Dal 2014 scompariranno le agevolazioni fiscali per l’acquisto di terreni agricoli da parte di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Una decisione che rischia di avere effetti devastanti sul settore primario, in particolare sui giovani che vogliono fare agricoltura, come afferma la Cia - Confederazione italiana agricoltori.
 
Il recente decreto legge 104/2013, che interviene nuovamente in materia di imposte registro e ipocatastali, conferma la soppressione dall’anno prossimo delle disposizioni fiscali previste sull’acquisto di terreni agricoli e fondi rustici da parte di agricoltori professionali -spiega la Cia-. Con questo provvedimento, insomma, si cancella l’agevolazione fiscale in materia di Ppc (Piccola proprietà contadina), vigente dal 1954, che in questi 60 anni ha consentito la composizione della titolarità fondiaria nei confronti di chi destina il terreno agricolo a finalità produttive.

A partire dal primo gennaio 2014, dunque, i trasferimenti a titolo oneroso di terreni agricoli - sottolinea la Cia - saranno sottoposti all’imposta di Registro con aliquota unica del 9 per cento, superando l’attuale differenziazione tra l’aliquota ordinaria del 15 per cento e l’imposta fissa prevista a favore dei coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti ai fini previdenziali.

Ma “la Confederazione italiana agricoltori esprime forte contrarietà sulla decisione del Parlamento di cancellare le agevolazioni Ppc - afferma il presidente nazionale, Giuseppe Politi- e manifesta grande preoccupazione per le conseguenze che potrebbe produrre a danno del settore agricolo, con effetti negativi per la stessa produzione agricola del nostro Paese”.

“Particolarmente colpiti da questa nuova misura risultano i giovani imprenditori agricoli, quelli a cui la stessa politica non perde occasione per dichiarare vicinanza e attenzione, coloro che più di altri rivendicano la possibilità di accedere al bene terra a condizioni sostenibili - continua il presidente della Cia -. Le rassicurazioni che i vari ministri competenti si prodigano a pronunciare con convinzione risultano miseramente sconfessate da questa nuova legge”.

“Lo sconcerto del mondo agricolo è palese, la preoccupazione tangibile”, osserva Politi, per questo “la Cia chiede che si intervenga immediatamente a sanare questa condizione paradossale, confermando a favore degli agricoltori professionali le agevolazioni PPC sull’acquisto di terreni destinati allo svolgimento di attività agricole”.