All’evento di apertura tenutosi nella sala convegni del Cnr a Roma, il segretario generale Alberto Civica ha presentato una situazione italiana della ricerca e dell’alta formazione a dir poco drammatica: nel 2012 l’Italia ha investito (Eurostat) in R&S l’1,27 del Pil a fronte di una media Ue a 28 di 2,06%; nel 2011 (Istat) in Germania si contavano sette addetti in R&S per mille abitanti, in Francia 6,2, nel Regno Unito 5,6, in Italia 3,8.
Nel 2013 in Europa (Eurostat) il 36,9% della popolazione fra i 30 e i 34 anni ha una laurea, in Francia il 44%, nel Regno Unito il 47,6%, in Germania il 33,1, in Spagna il 42,3. In Italia ha conseguito una laurea il 22,4%.
Secondo Istat in un decennio il numero di immatricolazioni universitarie è passato da 329.537 dell’anno accademico 2003 -2004 alle 247.521 dell’anno accademico 2012 -2013.
Insomma l’Italia sta disinvestendo in ricerca e cultura, e quindi in innovazione, in maniera continua e inesorabile. Per Eurostat in Italia c’è un costante decremento del numero di brevetti registrati: tra il 2005 al 20111 si passa da 84 a 64 per milione di abitanti.
Dalle prime bozze della legge di stabilità sembra che il trend continui perché sono previsti tagli al Fondo ordinario dell’Università, al Fondo degli enti di ricerca ed è previsto l’ennesimo accorpamento fra enti di ricerca che riguarderà proprio l’agricoltura: l’Istituto nazionale di economia agraria (Inea) sarà assorbito dal Consiglio nazionale per la ricerca in agricoltura (Cra) prevedendo un risparmio di 3.000.000 euro tutto legato alla riduzione del personale (-10%) e delle strutture (-50%). I vertici invece dovrebbero costare di più perché è prevista la nomina di un Commissario e due sub commissari incaricati di portare a termine la fusione che a conti fatti costeranno più del doppio del Consiglio di amministrazione dell’Inea.
Alla manifestazione hanno partecipato i rappresentanti delle omologhe organizzazioni di Cgil e Cisl e numerosi presidenti e direttori degli istituzioni di ricerca (Cnr, Inea, Cra, il consorzio per l’area scientifica e tecnologica di Trieste). Inoltre era presente il senatore Fabrizio Bocchino il promotore di una risoluzione approvata all’unanimità dalla Commissione cultura del Senato che impegna il Governo ad una radicale riforma del sistema ricerca italiano che ha avuto un’accoglienza molto positiva dai partecipanti all’evento.
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Fonte: Inea