'ennesima volta i criteri esenzione dei terreni agricoli.
A questo punto dobbiamo aspettarci di tutto, anche una comunicazione da parte del Mef e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in cui dichiarano che non c’entrano nulla"
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