L'Assemblea generale dell'Unesco, ieri pomeriggio a Parigi, ha iscritto la pratica agricola della Vite ad Alberello di Pantelleria tra i beni immateriali dell'umanità. Per la prima volta l'Alto organismo internazionale ha attribuito questo riconoscimento ad una pratica agricola, riconoscendone il valore storico-culturale oltre che identitario. La coltivazione della vite sull'isola ha modellato nel tempo il paesaggio, realizzando uno dei contesti agricoli più suggestivi al mondo. Al centro di questo scenario la vite e il particolare sistema di allevamento, quello ad alberello. La sua forma di coltivazione è il risultato di un'agricoltura che, assecondando la natura, ha saputo realizzare un primato d'eccellenza viticola, studiata ed ammirata in tutto il mondo. Il sistema di allevamento ad alberello basso, in conca, con uno sviluppo vegeto produttivo rasente i terreni, costituisce un unicum che va difeso, tutelato e rilanciato. Sui terrazzamenti, spesso con pendenze estreme, la vite viene allevata al di sotto del livello del suolo, in una larga conca per riparare la pianta e i frutti dai venti di scirocco e di greco levante che spirano assai frequentemente e con violenza sull’isola. Questa pratica è utile anche ad equilibrare lo sviluppo della parte aerea rispetto a quella radicale, in modo tale che la mano dell’uomo possa facilmente intervenire sulle vite, durante tutto il suo sviluppo vegeto-produttivo. Le lavorazioni durante tutto l’anno richiedono un monte ore di lavoro, per unità impiegata, che supera di almeno tre volte quelle necessarie alla coltivazione di un normale vigneto sulla terra ferma.


La delegazione italiana presente all'Unesco era guidata dal rappresentante italiano permanente Vincenza Lo Monaco, dal professor Pier Luigi Petrillo, responsabile Ufficio Unesco del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, dal sindaco di Pantelleria Salvatore Gabriele e dal commissario straordinario dell'Irvo della Regione Siciliana Antonino Di Giacomo. Per l'assessorato regionale all'Agricoltura della Regione Siciliana erano presenti Dario Cartabellotta, responsabile unico della Regione Siciliana per il Cluster Bio- Mediterraneo di Expo Milano 2015, e Antonino Parrinello, capo di gabinetto dell’assessoreato dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana.

Il ministro Maurizio Martina ha così commentato: “È la prima volta che una pratica agricola consegue questo autorevole riconoscimento. La notizia mi riempie di orgoglio e di soddisfazione. Questa iscrizione rappresenta una svolta a livello internazionale, poiché finalmente anche i valori connessi all’agricoltura e al patrimonio rurale sono riconosciuti come parte integrante del più vasto patrimonio culturale dei popoli. L'Unesco, infatti, nell'iscrivere la pratica della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, ha riconosciuto come questo elemento, oltre a svolgere una significativa funzione economica, essendo le uve ricavate da questi vigneti materia prima per la vinificazione del pregiato Zibibbo di Pantelleria, assolva ad una importante funzione sociale, essendo un elemento identitario che rappresenta la cultura e la storia degli isolaniRingrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato - ha concluso Martina –. L’iscrizione della pratica agricola di Pantelleria, dopo quella della Dieta Mediterranea e dei paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e Monferrato nelle liste dell'Unesco, conferma l'impegno strategico del ministero delle Politiche agricole e del Governo italiano per valorizzare a livello mondiale le nostre produzioni tipiche e i nostri paesaggi rurali tradizionali, anche durante l’Esposizione universale di Milano del 2015”.

Da Pantelleria arriva oggi un nuovo riconoscimento per l’Italia - ha commentato Vincenza Lo Monaco -. Questo importante traguardo deve essere un ulteriore stimolo e un invito, soprattutto in vista dell’Expo, a credere di più nelle potenzialità delle nostre tradizioni per dare vita ad uno sviluppo sostenibile, facendo leva sulla cultura produttiva dei nostri territori”. Antonino Di Giacomo ha sottolineato il valore di questo riconoscimento per tutto il sistema vino della Sicilia: “La Sicilia del vino vive di eccellenze territoriali uniche e impareggiabili per natura e biodiversità. Pantelleria è sicuramente l'espressione più particolare. Ora interviene una tutela universale che dà il giusto merito ai quei  piccoli agricoltori che sono riusciti a mantenere produttiva la viticoltura, in un contesto difficile come quello dell’Isola di Pantelleria. Questo riconoscimento  arriva a conclusione di un grande lavoro di squadra che ha visto l’Irvo lavorare in sintonia con il ministero delle Politiche agricole, il comune di Pantelleria e i piccoli produttori dell’isola”. Il professor Pier Luigi Petrillo ha seguito tutto l'iter sin dall'inizio: "Si tratta di un percorso molto complesso, iniziato cinque anni fa e conclusosi oggi con l'iscrizione, per la prima volta al mondo, di una pratica agricola nella lista dei Patrimoni dell'Umanità. Un percorso che è iniziato su proposta del ministero e che ha trovato il consenso di oltre 180 Stati partner dell'Unesco".

"E' un grande traguardo per l'Italia e per Pantelleria - ha commentato il sindaco di Pantelleria, Salvatore Gabriele - credo che sia una grande scommessa, un grande elogio ad una comunità che, nei secoli, ha saputo trasformare luoghi impervi in terrazzamenti dove si produce un prodotto straordinario. Ora dobbiamo lavorare con il Ministero e la Regione Siciliana ad un Piano di gestione sull'alberello, dove poter declinare  tutta una serie di attività di tutela e valorizzazione della pratica agricola e del vigneto pantesco". A rappresentare la Sicilia a Parigi anche Dario Cartabellotta che ha annunciato un ruolo di primo piano per l'isola di Pantelleria: "Affidando a Pantelleria l'apertura degli eventi del Cluster ad Expo riconosciamo il primato di una terra che ha saputo offrire all'uomo la sintesi più felice delle colture e delle culture del Mediterraneo. Un patrimonio di biodiversità che ha radici antiche ma che vogliamo portarci nel futuro delle nuove generazioni".

Antonio Parrinello ha commentato: "Accogliamo la notizia con un sentimento di enorme gioia. Grande soddisfazione innanzitutto per Pantelleria, artefice di questa operazione, e per tutti i suoi agricoltori che, con la loro tradizione millenaria, hanno permesso il realizzarsi di questo storico obiettivo. Oggi è un giorno di festa non solo per Pantelleria ma anche per tutta l’agricoltura siciliana". 


Il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo ha dichiarato in merito alla notizia: “E’ un atteso riconoscimento al lavoro di intere generazioni di agricoltori che hanno realizzato nel tempo un territorio unico e inimitabile di una bellezza straordinaria ma capace anche di esprimere produzioni da primato conosciute ed apprezzate in tutto il mondo. Adesso bisogna lavorare per l’iscrizione dell’'arte della pizza napoletana' nella lista Unesco dei patrimoni immateriali dell’umanità e tutelarne così l’identità, anche per fare definitivamente chiarezza sull’origine italiana degli ingredienti e sulle modalità di preparazione per garantire le condizioni igienico e sanitarie ottimali".