In occasione del 9th International Life cycle assessment of food conference (Lca Food 2014) a San Francisco, è stato presentato l’aggiornamento del modello della Doppia piramide alimentare-ambientale, sviluppato dalla Fondazione Barilla Center for food & nutrition. La Doppia piramide dimostra come i cibi che bisognerebbe consumare più spesso per il benessere siano anche quelli che impattano meno sull’ambiente.

Da qui, la Fondazione Bcfn ha elaborato menù tipo settimanali – utilizzando il Life cycle assessment – che indicano sia l’apporto nutrizionale, sia l’impatto ambientale. Obiettivo finale è mostrare come ognuno, attraverso scelte alimentari consapevoli, possa contribuire a ridurlo: prendendo a esempio il bisogno nutrizionale su base settimanale, in linea con il fabbisogno nutrizionale, viene dimostrato come limitando le proteine animali a due volte a settimana si possano dimezzare gli impatti ambientali in termini di acqua e di emissioni dei gas serra.

La promozione di stili di vita sani è uno degli obiettivi del Protocollo di Milano, l’accordo su cibo e alimentazione da sottoporre ai Paesi partecipanti a Expo 2015, che pone all’attenzione di tutti anche altri obiettivi quali combattere lo spreco alimentare, attuare riforme agrarie e lottare contro la speculazione finanziaria promuovendo un’agricoltura più sostenibile: “L’alimentazione si conferma essere un tema fondamentale nel dibattito sul futuro del pianeta, tanto che una sempre maggiore attenzione è dedicata agli impatti ambientali legati a produzione, distribuzione e consumo dei cibi” – commenta Luca Ruini, esperto in tematiche di sostenibilità ambientale per la Fondazione Barilla Center for food & nutrition - “è soprattutto in questa direzione che stiamo lavorando con l’obiettivo di proseguire negli studi che correlino gli apporti nutrizionali agli impatti ambientali unendo anche la componente economica, fattore che guida sempre di più le scelte dei consumatori”.

In concomitanza con la Giornata nazionale di sensibilizzazione nei confronti del sovrappeso e dell’obesità di oggi, gli studi condotti dalla Fondazione Bcfn dimostrano come l’obesità, oltre a essere una grave e importante malattia, sia anche un costo per la società. Da qui, l’importanza di educare all’alimentazione, chiave di volta per ridefinire gli assetti: recenti analisi condotte in America pongono l’accento sul rapporto alimentazione sana/aumento della spesa, per dimostrare come mangiare bene possa rappresentare anche un vantaggio economico. In sintesi, secondo 15 studi sul costo delle diete negli Usa, mangiare sano non costa di più (10 studi su 15) anzi consente un risparmio mensile di 124$.