La Toscana ha aperto il bando per la conservazione del suolo e della sostanza organica, attivato sull'operazione 10.1.1 del Psr.

 

A disposizione ci sono 1,7 milioni di euro, disponibili per tutti gli agricoltori attivi che lavorano sul territorio regionale, anche se avranno priorità in graduatoria le aziende che fanno anche allevamento e quelle che sono in zone a vincoli speciali, come zone Natura 2000, zone vulnerabili ai nitrati e aree protette.

 

Non possono fare domanda invece tutti gli agricoltori che hanno avuto una sentenza definitiva di condanna per violazione delle normative in materia di lavoro.

 

L'obiettivo di fondo è quello di conservare o aumentare il contenuto di sostanza organica del terreno e di ridurre i fenomeni di erosione dei suoli, che costituiscono un problema particolarmente sentito soprattutto nei seminativi di collina.

 

Così il bando offre dei contributi ad ettaro per sostenere le pratiche di minima o di non lavorazione del terreno, che nello specifico sono di:

  • 340 euro ad ettaro per la semina su sodo;
  • 210 euro ad ettaro per la lavorazione minima o la lavorazione a bande.

I contributi possono essere richiesti sia per le semine primaverili del 2024 sia per le semine autunnali del 2023.

 

In ogni caso, su tutte le superfici ammesse ai contributi non possono essere usati diserbanti a base di glifosate.

 

I contributi, inoltre, non possono essere richiesti da chi ha già ottenuto quelli previsti dai pagamenti agroambientali Aca-Sra03 per le tecniche di riduzione delle lavorazioni del terreno, perché si tratta di contributi per lo stesso tipo di intervento, cosa che non è ammessa dalle normative europee.

 

Le domande di contributo devono essere inviate in modalità telematica ad Artea entro il 15 maggio 2024.

 

Per tutte le informazioni e i dettagli si rimanda alla pagina ufficiale e al testo completo del bando.