Attualmente Korres sta testando cinque molecole con proprietà antiossidanti in combinazione con un filtro protettivo per raggi ultravioletti e altri composti per prevenire l’iperpigmentazione, comunemente nota come macchie cutanee. La società ha prodotto composti ed estratti standardizzati su scala pilota e prevede di lanciare una nuova linea di prodotti basata sulla ricerca Agrocos nei prossimi due anni. “Il progetto ha offerto a Korres la possibilità di accedere a una vasta gamma di conoscenze specializzate e ingredienti potenziali”, ha dichiarato Lena Korres, direttrice dello sviluppo del marchio societario. “Per noi si tratta di un’opportunità fantastica perché avremo a disposizione non solo ingredienti specifici, ma anche un vasto repertorio di ingredienti che illustra i benefici di ciascuno e il modo in cui potranno esserci utili nella cosmetica”.
Nel frattempo BASF sta sperimentando composti con proprietà insetticide, fungicide ed erbicide. La crescente domanda di alimenti biologici ha creato una pressante necessità di agrofarmaci naturali che possano essere utilizzati su colture certificate come “biologiche”. Di norma, i sostituti naturali degli agrofarmaci sono inoltre meno tossici per l’uomo, il suolo e l’ambiente. In genere essi colpiscono solo i parassiti bersaglio e i relativi organismi, senza mettere a rischio altri animali e tendono a essere biodegradabili.
La ricerca di Agrocos si basa sulla “bioprospezione”, una tecnica di analisi delle specie per la ricerca di composti utili, questo significa vagliare le molecole vegetali per identificare quelle che hanno proprietà adatte a cosmetici o agrofarmaci.
Agrocos ha inoltre creato un repertorio di 3600 estratti bioattivi ottenuti da circa 1800 specie vegetali. Questi dati saranno pubblicati in modo che altri ricercatori e imprese commerciali possano consultarli per ricercare molecole utili per l’industria. Bruker Biospin, un partner del progetto con sede in Germania, sta studiando come commercializzare uno strumento messo a punto nel corso del progetto per l’identificazione di composti naturali noti in estratti vegetali.
“Prevediamo che, entro la fine del progetto, saranno disponibili nuovi composti estratti dalle risorse offerte dalla biodiversità globale per essere utilizzati come nuovi ingredienti nei prodotti cosmetici”, ha dichiarato il coordinatore del progetto Leandros Skaltsounis dell’Università nazionale capodistriana di Atene. “Nel settore dei prodotti agrochimici prevediamo che i composti promettenti costituiranno il punto di partenza per uno sviluppo più specializzato di agenti chimici per l’agricoltura”.
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Fonte: Commissione europea